Cos’è la glicemia. Con il termine glicemia si intende la concentrazione di glucosio, ovvero di zuccheri, all’interno del sangue. Questa sostanza è fondamentale per il nostro organismo in quanto nutre le cellule, è importante però che rimanga sempre entro un certo range di valori soprattutto per evitare una situazione di iperglicemia, condizione potenzialmente pericolosa per la salute.
Glicemia, valori di riferimento
In un soggetto sano, valori della glicemia di riferimento si considerano quelli che vanno dai 60 ai 130 mg/dL. Considerate che la glicemia si alza dopo i pasti e diminuisce con il digiuno, di conseguenza subito dopo aver mangiato può arrivare fino a 130-150 mg/dl mentre a digiuno solitamente va da 74 a 106 o 100 (a seconda della metodica usata).
L’American Diabetes Association considera valori glicemici che indicano una probabile situazione di diabete quelli a partire dai 126 mg/dL, se invece si superano i 200 allora si è in presenza di una situazione di diabete già conclamata da trattare a livello medico.
Il nostro corpo ha un sistema di regolazione che gli permette di mantenere abbastanza costante il livello glicemico durante tutta la giornata. Per fare questo intervengono una serie di ormoni, il più importante e conosciuto è senza dubbio l’insulina, dall’azione ipoglicemizzante.
Ricapitolando valori normali di glicemia sono:
• 60 ai 130 mg/dL
• Dopo i pasti: massimo 130-150
• A digiuno: 60 ai 99 mg/dl
Glicemia alta, le cause.
Tante possono essere le cause di un aumento della glicemia, ad esempio un’alimentazione sregolata, la sedentarietà , una famigliarità al problema ma ovviamente in alcuni casi dietro vi è la presenza di malattie croniche come il diabete. Vi sono poi condizioni fisiologiche, come ad esempio la gravidanza, che predispongono naturalmente ad un aumento della glicemia (anche in questo caso comunque va monitorata e tenuta sotto controllo per evitare la comparsa di diabete gestazionale).
Fattori di rischio sono anche sovrappeso, un età superiore ai 45 anni e ipertensione. Anche un periodo di forte stress può incidere negativamente sui valori della glicemia.
I sintomi di un aumento della glicemia possono essere aumento della sete e fame oltre che un maggiore stimolo ad urinare.
Come abbassare la glicemia
Chi soffre di glicemia alta dovrà per prima cosa consultare il proprio medico che gli darà tutti i consigli del caso per tenerla a bada oltre che, eventualmente, una vera e propria terapia calibrata sulla singola situazione.
Si può agire in prima battuta sulla propria dieta. Esistono infatti delle indicazioni di carattere generale sulla scelta degli alimenti che possono essere utili quasi sempre. Una giusta alimentazione può poi essere sostenuta anche dall’utilizzo di alcuni rimedi naturali dall’effetto ipoglicemico oltre che dalla giusta dose di attività fisica. In alcuni casi ovviamente, su consiglio del medico, si rendono necessarie le iniezioni di insulina. Partiamo dall’alimentazione, spesso a chi deve fare i conti con una glicemia alta si chiede di fare attenzione al consumo di alimenti ad alto indice glicemico. Ma cosa si intende per indice glicemico?
Indice glicemico
L’indice glicemico (IG) è un parametro utile alla classificazione degli alimenti in base al loro effetto sui livelli di glucosio nel sangue. I cibi si dividono in IG alto, IG medio e IG basso. Ciò concretamente significa che mentre i primi vengono digeriti e metabolizzati velocemente provocando picchi glicemici, i secondi hanno picchi più contenuti mentre gli ultimi sono digeriti lentamente e di conseguenza aumentano gradualmente la glicemia nel sangue.
Il termine di paragone per tutti è l’indice glicemico del glucosio che corrisponde a 100, il massimo del punteggio. Si considerano:
• Cibi a basso IG: quelli con punteggio uguale o inferiore a 55
• Cibi a medio IG: quelli con punteggio tra 56 e 70
• Cibi ad alto IG: quelli con punteggio più elevato di 70
Importante anche sapere che uno stesso cibo può avere due IG diversi a seconda del metodo di cottura con cui viene preparato.
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