La torta integrale alle prugne è un dolce soffice, molto semplice da preparare. E’ una preparazione ideale per la colazione, profumata e ricca di nutrienti. Ingredienti 100 g farina integrale, 50 g farina di farrointegrale, 70 g di farina tipo semintegrale, 20 g di fecola di patate, 160 g di zucchero di canna integrale, 1 bustina di polvere lievitante, 80 ml di olio di mais, 150 ml di latte di soia, 200 g di prugne secche denocciolate. Per la decorazione, 2 prugne fresche, una manciata di noci di macadamia o nocciole, 2 cucchiai di zucchero di canna integrale, acqua q.b. Strumenti teglia circolare 22 cm, frullatore. Iniziam in una ciotola capiente setacciate le farine (anche quelle integrali), o la fecola e il lievito per dolci. Con un frullatore rendete semola anche lo zucchero e aggiungetelo agli altri ingredienti secchi, mentre a parte mescolate il latte di soia con l’olio prima di aggiungerlo alle farine. Mescolate con energia in modo da amalgamare bene tutti gli ingredienti e ottenere un composto molto morbido. Ora unite le prugne denocciolate e continuate a mescolare sino a inglobarle nell’impasto che dovrà comunque rimanere sempre ben morbido. In forno, versate il composto in una teglia circolare precedentemente oliata e infarinata e infornate a 175 gradi per circa 40 minuti. Al termine lasciate raffreddare. Decoriamo tagliate a fettine sottili le prugne bagnandole poi con del succo di limone per evitare l’ossidazione. Create un cerchio con le fettine sulla superficie della torta. In un tegame antiaderente mettete lo zucchero e lasciatelo sciogliere a fuoco basso fino a che non avrà creato il caramello. Aggiungete nel caramello le noci di macadamia (o le nocciole) e lasciate che si cospargano bene di caramello. Se il composto fosse troppo denso, sempre sul fuoco, aggiungete lentamente dell’acqua a temperatura ambiente. Mettete le noci con il caramello al centro della torta , aggiungete a piacere sopra dello zucchero di canna e servite. Conservazione, la torta integrale vegana alle prugne di conserva chiusa in un contenitore a temperatura ambiente per un paio di giorni.
Prima di preparare le prugne secche in casa, qualche informazione preliminare. Si tratta dello stesso frutto che da fresco viene chiamato susina e viene coltivata in tutta Europa come anche negli Stati Uniti. Soprattutto se pensiamo alle prugne secche, il primo nome che ci salta in mente è “Californiane”, ma ci sono altre varietà che meritano di essere prese in considerazione. Non è un caso che la regione citata sia proprio quella, è infatti lì che si è iniziato a essiccare le prugne, nel diciannovesimo secolo, tuttora la maggior produzione a livello mondiale è lì. Noi possiamo comunque fare la nostra piccola produzione domestica, basta lavarle e metterle in una pentola con dell’acqua già in ebollizione, lasciandole due minuti. Si può procedere poi con un essiccatore professionale oppure con il forno ponendole all’interno su una teglia, a 120° per un’ ora. La tradizione vuole che l‘essiccazione avvenga al sole, ma non tutti abitiamo in aree così assolate 12 mesi su 12.
Ho scelto di parlare prima delle proprietà meno sbandierate delle prugne secche ma quelle contro la stitichezza non sono da censurare. Anzi, sono la principale ragione per cui molti di noi consumano questo alimento, anche chi non ha problemi di questo genere può portarsi avanti prevenendoli con due o tre di questi frutti al giorno che faranno il loro sporco lavoro grazie alla fibre alimentari, al fruttosio e allo zolfo.