Maria Silvia Muscatello
Yogurt fatto a casa La ricetta che vi proponiamo consente di realizzare in casa un delizioso yogurt leggero e dietetico, che potete gustare come spuntino a metà mattinata, nel pomeriggio per una merenda ipocalorica, oppure per un pasto leggero abbinato magari a un frutto fresco. Questa semplice ricetta vi permetterà di aromatizzare e guarnire il vostro yogurt con quello che più vi piace: marmellata, caffè, cacao, miele, frutta o spezie! Ad esempio potete sbizzarrirvi e condirlo con della cannella, con gocce e scorzette di limone, oppure con un tocco di zenzero o foglioline di menta. Qualsiasi cosa scegliate il risultato sarà uno yogurt personalizzato, dietetico e soprattutto buono! Per prepararlo vi occorrerà , un litro di latte fresco (potete sceglierlo di mucca, di pecora o addirittura mischiarlo, potete utilizzare quello completamente scremato e meglio se biologico). Un vasetto di yogurt naturale intero e possibilmente biologico: ricordate che per uno/due litri di latte è sufficiente un vasetto da 125 ml, quindi se decidete di aumentare le dosi del latte prevedete più vasetti di yogurt seguendo le proporzioni. Quando acquistate i vostri ingredienti controllate che la data di scadenza sia piuttosto lontana. Una pentola di acciaio pulita piuttosto capiente (molto più capiente rispetto agli ingredienti che andrete a mettere) Barattoli di vetro con tappo a vite ben puliti e asciutti, possibilmente di piccole dimensioni. Vanno benissimo quelli del miele o della marmellata, quelli piccoli della Nutella o meglio ancora i piccolini della Bormioli. Per garantire un'ottima conservazione, vi consigliamo di non mettere tutto lo yogurt in un unico barattolo e di ripartirlo in più contenitori. Una maglia o una copertina di lana che non usate più (l'importante è che sia ben pulita). Prima di iniziare la preparazione è bene lasciare il vasetto di yogurt e il cartone del latte fuori dal frigorifero per qualche ora, fino a quando entrambi non avranno la stessa temperatura ambiente. Questo è importante per evitare choc termici e non far morire i poveri batteri che con la loro attività produrranno il vostro yogurt. Arrivati a temperatura ambiente, versate il latte nella pentola e portatelo ad ebollizione, avendo cura di controllarlo sempre per non farlo fuoriuscire. A questo punto mettete il fuoco al minimo e lasciatelo bollire per circa dieci minuti; poi spegnete e lasciatelo raffreddare per circa mezz'ora, fino a raggiungere una temperatura di 40 gradi. Nel frattempo, con un cucchiaio, togliete delicatamente dalla superficie del latte la patina che si sarà formata durante la bollitura e assicuratevi che gli attrezzi che usate durante tutti i processi di preparazione siano ben lavati e asciugati. Per capire se il latte ha raggiunto la temperatura adatta, immergeteci il vostro dito mignolo ben lavato e asciugato. Se dopo tre secondi d'immersione proverete ancora la sensazione di tepore senza avvertire bruciore, il vostro latte sarà pronto! Se invece proverete una sensazione di bruciore, anche sopportabile, vorrà dire che il latte è ancora troppo caldo. Una volta raggiunta la temperatura esatta, versate il vasetto dello yogurt nella pentola del latte, mescolando delicatamente e in modo costante, fino a quando non otterrete un liquido omogeneo. A questo punto mettete il coperchio, avvolgete la pentola con il panno di lana e riponete il tutto all'interno del forno spento (o in alternativa in una scatola di legno con coperchio). È importante riporre il nostro "fagotto" in un luogo caldo e buio in modo che i batteri si sviluppino e lavorino con il calore. Se preparate il vostro yogurt la sera, la mattina al vostro risveglio sarà fatto. Considerate quindi che la fermentazione ha bisogno di circa 6-10 ore di tempo. Una volta pronto, versatelo subito nei barattolini, chiudeteli bene e riponeteli in frigo. Per la scadenza regolatevi con quella riportata sul cartone del latte, che è l'ingrediente più facilmente deperibile. Potete sbizzarrirvi e unire al vostro yogurt tanti pezzettini di frutta (kiwi, melone, cocomero, l'uva), o salse golose.
