Sui pro e contro dei cibi biologici ci sono fior fior di studi. E in effetti uno dei temi più discussi di questi anni è l'uso dei pesticidi sui prodotti ortofrutticoli. I pesticidi sono stati classificati come probabili cancerogeni e sono stati associati a differenti tumori attraverso alcuni esami sul DNA, sui cromosomi e sui cambiamenti dei nostri geni. Questi effetti sono stati documentati anche sui lavoratori che spruzzano i pesticidi sui campi e su persone che vivono nelle aree circostanti. Ma cosa succede alla frutta e alla verdura che acquistiamo nei negozi o sul mercato? Lasciamo la parola al dottor Michael Greger di New York, autore di bestseller e famoso per aver discusso (anche in alcuni programmi della tv americana) di problemi di salute pubblica.
Sul sito nutritionfacts.org il dottor Gregor spiega inanzittutto che i prodotti ortofrutticoli biologici contengono un minor numero di pesticidi, ma anche quelli "normali" hanno livelli ben al di sotto dei limiti accettabili.
Ma attenzione, il medico sottolinea chiaramente non tutti gli alimenti biologici sono sani. L'industria alimentare biologica ha attualmente un mercato di un valore di decine di miliardi di dollari ma non solo nella frutta e nella verdura. Esistono anche biscotti bio e la gente crede che siano più sani e ne mangia tanti pensando non facciano male. Oppure sceglie un dolce biologico rinunciando all'attività fisica... pensando contenga meno calorie.
Le persone tendono a sopravvalutare i benefici nutrizionali degli alimenti bio, ma anche i i rischi dei pesticidi. Alcune ricerche hanno scoperto che moltissimi acquirenti di prodotti biologici pensano che mangiare cibo convenzionale è rischioso come fumare un pacchetto di sigarette. Questo tipo di pensiero è pericoloso perché potrebbe potenzialmente portare ad una diminuzione del consumo di frutta e verdura.
Infatti molta gente che non può permettersi di acquistare prodotti ortofrutticoli bio non compra neanche la frutta e la verdura normale perché ha paura dei pesticidi. Il dottor Greger spiega che esiste un enorme vantaggio nel mangiare frutta e verdura convenzionale, un vantaggio che supera di gran lunga qualsiasi rischio causato dai pesticidi. Ricordiamoci comunque di lavarla attentamente prima di mangiarla. (Fonte da Elle).
Eccessi di sale, pesticidi, additivi, troppa materia grassa e zuccheri nascosti tra gli ingredienti: tutte minacce al nostro benessere (e alla linea) con cui facciamo i conti ogni giorno. Uno speciale del magazine francese 60 millions de consommateurs svela tutti i nemici che portiamo in tavola: si chiamano alimenti ultraprocessati e rappresentano dal 25 al 50% dell'apporto calorico nei paesi sviluppati. Perché dobbiamo considerarli il MALE assoluto? Semplice: hanno un basso contenuto di sostanze nutritive, ma sono pieni zeppi di porcherie. Ed è proprio arrivato il momento di farne a meno.
Spesso si tratta di prodotti di cui ci fidiamo ciecamente: senza glutine, senza zucchero, con packaging accattivante e mille promesse stampate sulla confezione. Poi, basta leggere con MOLTA attenzione l’etichetta e, #ahiahi, si scoprono gli altarini. Pronte a far spazio in dispensa?
SI salumi, gioie e dolori
Buoni, buonissimi, pratici, ma… I salumi a base di carne suina sono spesso ricchissimi di nitrati o nitriti, elementi di sintesi che dovremmo evitare. Inoltre, sono spesso troppo grassi (alcune etichette riportano fino a 45 g di grasso per 100 g di prodotto). No, non dovete per forza rinunciare a salami e prosciutti: dovete solo fare lo sforzo di comprarli di buona qualità (disposte a spendere sensibilmente di più?) e controllare sempre l’etichetta. Attenzione a quelli che promettono zero nitriti: cerchiamo di capire con cosa vengono sostituiti (spesso sono “aromi naturali” non meglio precisati).
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Dolce, dolcissimo ketchup
Una delle salse più amate, sicuramente tra le più versatili, un must in cui affogare patatine fritte (e non solo). Peccato sia piena zeppa di zuccheri aggiunti spesso “camuffati” sull’etichetta: fruttosio, destrosio, maltodestrine, sciroppi di glucosio. Così il ketchup da supermercato arriva a contenere fino a 22 g di zucchero per 100 g, ovvero circa tre cubetti di zucchero per porzione. #Moltomale. Come scegliere quello giusto? Come sempre occhio all’etichetta, soprattutto alla riga dedicata ai carboidrati.
Noodles istantanei? Meglio di no
Uno dei junk food più amati al mondo: basta un goccio di acqua calda e tac!, in pochi secondi sono pronti. Tanto pratici quanto ricchissimi di insaporitori e additivi (in alcuni casi già riconosciuti come dannosi per la salute). E quelli che promettono una gran quantità di verdure all’interno? Tutte balle: sull’etichetta scopriamo che sono meno dell’1%. Non disperate, l’alternativa più salutare esiste: alcune marche utilizzano miscele di spezie e aromi naturali al posto degli additivi.
I prodotti senza zucchero e senza glutine, li compriamo per aiutarci a stare meglio, ma finiscono per farci male perché gli ingredienti sono di qualità infima rispetto ai prodotti convenzionali. La diminuzione o assenza di un ingrediente finisce per trasformarsi nell’aumento di un altro o nell’utilizzo di (tanti, troppi) additivi. Meno zucchero? Più grasso. Meno sale? Più zuccheri. Senza glutine? Una valanga di zuccheri in varie forme.
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Le bibite light? Rischio sottovalutato
Rinfrescanti, dal sapore delizioso, zero zuccheri promessi. Gli additivi però abbondano e non mancano quelli già riconosciuti come pericolosi per la salute (come l’E150d). Non finisce qui: l'ingestione regolare di edulcoranti manterrebbe la dipendenza da zucchero in chi sta cercando di superarla. Insomma, l’acqua non è poi così male, no?
I prodotti vegani non sempre salutari
Alcuni cibi vegan sono ricchi di ingredienti inutili che vengono aggiunti per ricordare il sapore dei classici prodotti non vegan. Altri abbondano con additivi, grassi e sale. Per non parlare di quelli che riportano (ben nascosti) in etichetta tracce di latticini e uova! Insomma, controllate l’etichetta again and again.