Solo crudo, tra i vari rimedi per la purificazione dell’organismo vi è quello di assumere esclusivamente alimenti vegetali crudi per un breve periodo, in modo da favorire l’attività dell’apparato digerente. Essi possono comprendere frutta e verdura fresca, germogli, frutta secca e semi oleaginosi. Digiuno breve si tratta di un programma di digiuno basato sull’assunzione esclusiva di succhi e centrifugati di frutta o di verdura, la cui durata può variare da uno a tre giorni. È possibile affrontare periodi di digiuno di durata maggiore, in base alle proprie necessità e sempre sotto controllo specialistico. Tra gli alimenti consigliati per la preparazione delle bevande vi possono essere: mele, carote, spinaci, pere, cavoli, zenzero e verdure a foglia verde. Detox Ayurvedico, la medicina tradizionale indiana, detta Ayurveda, suggerisce di seguire periodicamente una mono-dieta a base di un piatto unico composto da fagioli mung, riso basmati, cipolle, aglio, zenzero e curcuma. Sono pietanze perfettamente equilibrate ed in grado di aiutare l’organismo nei propri processi depurativi. Candida. In caso di candida si sconsiglia generalmente di seguire una dieta che escluda il più possibile alimenti contenenti lievito ed altri cibi considerati in grado di favorirne la proliferazione come farine raffinate, zuccheri, succhi di frutta, alcolici, frutta secca, funghi, formaggi, yogurt, aceto e salsa di soia. Spezie esistono alcune spezie ed erbe aromatiche ritenute in grado di favorire i processi di depurazione dell’organismo. Possono essere assunte quotidianamente in piccole quantità , salvo particolari controindicazioni. Tra di esse troviamo: origano, cannella, cumino, zenzero, finocchio, pepe nero, prezzemolo, rosmarino e curcuma.
Si tratta di una pianta erbacea perenne originaria dell'Africa Meridionale. Della pianta vengono utilizzate le radici in fitoterapia, per la preparazione di rimedi naturali per la cura di problemi che possono interessare le ossa e le articolazioni. Si tratta di un impiego che da secoli è conosciuto ed attuato da parte delle popolazioni africane. L'artiglio del diavolo è riconoscibile per le foglie carnose, per i fiori di colore violaceo e per i frutti legnosi, caratterizzati dalla presenza di protuberanze che ricordano degli uncini o degli artigli e proprio da tale aspetto deriva il nome comune di questa pianta officinale, tipica delle aree desertiche e di savana. L'artiglio del diavolo è disponibile in commercio sotto diverse forme. Può essere reperito sotto forma di tintura, come l'arnica montana, ma anche sotto forma di compresse fitoterapiche che lo contengono come principio attivo. Esso viene utilizzato inoltre per la preparazione di pomate erboristiche, in cui l'artiglio del diavolo può essere accompagnato proprio dall'arnica montana di cui sopra, in modo che tra le due piante si crei una sinergia per la cura di dolori muscolari, articolari e contusioni. L'artiglio del diavolo viene inoltre utilizzato come rimedio naturale per il trattamento di infiammazioni, mal di testa, mal di schiena, dolori cervicali, tendinite ed artrite. I trattamenti più adatti da impiegare possono variare a seconda della patologia da cui l'organismo è interessato e dalle condizione di salute del paziente. All'artiglio del diavolo vengono attribuite soprattutto proprietà antinfiammatorie e analgesiche, che in molti casi rendono possibile un suo utilizzo in luogo dei comuni farmaci. L'artiglio del diavolo può inoltre agire come antipiretico in caso di febbre, ma può essere controindicato per uso interno nell'eventualità in cui si soffra di ulcere gastriche o duodenali. Può essere inoltre sconsigliato in gravidanza. I prodotti fitoterapici a base di artiglio del diavolo, per uso interno o esterno, sono facilmente reperibili in erboristeria.