Maria Silvia Muscatello
La dieta Lemme
2019-03-11 07:29:22
di Valentina Grassini. Ideata dal farmacista Alberico Lemme, la dieta Lemme è una filosofia alimentare che si basa sul consumo esclusivo di carboidrati e proteine, bandendo frutta, verdura, dolci e sale. Suddivisa in due fasi, una di dimagrimento e una di mantenimento, la dieta Lemme prevede il consumo dei pasti a orari precisi da rispettare rigorosamente. Gli alimenti permessi dalla dieta Lemme, pasta, carne, pesce e non solo. Ecco tutti gli alimenti permessi dalla dieta Lemme. La dieta Lemme prevede una prima fase dove si perde peso fino ad arrivare a quello ideale, e una seconda fase con una dieta bilanciata di tre mesi che permette di nutrirsi senza ingrassare. Durante la fase 2 della dieta Lemme si considerano l’indice glicemico dei cibi e l’orario dei pasti, senza esaminare il conteggio calorie. Nella dieta Lemme sono infatti fondamentali gli orari dei pasti: la colazione deve essere assunta entro le 9,30 del mattino, il pranzo tra le 12 e le 14 e la cena tra le 19 e le 21. In più una merenda-spuntino, tra le 10 e le 11 e tra le 16 e le 17 consistente in un limone a spicchi e thè. Ma quali cibi prevede la dieta Lemme? Le regole fondamentali di questa filosofia alimentare sono l’eliminazione di zucchero, dolcificanti, aceto, pane, latte e derivati e sale, persino nell’acqua della pasta e il consumo esclusivo in quantità illimitate di pasta, carne e pesce. Un corollario base su cui si fonda questo regime alimentare è evitare di abbinare carne e pasta. La giornata tipo di un consumatore della dieta Lemme prevede infatti pasta e carboidrati a colazione e carne o pesce ricchi di proteine a pranzo e cena. Le bevande consentite sono acqua, anche gasata, caffè e thè senza zucchero. Olio d’oliva, meglio se extra vergine, peperoncino, pepe, prezzemolo, aglio, limone, salvia, rosmarino, basilico, timo, cipolla, crusca per impanare sono utilizzabili in quantità libera. Sono permessi tutti i tipi di cottura, anche la frittura. I cibi consentiti si possono consumare in quantità illimitate, anche perché il dottor Lemme non considera il loro valore calorico bensì quello biologico. La dieta proposta da Lemme in virtù di queste teorie è un regime alimentare che privilegia i grassi e le proteine, mentre esclude quasi completamente dal menù la frutta e la verdura. I carboidrati vanno assunti sotto forma di pasta soltanto al mattino, poiché in questo modo vengono smaltiti meglio, mentre a pranzo e a cena vanno riservate le proteine di carne e pesce. Dato che glucidi e proteine non vanno consumati nello stesso pasto, il metodo Lemme può essere considerato a tutti gli effetti una dieta dissociata. Essendo costretti a mangiare cibi piuttosto insipidi è difficile seguirla per lunghi periodi poiché prevede poche classi di alimenti, perciò alla lunga può stancare. Si può fare fatica, soprattutto inizialmente, a mangiare determinati tipi di cibo come ad esempio la pasta al mattino. Esempio di dieta1° e 2° giorno: colazione : tacchino + caffè. Pranzo: filetto di manzo + caffè. Cena: pesce spada + caffè. Personalmente questa dieta non è equilibrata, non tutti al mattino gradiscono mangiare la pasta, poi non mangiare frutta e verdure, niente sale zuccheri. Voi cosa ne pensate? Qualcuno l'ha provata? Che risultati ha avuto?.
