L’amaro svedese è il macerato alcolico di diverse erbe officinali, molto probabilmente realizzato per la prima volta dal Dottor Samst. Un medico noto soprattutto per la sua longevità: morì, infatti, all’età di 104 anni, non per questioni di salute bensì per una rovinosa caduta da cavallo. La sua storia, e la scoperta di quello che egli chiamava il “piccolo amaro svedese”, fu resa popolare da Maria Treben. Quest’ultima, accesa sostenitrice dell’impiego delle erbe e dei loro derivati nelle cure delle più varie malattie, raccontò di come venne a conoscenza delle proprietà dell’amaro da un antico manoscritto, in cui si descrivevano scrupolosamente la scoperta, la ricetta e gli usi del prodotto. Il testo antico riportava in ben 46 punti quali erano le applicazioni di tale rimedio. Sempre secondo la storia, la stessa Trauben pare inizialmente fosse scettica, per poi convincersi appurati gli effetti su se stessa e sui familiari. Dal punto di vista strettamente metodologico, questo amaro è il prodotto della macerazione in alcol di ben 11 diverse piante note per la loro efficacia come fitoterapici: aloe, Aloe vera o Aloe barbadensis impiegata per le sue qualità come tonico, vermifugo, regolatore intestinale e stomachico, mirra, commiphora myrrha, ha proprietà analgesiche, disinfettanti e cicatrizzanti, zafferano, crocus sativus, impiegato come sedativo, analgesico e antispasmodico, cassia, nota per l’efficacia come lassativo, canfora, con proprietà di regolatore della pressione e lenitivo dei dolori articolari; rabarbaro, impiegato come lassativo, stomachico, eupeptico, digestivo e antinfiammatorio;, curcuma, coleretico, colagogo, antispasmodico, e antinfiammatorio;•manna digestiva: blando lassativo, rinfrescante e regolatore intestinale, oltre che decongestionante e cicatrizzante; teriaca veneziana: nota per le qualità disintossicanti;•carlina, diuretica, diaforetica, digestiva e lassativa;•angelica, interessante per le sue proprietà antispasmodiche, calmanti, carminative, digestive, toniche e antinfiammatorie. Fitoterapia: curarsi con le piante e le erbe. L’amaro poteva essere assunto sia per bocca, come tale o leggermente diluito in acqua, ma anche impiegato per realizzare cataplasmi, impacchi o come preparato per gargarismi e suffumigi per decongestionare la mucosa orale, la gola e le alte vie respiratorie.Oggi è piuttosto comune che, considerato il gusto amaro e sgradito alla maggior parte delle persone, venga consigliato di diluirlo anche in succhi o tisane. In genere, per la somministrazione ai bambini è preferibile scaldarlo per far evaporare la parte alcolica e successivamente diluire con tisane dolcificate con poco miele.
In Italia la musicoterapia viene già utilizzata per dare sollievo ai pazienti all’ospedale Sant’Orsola di Bologna, mentre la Liguria ha appena approvato un progetto di musicoterapia in ospedale con gli allievi del nuovo liceo musicale di Albenga. La musicoterapia utilizza il potere della musica e dei suoni a livello educativo, riabilitativo o terapeutico per aiutare le persone che soffrono di problemi fisici o che stanno affrontando un periodo difficile a livello emotivo. Nella musicoterapia la musica e i suoi elementi, come il ritmo, l’armonia, la melodia e il suono, vengono utilizzati per favorire la comunicazione, l’apprendimento, la motricità e l’espressione in base alle condizioni di salute fisiche ed emotive delle persone a cui un musicoterapeuta qualificato si rivolge. All’ospedale Sant’Orsola di Bologna sono attivi da alcuni anni dei progetti di musicoterapia che coinvolgono i piccoli pazienti del reparto di pediatria e di neonatologia. Già da alcuni anni la ricerca scientifica si sta occupando di verificare gli effetti benefici della musicoterapia e visti i risultati positivi ecco che la musica può arrivare in ospedale anche in Italia per dare sollievo a chi sta soffrendo. La musicoterapia all’ospedale Sant’Orsola di Bologna sta aiutando i bambini a superare l’ansia e la tristezza, a sentire meno il dolore e a sopportare meglio la nausea legata alla chemioterapia. La musicoterapia si sta rivelando benefica anche in neonatologia, tra i bambini prematuri, che sembrano reagire davvero bene agli stimoli esterni offerti dal suono. Altre realtà ospedaliere italiane si stanno aprendo alla musicoterapia. La Liguria ha appena approvato la nascita del nuovo Liceo Musicale di Albenga ed è già pronta una proposta per coinvolgere gli studenti in un progetto di musicoterapia che riguarderà gli ospedali di Santa Maria di Misericordia e Santa Corona, con l’idea di portare la musica anche nei reparti di rianimazione.I benefici della musicoterapia in ospedale. In Italia la musicoterapia ha già garantito effetti benefici, ad esempio riducendo la richiesta di sedativi da parte dei pazienti ricoverati. La speranza è che i primari degli ospedali liguri accettino la proposta. Gli studenti del Liceo Musicale di Albenga potranno così portare la musicoterapia in corsia una volta alla settimana. Una bella iniziativa. (Marta Albè).