Escolzia
Le parti aeree dell’escolzia (stelo, il fiore) contengono alcaloidi (0,5%) fitosteroli, carotenoidi e flavonoidi che conferiscono alla pianta proprietà sedative e ipnoinducenti (che favoriscono il sonno). Gli alcaloidi agiscono da un lato sull’attività cardiaca, abbassandone la pressione; dall’altro sul sistema nervoso centrale, riducendo l'attività delle cellule della corteccia cerebrale, in quanto inducono il rilassamento muscolare e stimolano il sonno. L’azione della pianta diminuisce il periodo dell'addormentamento e produce il mantenimento di una buona qualità del sonno, lungo tutta la notte evitando risvegli improvvisi.
L'azione è dovuta alla presenza di alcaloidi (benzilisochinolinici e benzofenantridinici) e in generale al fitocomplesso, ovvero l'insieme dei principi attivi, tra i quali spicca la protopina. L’impiego dell’escolzia è quindi indicato in caso ansia, stress, disturbi del sonno (insonnia, risvegli notturni), disturbi psicosomatici, irritabilità, flessione dell'umore, dolori di natura psichica, nervosismo.
La pianta ha anche un'azione antispasmodica e analgesica, dovuta alla presenza della chelidonia, che agisce come spasmolitico soprattutto al livello del sistema gastroenterico; è utile nei crampi notturni (i flavonoidi migliorano anche la circolazione del microcircolo), sindromi dolorose, mal di testa, spasmi colici e biliari, tosse (come calmante) e distonia neurovegetativa.
Zenzero
Radice dalle proprietà quasi “miracolose”, lo zenzero – il cui nome scientifico è Zingiber officinale – appartiene alla famiglia delle piante erbacee dette Zingiberacee, piante Angiosperme che comprendono circa 52 generi e più di 1300 specie. Molte di queste piante – tra cui figura anche il Cardamomo, molto in uso in cucina e non solo – hanno proprietà interessanti non solo per quel che riguarda la cucina ma anche dal punto di vista officinale e medicinale.
Le Zingiberacee a cui appartiene e fa riferimento anche lo zenzero hanno tutte un portamento di tipo erbaceo: si tratta per lo più di piante irregolari, con rizoma e fusto sotterraneo e ramificato. A questo tipo di piante appartengono diverse specie dalle proprietà molto interessanti, che vedremo di seguito.
In particolare, lo zenzero – che conosciamo anche grazie alla cucina giapponese, in quanto utilizzato ed offerto nei ristoranti giapponesi alla fine di un piatto a base di pesce per “eliminare il sapore forte” rilasciato – è una radice che viene molto utilizzata, in cucina sotto forma di spezia e come condimento in molte ricette.
In natura, esso si trova per lo più nelle zone tropicali e subtropicali dell’Estremo Oriente, e sebbene i suoi usi oggi siano largamente noti in cucina, sono diverse le culture e le popolazioni orientali e non solo che hanno fatto uso di questa radice per motivazioni largamente mediche, come trattamento e cura per diarrea, nausea, ed altre problematiche.
Curcuma
- Portamento: pianta erbacea perenne alta fino ad 1 metro e caratterizzata da un consistente rizoma sotterraneo di colore giallo-arancio.
- Foglie: di colore verde intenso, oblunghe, di grandi dimensioni e con picciolo allungato.
- Fiori: sono di colore giallo e si trovano all’interno di una vistosa pseudo-infiorescenza formata da brattee verdi in basso e bianco-violacee in alto.
ETIMOLOGIA DEL NOME/STORIA E TRADIZIONI: il nome deriva dalla parola araba “kurkum” che significa zafferano per colore giallo intenso del rizoma, che ricorda quello degli stimmi dello zafferano. La Curcuma è conosciuta in India fin dalla più remota antichità, infatti si trovano testimonianze del suo utilizzo già nei testi indiani dei Veda di 3000 anni fa. Al giorno d’oggi in India la Curcuma fa parte dell’alimentazione quotidiana ed è uno principali rimedi della medicina ayuverdica, secondo la quale svolge proprietà purificatrici sul corpo e viene impiegata in una grande varietà di disturbi come febbre, infezioni, artrite, dissenteria e problemi al fegato. In Occidente la Curcuma è conosciuta da molto tempo, ma non ha mai raggiunto la popolarità dell’uso in India.
NOTE: esistono moltissime varietà di questa pianta, ma quando si parla di curcuma ci si riferisce solitamente alla Curcuma longa. Viene utilizzata anche come tintorio per lana e seta. Attualmente la curcuma è al centro dell’attenzione di molti ricercatori a livello mondiale per la sua possibile proprietà di prevenzione dei tumori e delle malattie neurodegenerative
HABITAT: pianta originaria dell’Asia meridionale, in particolare dell’India e Pakistan, dove cresce ai margini delle foreste e lungo le rive dei fiumi. Ama i climi tropicali con elevate temperature ed umidità, tuttavia può essere coltivata anche alle nostre latitudini non esponendola alle intemperie dell’inverno.TEMPO E MODALITA’ DI RACCOLTA O COLTIVAZIONE: i rizomi vengono raccolti durante il riposo vegetativo della pianta, vengono quindi puliti dal terriccio, adeguatamente essiccati e polverizzati. Quando si acquista la Curcuma in polvere bisogna porre attenzione in quanto può essere adulterata con curcumina di sintesi o coloranti sintetici nocivi per la salute (cromato di piombo e metanil giallo).
UTILIZZOEcco a cosa serve e come usare la curcuma dal punto di vista cosmetico / erboristico e il suo uso in cucina.
PARTE UTILIZZATA: rizoma
COME SI USA IN COSMETICA: viene utilizzata in prodotti anti-age e con effetto decongestionante, lenitivo e cicatrizzante sulla pelle.COME SI USA IN CUCINA: è uno dei principali componenti del curry e grazie al suo gusto aromatico e leggermente amarotico la polvere di Curcuma è molto utilizzata come spezia in svariate ricette, soprattutto nei paesi d’origine. Oltre al sapore la Curcuma dona al cibo un colore giallo acceso, viene infatti utilizzata anche come colorante alimentare giallo atossico dove viene identificata con la sigla E100.