La Bistorta, o semplicemente bistorta, è una piccola pianta erbacea che cresce in luoghi erbosi e umidi. Nella medicina popolare, era una delle piante medicinali il cui infuso veniva adoperato per trattare disturbi intestinali, infiammazioni della bocca. Le sue proprietà astringenti erano sfruttate per placare emorragie conseguenti a ulcere, emorroidi, ferite.
Anche in fitoterapia, oggi, è considerata un tonico, astringente, utile sia per trattare mal di gola e denti, che le infiammazioni di utero e intestino.
Le parti utilizzate di questa pianta sono le foglie e il rizoma. Il rizoma è adoperato per preparare infusi e decotti. Le foglie sono spesso consumate nelle insalate o nelle minestre, la Bistorta è un ottimo antinfiammatorio, utile per placare i disturbi del cavo orale e della gola. In questo caso, foglioline o rizoma vengono adoperate per preparare un infuso che, una volta raffreddato, servirà per effettuare dei gargarismi.
Ma questa piccola pianta non è utile solo a combattere le infiammazioni, svolge infatti un ruolo importante nel prevenire i disturbi circolatori. Grazie alle sue proprietà , è un ottimo vasocostrittore. In questo caso, va adoperato sotto forma di tintura madre. Per le dosi è sempre meglio rivolgersi a un erborista di fiducia.
Anche intestino e utero possono beneficiare delle proprietà della bistorta: in particolare, la pianta combatte le infezioni e le infiammazioni. Può essere abbinata al miele, a cui viene aggiunta sotto forma di polvere di radice.
In alternativa, c’è chi suggerisce di consumarla sotto forma di infuso nella dose di 1 cucchiaio ogni tre ore. È sconsigliato assumerla in gravidanza o allattamento. Per le dosi, tempi e modalità di preparazione della soluzione è sempre bene rivolgerli a un esperto.
In ambito erboristico il trattamento a base della bistorta propone diverse varianti: la pianta può essere utilizzata in polvere, sia nella formulazione di infusi e decotti, come tintura madre.
In generale, per uso esterno, il rizoma viene adoperato per la realizzazione di un infuso utile a effettuare lavaggi, gargarismi, ma anche impacchi per il cavo orale.
kuzu
Avete mai sentito parlare del Kuzu? Si tratta di un ingrediente caro alla cucina macrobiotica che vanta molte proprietà . Scopriamo allora tutti i benefici e come utilizzarlo al meglio sia nelle ricette che come rimedio naturale.
Il Kuzu è un prodotto che si ricava dalla pianta botanicamente nota con il nome di Pueraria lobata. Si tratta di un rampicante di montagna tipico del Giappone, non a caso la fecola che si ricava dalle sue radici e si utilizza a scopo culinario o curativo è molto nota nel paese del Sol Levante ma in realtà in tutto l’Oriente.
La pianta da cui si estrae il Kuzu è perenne, molto resistente (può vivere anche più di 100 anni) e dalle radici forti e sviluppate. Sono proprio queste zone sotterranee della pianta a racchiudere interessanti proprietà .
Il Kuzu è arrivato anche alle nostre latitudini grazie alla cucina macrobiotica, un tipo di alimentazione orientale che ritiene il cibo un potente mezzo con il quale possiamo garantirci la salute (a patto di saperlo utilizzare al meglio).
In commercio troviamo il Kuzu sotto forma di fecola che come già detto si ricava dall’amido presente nelle radici della pianta. Questo tende ad aggregarsi e perciò il Kuzu all’apparenza non è una polvere uniforme ma si vengono a formare grumi più o meno grandi. Caratteristica fondamentale di questo prodotto è però quella di sciogliersi facilmente in acqua e di addensarsi se scaldato insieme all’acqua oppure all’interno di altre preparazioni.
Il Kuzu è noto soprattutto per le sue proprietà gastro protettive dovute all’effetto tampone che garantisce a livello dello stomaco assorbendo l’eccesso di succhi gastrici.
Questo prodotto naturale aiuta quindi il lavoro dello stomaco migliorando le sue funzioni digestive ma anche tenendo a bada l’acidità . Può rivelarsi utile dunque in caso di reflusso gastroesofageo o altre patologie a carico dello stomaco.
È inoltre di facile assorbimento a livello intestinale e ha proprietà lenitive e antinfiammatorie nei confronti della mucosa (queste sono dovute alla presenza al suo interno di isoflavoni).
Vanta anche proprietà alcalinizzanti ed è un tonico ed energizzante naturale per l’organismo, c’è chi infatti lo usa come rimedio nei cambi di stagione o durante una convalescenza per favorire una ripresa più veloce.
Si tratta di una soluzione naturale in grado di sbloccare la stitichezza ma anche agire positivamente nei confronti della diarrea ricompattando le feci.
Aiutando l’intestino, poi, il kuzu può essere utile anche in caso di raffreddore o muco eccessivo che deriva da un intestino non perfettamente in salute. Si tratta di un rimedio che agisce anche abbassando la temperatura corporea in caso di febbre.
C’è chi gli attribuisce infine doti antitumorali ma su questo aspetto sono necessarie indubbiamente delle conferme scientifiche.
Si tratta inoltre di un rimedio naturale che contribuisce ad alleviare il raffreddore, se questo deriva dall’intestino, e che può essere in grado di abbassare la febbre.
Perfetto anche come integratore per i malati che non possono assumere cibi solidi o per tutti coloro che si sentono stanchi o spossati. C’è chi lo utilizza infine anche come rimedio per smettere di fumare o per disintossicarsi da altri tipi di dipendenze.