Se faticate a trovarla, potete anche coltivare la scorzonera. Solitamente cresce spontanea in nord Italia, soprattutto in Liguria e Piemonte, ma può essere seminata nell'orto dalla fine della primavera e per tutta l'estate: basti sapere che predilige un clima mediterraneo. Per coltivarla occorre un terreno morbido, che dovrà essere concimato con concimi organici, mentre le innaffiature dovranno essere regolate in base alla temperatura esterna.
Scorzonera in cucina: come utilizzarla per le nostre ricette
Prima di consumare la scorzanera, eliminate la buccia scura con un coltello o una pelapatate, e mettete la polpa bianca in acqua acidulata con il limone, così da non farla annerire. Si consiglia di utilizzare dei guanti durante la pulizia, per evitare di macchiarsi le mani. Se acquistate radici tenere, potete consumare la scorzonera anche cruda: grattugiata e condita con sale, olio e limone, o all'interno di un'insalata. Solitamente viene però cotta in padella oppure lessata, facendo bollire le radici in acqua e limone per circa 30 minuti. Una volta cotta, può essere abbinata a pasta e risotti, piatti a base di pesce o di carne rossa, inoltre è idonea per la preparazione di purè, da servire come contorno caldo o da utilizzare come ripieno per altre verdure. Si tratta quindi di un alimento versatile, così da utilizzarlo nelle nostre ricette per usufruire di tutti i suoi benefici.
Se volete preparare una ricetta facile e veloce: pelate la scorzonera, mettetela in una ciotola con acqua e succo di limone. Tagliatela in pezzetti di circa 10 cm e bollitela in acqua e limone per circa 15 minuti, o fino a quando non si sarà ammorbidita. Una volta pronta, scolatela. Nel frattempo riscaldate in una padella con l'olio delle scorzette di limone, versateci dentro la scorzonera e cuocete a fuoco moderato per un quarto d'ora. Condite con sale, pepe e prezzemolo e servite come contorno.
Controindicazioni
La scorzonera non ha particolari controindicazioni, potrebbe solo avere un leggero effetto lassativo. Inoltre potrebbe esserci la possibilità di intolleranze individuali verso questa radice. Per questo è il caso di consultare il medico prima di consumarla.
A differenza della maggior parte delle altre piante, che rilasciano anidride carbonica durante la notte, le piante grasse, così come le palme areca e le orchidee, continuano a produrre ossigeno, sia di giorno che di notte. Sono quindi le piante ideali da tenere in camera da letto, così da respirare aria fresca e pulita anche mentre dormiamo, ma sono ottime da collocare anche in bagno e cucina, zone della casa che necessitano di aria fresca tutto il giorno.
Favoriscono la concentrazione
Altro beneficio delle piante grasse è quello di favorire la concentrazione: diverse ricerche condotte su lavoratori e studenti hanno rivelato che avere una pianta grassa nella stanza dove si studia o lavora, aumenta i livelli di attenzione e anche le capacità cerebrali, inoltre aiuterebbero a rendere più efficace la nostra capacità di memorizzazione. Non facciamo mancare quindi una piccola piantina grassa sulla nostra scrivania.
Aiutano a prevenire malattie e malanni di stagione
Avere piante in casa ci aiuta a regolare l'umidità presente negli ambienti domestici, prevenendo così raffreddore, mal di gola, tosse e pelle secca e screpolata. In base a uno studio condotto dalla Agricultural University of Norway, è stata rilevata una diminuzione del 60% negli uffici in cui erano presenti delle piante. Collocare una o più piante grasse sulla propria scrivania, allora, aiuta anche a prevenire malanni di stagione, contribuendo anche ad avere una pelle più morbida e luminosa, grazie all'acqua rilasciata dalle nostre piante.