L’esperienza insegna che per portare lo shiatsu ai bambini è necessario andare verso di loro con empatia, riconoscere le loro caratteristiche e necessità, comprendere la possibile disponibilità nel lasciarsi trattare, cioè ricevere un tocco shiatsu. Ancora più difficile per l’operatore, perché rispetto ad un adulto non è possibile utilizzare lo strumento della verbalizzazione ma solo quello del toccare. Aggiungendo anche che l’attenzione del terapeuta influenza quanto succede nel paziente trattato. Modi differenti per arrivare allo stesso risultato: il tocco consapevole, perpendicolare mantenuto e costante, portato con presenza provoca una reazione che va oltre il contatto fisico in superficie o muscolare. Un altro aspetto del tocco è che può risultare, da parte del bambino trattato, di immediato interesse, diffidenza o curiosità. Ognuno reagisce allo stimolo del contatto shiatsu con una propria e individuale risposta derivante dalla caratteristica struttura energetica, ovvero le sue caratteristiche fisiche, mentali e psichiche.Come prima e visibile risposta alla pressione shiatsu, nella maggioranza dei casi, si nota che i bambini si rilassano e guardano con profondità e presenza l’operatore, oppure non permettono il contatto, evitando il momento.Quindi le risposte arrivate dai piccoli sono differenti: rilassamento, curiosità, sonno (con relativa nanna durante il lavoro), non-accettazione o superamento di momenti di disagio e difficoltà quali ad esempio un malessere fisico o il pianto. Soffermiamoci un momento sul pianto per introdurre un altro aspetto: un’emozione da scoprire e manifestare, che nel momento del trattamento shiatsu è uscita, è emersa, è stata vissuta.Aiutare i bambini sin da piccoli a manifestare, a poter manifestare, le proprie emozioni senza giudizio e senza negazione, lasciandole uscire come si propongono, li prepara ad un ascolto consapevole di sé e al riconoscimento degli stati emotivi, oltre all’accettazione dei momenti e del loro continuo cambiamento. Un pensiero cambia, un’emozione cambia, così come il corpo cambia nel processo della vita.Nella primissima età (0-3 anni) il personale educativo che lavora all’interno delle strutture infantili è abituato al CAMBIAMENTO in ogni momento, vista la velocità con cui avviene la crescita dei piccoli. Con la presenza dell’operatore shiatsu sperimenta inoltre che i bambini sono più calmi e rilassati, affrontano i momenti della giornata con tranquillità e serenità dopo aver ricevuto un trattamento. La stimolazione tattile su un bambino, quale il massaggio e l’accarezzamento della colonna vertebrale. Di Fabiola Carenni
Come evitare il rischio botulino Innanzitutto bisogna sapere quali sono le conserve maggiormente a rischio botulino. Attenzione in particolare a carciofini, melanzane, olive e tutti gli altri prodotti sott’olio o in salamoia. Più sicure invece le marmellate a patto che contengano buoni livelli di zucchero.Se si sceglie di realizzare le conserve in casa bisogna stare attenti a mantenere l'igiene in tutta la fase di preparazione ma poi anche a conservarle nel modo corretto per evitare proliferazioni batteriche.Secondo il ministero della Sanità per evitare il rischio botulino e preparare delle conserve come si deve occorre, prestare attenzione all’igiene personale, della cucina e degli attrezzi che si utilizzano. Scegliere ingredienti di stagione, meglio se biologici Utilizzare aceto di vino bianco (far bollire le verdure in una soluzione al 50% acqua e al 50% aceto al 5% in acido acetico) e olio extravergine di buona qualità. Lavare sempre bene gli ingredienti con cui si intende fare una conserva (meglio se a mollo con acqua e bicarbonato). Sterilizzare sempre tappi e barattoli prima di utilizzarli (bollirli a 100° anche per molte ore). Riempire i contenitori lasciando uno spazio in alto utile a far generare il sottovuoto. Pastorizzare, ovvero immergere i contenitori con le conserve in acqua facendoli bollire per un tempo sufficiente.I contenitori una volta pastorizzati non devono fare il suono “click clack” se si spinge sul coperchio ma garantire invece il corretto sottovuoto Un modo per scongiurare il rischio botulino è quello di mettere in freezer le conserve, a tali basse temperature infatti le spore di botulino non possono più produrre la tossina per noi tanto pericolosa. Ricordate dopo aver realizzato le vostre conserve di mantenerle in luogo fresco e asciutto lontano da fonti di calore o luce.