Maria Silvia Muscatello
Cos’è la glicemia. Con il termine glicemia si intende la concentrazione di glucosio, ovvero di zuccheri, all’interno del sangue. Questa sostanza è fondamentale per il nostro organismo in quanto nutre le cellule, è importante però che rimanga sempre entro un certo range di valori soprattutto per evitare una situazione di iperglicemia, condizione potenzialmente pericolosa per la salute. Glicemia, valori di riferimento In un soggetto sano, valori della glicemia di riferimento si considerano quelli che vanno dai 60 ai 130 mg/dL. Considerate che la glicemia si alza dopo i pasti e diminuisce con il digiuno, di conseguenza subito dopo aver mangiato può arrivare fino a 130-150 mg/dl mentre a digiuno solitamente va da 74 a 106 o 100 (a seconda della metodica usata). L’American Diabetes Association considera valori glicemici che indicano una probabile situazione di diabete quelli a partire dai 126 mg/dL, se invece si superano i 200 allora si è in presenza di una situazione di diabete già conclamata da trattare a livello medico. Il nostro corpo ha un sistema di regolazione che gli permette di mantenere abbastanza costante il livello glicemico durante tutta la giornata. Per fare questo intervengono una serie di ormoni, il più importante e conosciuto è senza dubbio l’insulina, dall’azione ipoglicemizzante. Ricapitolando valori normali di glicemia sono: • 60 ai 130 mg/dL • Dopo i pasti: massimo 130-150 • A digiuno: 60 ai 99 mg/dl Glicemia alta, le cause. Tante possono essere le cause di un aumento della glicemia, ad esempio un’alimentazione sregolata, la sedentarietà , una famigliarità al problema ma ovviamente in alcuni casi dietro vi è la presenza di malattie croniche come il diabete. Vi sono poi condizioni fisiologiche, come ad esempio la gravidanza, che predispongono naturalmente ad un aumento della glicemia (anche in questo caso comunque va monitorata e tenuta sotto controllo per evitare la comparsa di diabete gestazionale). Fattori di rischio sono anche sovrappeso, un età superiore ai 45 anni e ipertensione. Anche un periodo di forte stress può incidere negativamente sui valori della glicemia. I sintomi di un aumento della glicemia possono essere aumento della sete e fame oltre che un maggiore stimolo ad urinare. Come abbassare la glicemia Chi soffre di glicemia alta dovrà per prima cosa consultare il proprio medico che gli darà tutti i consigli del caso per tenerla a bada oltre che, eventualmente, una vera e propria terapia calibrata sulla singola situazione. Si può agire in prima battuta sulla propria dieta. Esistono infatti delle indicazioni di carattere generale sulla scelta degli alimenti che possono essere utili quasi sempre. Una giusta alimentazione può poi essere sostenuta anche dall’utilizzo di alcuni rimedi naturali dall’effetto ipoglicemico oltre che dalla giusta dose di attività fisica. In alcuni casi ovviamente, su consiglio del medico, si rendono necessarie le iniezioni di insulina. Partiamo dall’alimentazione, spesso a chi deve fare i conti con una glicemia alta si chiede di fare attenzione al consumo di alimenti ad alto indice glicemico. Ma cosa si intende per indice glicemico? Indice glicemico L’indice glicemico (IG) è un parametro utile alla classificazione degli alimenti in base al loro effetto sui livelli di glucosio nel sangue. I cibi si dividono in IG alto, IG medio e IG basso. Ciò concretamente significa che mentre i primi vengono digeriti e metabolizzati velocemente provocando picchi glicemici, i secondi hanno picchi più contenuti mentre gli ultimi sono digeriti lentamente e di conseguenza aumentano gradualmente la glicemia nel sangue. Il termine di paragone per tutti è l’indice glicemico del glucosio che corrisponde a 100, il massimo del punteggio. Si considerano: • Cibi a basso IG: quelli con punteggio uguale o inferiore a 55 • Cibi a medio IG: quelli con punteggio tra 56 e 70 • Cibi ad alto IG: quelli con punteggio più elevato di 70 Importante anche sapere che uno stesso cibo può avere due IG diversi a seconda del metodo di cottura con cui viene preparato. Letto su Fanpage.
Maria Silvia Muscatello
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2019-04-12 07:05:41