In conclusione, è bene ricordare che la grandezza dei granelli di sabbia nei reni però non identifica la gravità del problema. La renella infatti e successivamente i calcoli va vista sempre come potenziale fonte di problemi. Per esempio può ostacolare l’eliminazione dell’urina, problema che non sempre è accompagnato da colica. Del resto, come visto parlando di renella sintomi e rimedi, questa problematica può essere anche silente e asintomatica. Prima o poi tuttavia la presenza di questi granelli può portare progressivamente alla perdita della funzione renale. L’assenza di sintomi dunque non è un buon motivo per non occuparsene, con controlli regolari e, se necessario, prevenzione mediante aiuti naturali. Ricordarsi sempre la salute è il bene prezioso.
Uno strumento per prevenire la comparsa di renella e poi di calcoli è rappresentata da studi sul metabolismo della persona. Per esempio, se ci sono troppi cristalli nell’urina aumenta il rischio di una cementificazione degli stessi. Oppure, al nostro organismo possono mancare quelle sostanze che impediscono l’aggregazione dei cristalli. Infine, possono esserci infezioni in corso. In tutti questi casi è importante definire una terapia personalizzata (con l’aiuto anche del medico di fiducia).Tra gli aiuti più efficaci per prevenire o affrontare questi disturbi, un posto di tutto rispetto lo meritano alcune piante. Tra quelle più usate per favorire la funzionalità delle vie urinarie ricordiamo le seguenti, le foglie di betulla possono essere impiegate come terapia di drenaggio nelle patologie batteriche e infiammatorie delle vie urinarie, in caso di litiasi renale (l’incremento della diuresi previene la formazione di renella). Da non sottovalutare anche il crespino la sua somministrazione in cavia con urolitiasi ha evidenziato un effetto inibente la deposizione di cristalli di ossalato di calcio a livello dei tubuli renali e diminuzione dello stress ossidativo a livello dei reni. Parietaria è un’erba utilizzata fin dall’antichità nel trattamento della calcolosi renale e della renella. Grazie ai suoi principi attivi infatti favorirebbe «l’eliminazione dei cloruri, dell’urea e in genere dei cataboliti organici. Il crespino da non sottovalutare anche i benefici che possono derivare. Un recente studio ha messo in luce l’azione urolitica della corteccia, la sua somministrazione in cavia con urolitiasi ha evidenziato un effetto inibente la deposizione di cristalli di ossalato di calcio a livello dei tubuli renali e diminuzione dello stress ossidativo a livello dei reni.
Una corretta alimentazione è fondamemtale per prevenire e affrontare sia la renella che i calcoli renali. Molto importante è poi rimanere ben idratati dal momento che se manca l’acqua i sali precipitano, accumulandosi nei dotti escretori formando prima la renella, quindi i calcoli veri e propri.L’acqua è utile anche per le infezioni collegate alla renella, infatti esistono batteri che secernono nelle urine una matrice proteica che fa da catalizzante e provoca la formazione di calcoli. Si consiglia di quindi di bere almeno 2 litri d’acqua nell’arco delle 24 ore. A seguito di una eccessiva disidratazione la cristallizzazione tenderà ad aumentare. In presenza invece di renella e calcoli di acido urico, sarà bene alcalinizzare l’urina, in modo da sciogliere sabbia e sassi. L’alimentazione quotidiana dovrà inoltre essere caratterizzata da un apporto ridotto di proteine animali, sali e zuccheri.