Faggio in Italia
Il faggio è la specie forestale più presente nei boschi italiani, sul nostro territorio ricopre un’area complessiva di oltre un milione di ettari. Di tutte le specie, una sola è quella che possiamo incontrare passeggiando per boschi italiani: quella del Fagus sylvatica. E’ una pianta molto diffusa sulle Alpi e sugli Appennini, dove forma boschi 100% Faggio, o anche accogliendo altri alberi come l’Abies alba Mill. O il Picea abies Karst.
Per trovarlo con certezza va tenuta una quota di circa 500 m sulle Alpi e di 900 m sugli Appennini, ma se le condizioni climatiche sono a suo favore, vive anche molto più in basso. Ad esempio sul Gargano e vicino alla Foresta Umbra. Per chi non vuole rinunciare allo spettacolo delle faggete autunnali variopinte, può tranquillamente scegliere stando in Italia, tra quella di Monte Cimino, nel comune di Soriano nel Cimino, e quella del “Gran bosco da Reme” del Cansiglio Faggete. Oppure fare un salto nel Parco delle Foreste Casentinesi.
Faggio: caratteristiche
Il Faggio è spesso collegato come pensiero pratico, al suo legno, effettivamente ne facciamo un uso diffuso, per scopi differenti e molto importanti, oltre che quasi quotidiani. Anche i non addetti del settore mobili, molto spesso hanno sentito “in legno di faggio”, ma conoscerne le caratteristiche è tutta un’altra storia.
Il legno di questa pianta è piuttosto leggero ma anche facilmente aggredibile dai tarli, a dir la verità non è della massima qualità, c’è molto di meglio in giro, eppure è tuttora largamente impiegato in lavori di costruzione e di falegnameria. Lo si trova impiegato per mobili, traversine ferroviarie, compensati e cellulosa ed è anche un ottimo combustibile.
Cambiando ambiente, ritroviamo il Faggio anche nelle vesti di pianta ornamentale, nei parchi e nei giardini. In particolare le specie più adatte per questo scopo sono quella del Fagus sylvatica var. pendula, con lunghi rami ricadenti, quella del Fagus sylvatica var. purpurea, riconoscibile per le foglie rosso-vinoso, e quella del Fagus sylvatica var. asplenifolia, pianta dalle caratteristiche foglie profondamente incise.
Faggio caratteristiche
Non solo il legno ma anche i frutti del Faggio, una volta tolto il pericarpo (velenoso!!!) sono utilizzati arrostiti come succedanei di castagne, nocciole o mandorle. Oppure tostati, come un surrogato del caffè. Non solo noi umani possiamo assaggiarli e consumarne a volontà,anche gli animali se ne cibano, il cinghiale in primis.
Cos’altro si può ricavare da questa bella pianta che in autunno fa spettacolo nelle nostre foreste? Dai semi si può estrarre l’olio, di colore pallido e sapore dolciastro. Oggi può essere utilizzato come condimento, un tempo lo è stato come combustibile. Le foglie, infine, oltre che essere ammirate, sono anche raccolte per diventare foraggio in quei luoghi dove i pascoli sono scarsi.
Gemme di Faggio
Dal Faggio si possono ricavare anche le gemme, gemme fresche e molto utili. Sono indicate come stimolante dell’attività delle cellule di Kupfer e per la produzione di gammaglobuline. La dose consigliata sono 60 gocce, da sciogliere in mezzo bicchiere di acqua scarso, al mattino e solo 1 volta al giorno.
Se combiniamo le gemme di Faggio con altre gocce sempre gemmoderivate possiamo ottenere ottimi rimedi naturali e mirati. Qualche esempio. Nel caso di infezioni ricorrenti dei bambini, legate alla carenza o alla scarsità di difese immunitarie, unendo 20 gocce di Fagus sylvatica con altre 20 di Rosa canina, da prendere 2 volte al giorno lontano dai pasti, si ottengono ottimi risultati.