Soffrire di mal di testa è una cosa terribile in qualsiasi momento della giornata ma, quando ci si sveglia con un dolore così forte da sentire quasi che il cranio stia per esplodere, è davvero insopportabile. Sarà capitato a tutti almeno una volta nella vita di provare una cosa simile e di cominciare la giornata senza forze ed energie. In casi come questi si viene tormentati da un unico desiderio: tornare a dormire. A dispetto di quanto si possa pensare, i mal di testa mattutini sono molto comuni e a causarli sono le ragioni più svariate. Emicrania coloro che soffrono di emicrania sanno bene che il momento della giornata in cui il dolore alla testa compare con una maggiore frequenza è tra le 4 e le 9 del mattino. E' proprio in questo lasso di tempo che il corpo produce meno endorfine ed encefaline, che sono degli antidolorifici naturali, e che rilascia elevate quantità di adrenalina. Quest'ultima influisce sulla pressione sanguigna e nella maggior parti dei casi la cosa porta all'emicrania. Ridurre al minimo lo stress, seguire una dieta sana e dormire bene. L'apnea notturna è un disturbo potenzialmente grave che fa smettere di respirare durante il sonno, causando un terribile mal di testa al risveglio. Il dolore è dovuto alla mancanza di ossigeno e all'aumento di pressione che può svilupparsi nella testa. Solitamente è difficile capire da soli se si soffre di un problema simile, è necessario rivolgersi a un esperto per saperlo e per farsi consigliare una cura adeguata. Le persone che bevono molti caffè ogni giorno e che smettono di prenderlo da un momento all'altro possono soffrire l'astinenza. Uno dei sintomi di quest'ultima è il mal di testa, visto che la caffeina ha un forte impatto sul flusso sanguigno. Per evitare che succeda, si dovrebbe rinunciare al caffè gradualmente, cercando di non berlo soprattutto nel pomeriggio. A causare il mal di testa potrebbe essere anche un incosciente digrignamento dei denti che avviene durante la notte. Le articolazioni temporo mandibolari collegano la mascella inferiore al cranio e possono provocare anche dei piccoli cambiamenti nel posizionamento della mascella, causando dunque mal di testa. Bere alcolici poco prima di andare a dormire potrebbe causare dei terribili mal di testa al mattino, non solo quando si è alzato eccessivamente il gomito. Ci sono infatti dei composti nell'alcool che possono interagire negativamente con i neurotrasmettitori nel cervello, provocando dolori alla testa ed emicranie, aggravate dal fatto che il corpo è disidratato dopo l'assunzione delle bevande alcoliche. Problemi gravi solo in rari casi il mal di testa mattutino potrebbe nascondere qualcosa di più serio ma è necessario sapere che anche malattie come un tumore al cervello possono causare dei dolori simili al risveglio. Nella testa, infatti, potrebbero esserci delle masse che pressano il liquido cerebrospinale, causando anche problemi alla vista, all'equilibrio e alla salute mentale.
Per chi non ha problemi, ecco una buona ricetta. Ingredienti: 200 g di pasta (per esempio i garganelli), 2 zucchine piccole, 2 cipollotti 150 g di fave sgranate, un mazzetto di basilico, olio extravergine d’oliva, sale, pepe. Per 4 persone. Lessare le fave in poca acqua salata e scolarle non appena diventano tenere. Mondare i cipollotti, lavarli e affettarli. Lavare le zucchine, spuntarle e tagliarle a bastoncini. Rosolare i cipollotti in un tegame con 2 cucchiai di olio, unire le fave e le zucchine e farle cuocere a fiamma media per pochi minuti. Salare, pepare e profumare con le foglie di basilico spezzettate con le mani. Cuocere la pasta in abbondante acqua salata. Scolarla al dente e trasferirla subito nel tegame mescolandola alle verdure. Chi lo desidera aggiunge un po' di parmigiano. Servire ben calda.
Il favismo è causato dalla presenza di un difetto congenito in un enzima contenuto normalmente nei globuli rossi, il G6PD. Questo difetto enzimatico si trasmette per via ereditaria con il cromosoma X del sesso: i maschi ne sono colpiti in forma grave, mentre le femmine sono solitamente portatrici sane del gene anomalo e possono trasmetterlo ai figli, o ammalarsi in forma lieve. Il favismo è molto diffuso in Africa, ma anche in Asia meridionale e in alcune zone del Mediterraneo, soprattutto in Grecia e in Sardegna. Il consumo di fave espone le persone che hanno una carenza dell'enzima G6PD, al rischio di crisi emolitiche. L'anemia emolitica potrebbe però verificarsi anche come conseguenza di polmonite, malaria, chetoacidosi diabetica ed epatite virale. Nei soggetti che soffrono di favismo, detti fabici, i sintomi si manifestano nelle 12-48 ore dopo l'assunzione di fave fresche, o di altri alimenti e medicinali che possono scatenarli. Tra i sintomi più diffusi ci sono ittero su cute e mucose, che può essere associato a febbre. Nei casi più gravi viene distrutta circa la metà dei globuli rossi: le urine diventano di colore giallo-arancio, il soggetto si presenta pallido e debole e compaiono i primi segni di collasso cardiocircolatorio. I più colpiti sono i bambini tra i 2 e i 10 anni e si tratta più spesso di maschi. Il favismo, si può accertare attraverso un esame del sangue che determina la presenza dell'enzima G6PD nei globuli rossi. Si tratta di un esame indispensabile per la diagnosi, oltre ad essere utile per l'identificazione dei portatori sani di questo difetto genetico: in questi casi i valori saranno intermedi tra quelli dei soggetti che hanno carenza e i soggetti normali. In genere i portatori di questo gene anomalo sono le donne, quindi madri o sorelle del bambino affetto da favismo.Favismo: i cibi da evitare e quelli consigliati. Come abbiamo visto, per prevenire i sintomi del favismo nelle persone affette da carenza di enzima G6PD, è importante non assumere alcune tipologie di farmaci, sostanze e alimenti. Oltre a fave e piselli è meglio evitare il consumo anche di altri alimenti che potrebbero scatenare una crisi emolitica: tra i cibi da evitare troviamo anche la verbena, i lupini e gli arachidi. Alcuni soggetti affetti da favismo preferiscono evitare anche il consumo di tutti i legumi, di vino rosso, in quanto contiene solfiti, ma anche di mirtilli e acqua tonica, oltre ad evitare prodotti che contengono mentolo, come alcuni dentifrici e caramelle. Le persone con deficit della G6PD dovrebbero invece consumare regolarmente cibi ricchi di antiossidanti, che riducono lo stress ossidativo sui globuli rossi. I cibi consigliati sono quindi verdure, soprattutto quelle a foglia verde, cereali e agrumi, ricchi anche di vitamine. Una volta accertato il deficit, è importante consultare il medico, che indicherà anche i cibi più adatti, con una dieta mirata per evitare una crisi emolitica.