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Curcuma
- Portamento: pianta erbacea perenne alta fino ad 1 metro e caratterizzata da un consistente rizoma sotterraneo di colore giallo-arancio.
- Foglie: di colore verde intenso, oblunghe, di grandi dimensioni e con picciolo allungato.
- Fiori: sono di colore giallo e si trovano all’interno di una vistosa pseudo-infiorescenza formata da brattee verdi in basso e bianco-violacee in alto.
ETIMOLOGIA DEL NOME/STORIA E TRADIZIONI: il nome deriva dalla parola araba “kurkum” che significa zafferano per colore giallo intenso del rizoma, che ricorda quello degli stimmi dello zafferano. La Curcuma è conosciuta in India fin dalla più remota antichità, infatti si trovano testimonianze del suo utilizzo già nei testi indiani dei Veda di 3000 anni fa. Al giorno d’oggi in India la Curcuma fa parte dell’alimentazione quotidiana ed è uno principali rimedi della medicina ayuverdica, secondo la quale svolge proprietà purificatrici sul corpo e viene impiegata in una grande varietà di disturbi come febbre, infezioni, artrite, dissenteria e problemi al fegato. In Occidente la Curcuma è conosciuta da molto tempo, ma non ha mai raggiunto la popolarità dell’uso in India.
NOTE: esistono moltissime varietà di questa pianta, ma quando si parla di curcuma ci si riferisce solitamente alla Curcuma longa. Viene utilizzata anche come tintorio per lana e seta. Attualmente la curcuma è al centro dell’attenzione di molti ricercatori a livello mondiale per la sua possibile proprietà di prevenzione dei tumori e delle malattie neurodegenerative
HABITAT: pianta originaria dell’Asia meridionale, in particolare dell’India e Pakistan, dove cresce ai margini delle foreste e lungo le rive dei fiumi. Ama i climi tropicali con elevate temperature ed umidità, tuttavia può essere coltivata anche alle nostre latitudini non esponendola alle intemperie dell’inverno.TEMPO E MODALITA’ DI RACCOLTA O COLTIVAZIONE: i rizomi vengono raccolti durante il riposo vegetativo della pianta, vengono quindi puliti dal terriccio, adeguatamente essiccati e polverizzati. Quando si acquista la Curcuma in polvere bisogna porre attenzione in quanto può essere adulterata con curcumina di sintesi o coloranti sintetici nocivi per la salute (cromato di piombo e metanil giallo).
UTILIZZOEcco a cosa serve e come usare la curcuma dal punto di vista cosmetico / erboristico e il suo uso in cucina.
PARTE UTILIZZATA: rizoma
COME SI USA IN COSMETICA: viene utilizzata in prodotti anti-age e con effetto decongestionante, lenitivo e cicatrizzante sulla pelle.COME SI USA IN CUCINA: è uno dei principali componenti del curry e grazie al suo gusto aromatico e leggermente amarotico la polvere di Curcuma è molto utilizzata come spezia in svariate ricette, soprattutto nei paesi d’origine. Oltre al sapore la Curcuma dona al cibo un colore giallo acceso, viene infatti utilizzata anche come colorante alimentare giallo atossico dove viene identificata con la sigla E100.
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Il rosmarino l’uso più noto della pianta è forse quello culinario, come insaporitore di carne, pesce, verdure, legumi ecc. e per la preparazione di liquori, ma il rosmarino trova impiego anche in cosmesi e profumeria – senza dimenticare l’impiego erboristico e farmaceutico.
Già in epoche antiche – presso gli Egizi, i Greci, i Romani e nel mondo arabo – il rosmarino era considerato una pianta dalle virtù speciali, una sorta di panacea: veniva infatti utilizzato contro i reumatismi, contro gli spasmi muscolari, in caso di infiammazioni intestinali, contro i dolori mestruali ecc. Inoltre era considerato un potente tonico per riabilitare i malati dopo tifo e difterite, un buon antianemico e un utile rimedio per i problemi respiratori (asma e bronchiti croniche) [1].
Gli antichi Greci lo utilizzavano per stimolare la memoria e la concentrazione; Niccolò Copernico (1473-1543) pare ne facesse uso per i disturbi renali; i Turchi lo utilizzavano contro l’iperglicemia;
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I ceci hanno in comune con gli altri legumi proprietà nutritive eccellenti. Mentre infatti amido e fibre aiutano a saziare senza appesantire, l’alto contenuto di proteine a medio valore biologico, pari a circa 20 grammi per etto, contribuisce a far raggiungere facilmente il fabbisogno giornaliero di questo macronutriente. È notevole nei ceci la concentrazione di amminoacidi essenziali, tra i quali lisina e triptofano, alleato del buonumore e del buon sonno. Contengono inoltre diversi minerali, tra i quali spiccano magnesio e zinco, e vitamine del gruppo B, in particolare acido folico (B9).
Per quanto riguarda l’apporto calorico i ceci secchi forniscono poco più di 350 calorie per etto, ma una volta passati in ammollo e lessati questo valore si dimezza, in ragione della quantità di acqua assorbita. Ecco perché i ceci secchi bolliti risultano adatti anche ai regimi ipocalorici. La farina di ceci supera di poco le 300 calorie all’etto e come il cece secco è da tenere in considerazione se si è interessati ad aumentare l’apporto proteico giornaliero. L’indice glicemico dei ceci è abbastanza basso da renderli adatti anche alle diete che ne devono tenere conto.
Salvo specifiche allergie, non sembrano quindi esserci particolari controindicazioni al consumo di ceci, se non eventuali disturbi legati, più in generale, alla digestione delle fibre e dei legumi, per alcuni difficoltosa.
Varietà di ceci
La pianta del cece (Cicer arietinum) è una leguminosa della quale consumiamo i semi racchiusi nei baccelli, conosciuta in cucina da tempi antichissimi sia nell’area del Mediterraneo che in Medio Oriente. È oggi ampiamente coltivata in diverse zone del mondo, non essendo particolarmente esigente e al contempo un’ottima fonte di sostentamento.