I SEMI DI GIRASOLE, sono i frutti secchi commestibili della pianta del girasole (Helianthus annuus) detti "acheni", hanno una forma oblunga ed un colore che varia dal grigio-scuro al nero con striature bianche.Essi sono considerati come un integratore naturale per il nostro benessere. Si contraddistinguono per il loro contenuto di acido folico e acido linoleico, sono una ricca fonte di vitamine A, D, E e del gruppo B e sali minerali come calcio, ferro, zinco, rame, fosforo, selenio, magnesio, potassio, sono ricchi di fibre e 100 grammi di prodotto apportano circa 640 kcal. Benefici dei semi di girasole:Migliorano glicemia, colesterolemia e pressione arteriosa.Favoriscono la salute cardiovascolare.Hanno attività antinfiammatoria e antiossidante.Aiutano a regolarizzare l’attività intestinale.Riducono il rischio di osteoporosi.Supportano il sistema immunitario.I semi di girasole vengono impiegati per la produzione dell’olio da essi derivato. Numerosi possono essere i loro utilizzi in cucina, ad esempio costituiscono uno snack salutare, sia per gli adulti che per i bambini e possono essere inseriti tra gli ingredienti da utilizzare per la preparazione del muesli, accanto a cereali, frutta a guscio ed essiccata.Inoltre, sono ottimi per la preparazione di un pesto oppure da aggiungere alle insalate, a piatti a base di riso o di cereali in chicco, per arricchire verdure, minestre, zuppe, ecc.I semi di girasole, se consumati nelle giuste quantità che corrispondono a circa 10-15 grammi al giorno non hanno particolari controindicazioni.Per quanto riguarda il loro impiego curativo, i semi di girasole possono essere impiegati per la preparazione di cataplasmi da applicare sul petto per la cura delle malattie respiratorie tipiche della stagione invernale.I semi di girasole di maggiore qualità sono quelli provenienti da agricoltura biologica e possono essere reperiti nei negozi di prodotti naturali, online, nelle erboristerie e nei reparti dedicati al biologico presenti in alcuni supermercati.
La farina di castagne è chiamata anche farina dolce, perché ha un sapore tipicamente delicato e dolciastro. Si tratta di un prodotto finale ottenuto dalle castagne precedentemente essiccate e finemente macinate.
Dato l’elevato apporto calorico, soprattutto in passato, era utilizzata come un’importantissima fonte di sostentamento per molti popoli. Oggi, invece, non è molto usata in cucina e per lo più viene impiegata nelle ricette dolci, ad esempio, per realizzare piatti tipici come il castagnaccio. Priva di glutine, è adatta all’alimentazione degli intolleranti e dei celiaci.
La farina di castagne viene prodotta dall’essiccazione e macinatura della castagna. Dopo la raccolta delle castagne in ottobre, e dopo averle estratte dagli involucri, questi frutti tipicamente autunnali vengono posti in enormi balle di juta pronte per l’essiccazione.
Così come la farina di ceci e di mandorle, anche quella di castagne viene prodotta macinando finemente le castagne precedentemente sottoposte a un processo di essiccazione, della durata di circa 30-40 giorni; l’obiettivo è eliminare completamente l’umidità che si trova nel frutto.
Dopo di ciò, le castagne vengono sottoposte alla battitura e alla tostatura, per poi essere macinate e ottenere, così, la farina che si presenta con un colore chiaro che va dal nocciola chiaro all’avorio a seconda del grado di affinamento, una consistenza quasi impalpabile e un sapore deciso e dolce. Vi sono alcune tipologie prodotte nelle zone di montagna con tecniche artigianali, caratterizzate da un leggero profumo di fumo dovuto all’usanza di arrostire le caldarroste prima della macinazione a pietra.Â