Maria Silvia Muscatello
Melatonina: i benefici non solo per l'insonnia
2019-03-11 07:18:44
Tutti noi ogni giorno produciamo melatonina, sostanza secreta principalmente dall'epifisi (ghiandola pineale), essenziale al nostro organismo per fare in modo che possa essere sempre perfettamente regolato sul ciclo sonno-veglia. La caratteristica fondamentale della melatonina è che essa viene sintetizzata quando c’è buio, ovvero la sera e la notte con un picco tra le 2 e le 4 del mattino, successivamente invece si passa ad una fase decrescente e con l’arrivo della luce ecco che, generalmente, tendiamo a smettere di dormire e ci alziamo. Non sempre però tutto funziona così regolarmente e il ritmo circadiano buio-luce può essere messo a dura prova, soprattutto in alcune situazioni come il jet-lag dovuto a lunghi viaggi in aereo, turni di lavoro, in cui si è costretti a dormire in orari diversi ogni giorno, ecc. Ecco allora che sono nati degli integratori di melatonina che vengono consigliati a chi, per diversi motivi, soffre di disturbi del sonno e che sono estratti da vegetali o animali, (questa sostanza infatti è secreta anche da piante, animali e microorganismi).Come integratore la melatonina viene utilizzata principalmente per i disturbi del sonno, soprattutto per l’insonnia dovuta a cause esterne (differenti fusi orari, turni di lavoro ecc.) ma anche per regolare il ritmo sonno-veglia di chi semplicemente ha difficoltà ad addormentarsi. Questa sostanza infatti, funziona molto bene nella fase iniziale dell’insonnia dato che diminuisce il tempo necessario a prender sonno rallentando le funzioni dell’organismo e conciliando quindi il riposo.Diversi integratori a base di melatonina si trovano ormai in commercio sia in farmacia che erboristeria sotto forma di compresse, sciroppi, tisane, ecc. e a volte questa sostanza è utilizzata anche insieme ad altre: vitamine, minerali, erbe o piante con funzioni calmanti e concilianti il sonno.Per quanto riguarda il dosaggio dell’integratore puro di melatonina, le cose negli ultimi anni sono un po’ cambiate, non si trovano più in commercio infatti integratori che contengano una dose maggiore ad 1 mg di melatonina (mentre precedentemente si arrivava anche a 3-5 mg). Questo in seguito alle nuove disposizioni del ministero della Salute, sulla scia del Regolamento Ue 432/2012, che ha classificato dosi maggiori di questa sostanza come un vero e proprio farmaco per usi terapeutici. Il Codacons, dopo la decisione presa dal ministero della Salute, ha chiesto chiarimenti sulla vicenda (mai ottenuti) dal ministro della salute, perché se basta 1 mg di melatonina, fino ad oggi i medici consigliavano dosaggi più alti? E se non ci sono effetti collaterali provati, come mai abbassare i dosaggi anche a persone che li avevano sperimentati con ottimi risultati? Visto che il farmaco, ottenuto con questa sostanza naturale, è stato oggetto di brevetto e viene venduto a prezzi molto più alti dei vecchi integratori ad alto dosaggio, sono tanti i dubbi che sono sorti alle associazioni di consumatori e non solo. Gli attuali integratori, quindi, contengono 0,5 o 1 mg di melatonina e sono consigliati secondo i diversi dosaggi a seconda del problema da affrontare (0,5 per il jet-lag, 1 per i disturbi del sonno). È sempre bene prima di assumere un integratore di melatonina chiedere consiglio ad un esperto che vi potrà suggerire il prodotto più indicato alle vostre esigenze e il periodo di tempo necessario per ottenere benefici. Melatonina e tumori, può essere utilizzata solo per i disturbi del sonno? A detta di molti no, e anche la ricerca scientifica negli ultimi anni si sta sempre più interessando a questa sostanza soprattutto per gli effetti benefici che essa potrebbe avere nei confronti dei tumori. Ultimo, ma non per importanza, Luigi di Bella che per primo utilizzò nel suo metodo omonimo di trattamento dei tumori la melatonina ad altissimi dosaggi, come si legge sul sito della fondazione: “In compresse da 2 mg in dosaggi di 20 mg o più al giorno. Da ingerire preferibilmente prima del pasto, distribuita uniformemente nel corso della giornata con concentrazione nettamente superiore la sera di Andrea Jovi.
Maria Silvia Muscatello
Una mio foto Lago di Garda
2019-03-11 07:06:07