Stufate 400 grammi di spinaci freschi e 300 grammi di rucola con olio, acqua e sale fino. Nel frattempo preparate la base per la torta salata mescolando 200 grammi di farina 0 con acqua quanto basta e due cucchiai di olio d’oliva fino ad ottenere un impasto liscio ed omogeneo da lasciare riposare per un quarto d’ora. Stendetelo dunque su di una teglia rotonda e dai bordi alti, dopo averla unta con dell’olio, il vostro impasto in una sfoglia sottile, bucherellatelo e trasferitevi il ripieno alla rucola e spinaci. Guarnite con fettine di cipolla e pinoli che lo desidera anche del formaggio. Infornate a 180°C per 25 minuti.
IL PEPERONCINO è il frutto della pianta "Capsicum Frutescens", appartenente alla famiglia delle Solanacee, la stessa dei pomodori, patate e melanzane. Il Peperoncino originario dell’America fu importato in Europa da Cristoforo Colombo nel suo secondo viaggio nel Nuovo Mondo nel 1493. La particolarità di questo frutto è il suo gusto piccante dovuto ad alte concentrazioni di capsaicina, un alcaloide con innumerevoli proprietà benefiche per la nostra salute. Il Peperoncino: Contiene vitamine quali la C, E, K, B, A e sali minerali come: il potassio, il calcio, il fosforo, il magnesio, il ferro, lo zinco, il rame, il manganese ed il selenio. Stimola la circolazione sanguigna. Migliora la fragilitá capillare. Contrasta l’insorgere di batteri. Attiva il metabolismo. È un potente antiossidante. È un antistaminico. Rafforza il sistema immunitario. Aiuta ad assimilare il ferro. È prezioso per la vista. Facilita la digestione. È un antidolorifico naturale. Riduce il colesterolo. Scioglie i coaguli del sangue. Allevia i dolori di natura ossea, muscolare e artritica. È espettorante, decongestionante e aiuta a prevenire l'enfisema e la bronchite. Il Peperoncino è una delle spezie più diffuse al mondo e può essere impiegato fresco oppure essiccato: intero, sminuzzato, a tocchetti, tostato, macinato e tritato. Si consiglia di assumere il peperoncino con moderazione ed in piccole quantità , distribuite regolarmente nell'arco della giornata in concomitanza dei pasti ed è bene non superare i 10-15 grammi al giorno. In dosi eccessive, potrebbe causare irritazione alle vie urinarie ed all'intestino, per questo è da evitare in caso di reflusso gastroesofageo, gastrite, ulcera, emorroidi, gravidanza, allattamento ed ai bambini sotto i 12 anni.
L’aneto è una pianta aromatica che viene utilizzata in cucina per rendere più gustosi diversi tipi di piatti ma utile anche in fitoterapia grazie alle sue ottime proprietà . Quali sono allora gli usi e le controindicazioni dell’aneto?
L’Anethum graveolens è una pianta molto simile al finocchio selvatico usata fin dall’antichità per le sue proprietà curative in particolare per il suo effetto antispasmodico e digestivo. Originaria dell’India questa erba officinale della famiglia delle Apiaceae è particolarmente utilizzata nella cucina orientale.
Le proprietà dell’aneto si evidenziano soprattutto a livello gastrointestinale. Questa pianta è ottima ad esempio per chi ha problemi di digestione, meteorismo o soffre di coliche e crampi allo stomaco. L’aneto è inoltre in grado di combattere l’alitosi e grazie al suo potere diuretico è un rimedio naturale interessante per chi soffre di cellulite o ritenzione idrica.
Grazie alla presenza di alcuni oli essenziali presenti nell’aneto, questa erba aromatica è in grado di stimolare la bile e i succhi gastrici, allo stesso tempo migliorando la peristalsi intestinale. Ha inoltre doti depurative e calmanti, se assunta prima di dormire, aiuta a riposare meglio.
Sembra poi che l’aneto abbia anche proprietà antimicrobiche e antifungine, dunque potrebbe rivelarsi un ottimo alleato del nostro sistema immunitario.L’aneto vanta infine proprietà anticancro grazie alla presenza di alcuni prinicipi attivi chiamati monterpeni. Queste sostanze sono in grado di stimolare e di attivare la secrezione di un enzima chiamato glutathione-S-transferase, un potente antiossidante che sarebbe in grado di neutralizzare alcuni agenti cancerogeni.
USI DELL’ANETO
Dell’aneto si utilizzano sia i semi essiccati che le foglie, nel nostro paese però l’uso di questa erba aromatica (che ha un sapore a metà strada tra finocchio e anice) non è molto diffuso al contrario di quello che avviene in Oriente e in altri paesi europei.