Infatti il pane azzimo si può cuocere sia in forno sia in padella. Con la cottura in forno otteniamo un pane azzimo più basso e croccante, più simile ai cracker, mentre con la cottura in padella il pane azzimo tende a gonfiarsi. Chi vuole ottenere un pane senza lievito più simile al pane lievitato, quindi un po’ più morbido e gonfio, può aggiungere alla ricetta per preparare il pane azzimo mezzo cucchiaino di bicarbonato di sodio. Il pane azzimo sottile e croccante viene preparato soltanto con acqua e farina. Questo tipo di pane viene servito in occasione della Pasqua ebraica. All’impasto di acqua e farina non si aggiungono né sale né olio e ovviamente nemmeno il lievito. L’impasto viene steso in sfoglie sottili e cotto al forno.Il pane azzimo più comune, come quello che troviamo dal fornaio, prevede l’aggiunta di olio e sale all’impasto di acqua e farina.
L'alternativa ricetta della nonna: il pane fatto in casa con lievito madre. Molti anni fa le nostre nonne erano solite preparare il pane con lievito madre e con farine macinate a pietra. Per ottenere un risultato eccellente questa preparazione richiede un tempo di lievitazione molto più lungo. Per la preparazione del lievito madre naturale utilizzare 100 grammi di acqua e 250 grammi di farina. Consigliamo di usare l'acqua minerale a basso residuo fisso anzichè quella del rubinetto (a causa del cloro spesso contenuto in essa). Per una resa migliore di questa variante della ricetta potreste utilizzare le farine macinate a pietra. Impastare la farina con l'acqua per alcuni minuti in maniera da ottenere un impasto omogeneo conferendogli una forma sferica. Lasciate riposare l'impasto all'interno di un contenitore di vetro coprendolo con un asciugamano (è necessario che il composto sia a contatto con l'aria). Il contenitore dovrebbe essere conservato in una zona asciutta ad una temperatura intorno ai 24/25 gradi e lasciato riposare per circa 48 ore (tempo di fermentazione ideale dell'impasto). Eliminate quindi tutta la parte superficiale (circa 50 grammi) dell'impasto utilizzando solo il cuore (la parte interna) impastandolo nuovamente con circa altri 200 grammi di farina e 80/100 di acqua. Lasciate riposare per un altro giorno (ulteriori 24 ore) l'impasto e ripetete la procedure eliminando nuovamente la parte superficiale ed impastando il cuore questa volta con circa 300/350 grammi di farina e 150 di acqua. Nell'arco di ulteriori 24 ore dovreste aver visto il volume dell'impasto raddoppiare circa ed aver ottenuto il lievito madre definitivo per la preparazione del pane (eliminate sempre la parte esterna). A questo punto potete aggiungere un po' di sale ed un cucchiaio di olio di oliva, impastando il lievito e conferendogli la forma definitiva che volete dare al pane fatto in casa lasciando riposare nuovamente l'impasto per circa 2-3 ore. Fate cuocere il tutto a 200° per circa 8 minuti, riducete una prima volta la temperatura a 170° per 15 minuti ed una seconda volta a 160° per 30 minuti. Il risultato dovrebbe essere un fantastico pane fatto in casa morbido e soffice secondo la ricetta della nonna con lievito madre.
È imporantissimo, quando viene sciolto il lievito, che l’acqua non sia troppo calda, ma appena appena tiepida, in quanto le alte temperature bloccherebbero l’azione degli agenti lievitanti. Per ottenere un pane particolarmente morbido, dovete allungare i tempi di lievitazione. Ottenuta la prima fase di lievitazione, riprendete il panetto, lavoratelo ancora un po’, copritelo e lasciate riposare per un’altra ora. Varianti l’impasto base per il pane si può realizzare anche sostituendo allo zucchero il malto e aggiungendo all’impasto un po’ di latte. Per la scelta della farina, potete anche integrare la farina con altri tipi di farina, per esempio manitoba, soia, integrale, di patate, di riso ecc…Sbizzarritevi con le forme: molto amata, specialmente al sud, è la forma a “esse”, ovvero un filoncino leggermente piegato fino a formare questa lettera. Ampia libertà per le incisioni: oblique, a croce, a quadrato o per lungo, l’importante è farle e non solo per un fatto estetico, ma per evitare che la superficie si gonfi eccessivamente durante la cottura.