Il rosmarino l’uso più noto della pianta è forse quello culinario, come insaporitore di carne, pesce, verdure, legumi ecc. e per la preparazione di liquori, ma il rosmarino trova impiego anche in cosmesi e profumeria – senza dimenticare l’impiego erboristico e farmaceutico.
Già in epoche antiche – presso gli Egizi, i Greci, i Romani e nel mondo arabo – il rosmarino era considerato una pianta dalle virtù speciali, una sorta di panacea: veniva infatti utilizzato contro i reumatismi, contro gli spasmi muscolari, in caso di infiammazioni intestinali, contro i dolori mestruali ecc. Inoltre era considerato un potente tonico per riabilitare i malati dopo tifo e difterite, un buon antianemico e un utile rimedio per i problemi respiratori (asma e bronchiti croniche) [1].
Gli antichi Greci lo utilizzavano per stimolare la memoria e la concentrazione; Niccolò Copernico (1473-1543) pare ne facesse uso per i disturbi renali; i Turchi lo utilizzavano contro l’iperglicemia;Â
I ceci hanno in comune con gli altri legumi proprietà nutritive eccellenti. Mentre infatti amido e fibre aiutano a saziare senza appesantire, l’alto contenuto di proteine a medio valore biologico, pari a circa 20 grammi per etto, contribuisce a far raggiungere facilmente il fabbisogno giornaliero di questo macronutriente. È notevole nei ceci la concentrazione di amminoacidi essenziali, tra i quali lisina e triptofano, alleato del buonumore e del buon sonno. Contengono inoltre diversi minerali, tra i quali spiccano magnesio e zinco, e vitamine del gruppo B, in particolare acido folico (B9).
Per quanto riguarda l’apporto calorico i ceci secchi forniscono poco più di 350 calorie per etto, ma una volta passati in ammollo e lessati questo valore si dimezza, in ragione della quantità di acqua assorbita. Ecco perché i ceci secchi bolliti risultano adatti anche ai regimi ipocalorici. La farina di ceci supera di poco le 300 calorie all’etto e come il cece secco è da tenere in considerazione se si è interessati ad aumentare l’apporto proteico giornaliero. L’indice glicemico dei ceci è abbastanza basso da renderli adatti anche alle diete che ne devono tenere conto.
Salvo specifiche allergie, non sembrano quindi esserci particolari controindicazioni al consumo di ceci, se non eventuali disturbi legati, più in generale, alla digestione delle fibre e dei legumi, per alcuni difficoltosa.
Varietà di ceci
La pianta del cece (Cicer arietinum) è una leguminosa della quale consumiamo i semi racchiusi nei baccelli, conosciuta in cucina da tempi antichissimi sia nell’area del Mediterraneo che in Medio Oriente. È oggi ampiamente coltivata in diverse zone del mondo, non essendo particolarmente esigente e al contempo un’ottima fonte di sostentamento.Â