Maria Silvia Muscatello
Cosa mangiare ed evitare per non far alzare il colesterolo
2019-03-01 06:40:15
E' uno dei principali fattori di rischio per gravi eventi cardiovascolari come infarto e ictus, poiché accumulandosi nei vasi può ostacolare il flusso sanguigno. Ecco quali sono i cibi per una dieta anti-colesterolo e quelli da evitare. Una dieta sana ed equilibrata è il primo passo per tenere a bada il colesterolo, le cui concentrazioni rappresentano uno dei valori critici delle analisi del sangue. I livelli di questa molecola lipidica sono fortemente influenzati da ciò che mangiamo, sebbene la maggior parte dei grassi che circolano nel flusso sanguigno venga prodotta direttamente all'interno del nostro organismo. Il colesterolo si divide in due grandi famiglie, quello definito ‘cattivo' o LDL , lipoproteine a bassa densità ), e quello ‘buono' o HDL , lipoproteine ad alta intensità ). Il colesterolo da monitorare è quello cattivo, dato che reagendo con altri composti può accumularsi nei vasi sanguigni e ridurne il lume attraverso le placche aterosclerotiche. Poiché l'aterosclerosi ostacola il normale flusso sanguigno, il colesterolo è considerato uno dei principali fattori di rischio per ictus e infarto. Con gli alimenti giusti è tuttavia possibile ridurre i livelli di colesterolo circolante, abbattendo così il rischio di gravi eventi cardiovascolari. Prima di indicarli assieme a quelli da evitare, è doveroso sottolineare che una recente ricerca dell'Università di Copenaghen (Danimarca) ha rilevato che il colesterolo ‘buono' HDL sarebbe tutto fuorché tale, dato che in concentrazioni elevate aumenterebbe anch'esso il rischio di morte. Quali cibi mangiare. Una dieta anti-colesterolo, da mettere a punto sempre col supporto di uno specialista dell'alimentazione come un dietologo o un nutrizionista, è un modello alimentare nel quale sono ridotti o del tutto assenti quei cibi che fanno ‘schizzare' i valori del colesterolo. Alla base di qualunque dieta di questo tipo ci sono sicuramente le fibre solubili, note per ridurre l'assorbimento del colesterolo. Tra i cibi che ne contengono di più sono contemplati cereali come orzo e avena; legumi come piselli, lenticchie, fagioli, soia e lupini; frutta secca (noci e pistacchi su tutte) e vari tipi di frutta ‘classica' (mele, pere e prugne) e verdure. Consigliati anche pane, pasta e riso integrali. In una dieta anti-colesterolo tipo non manca il pesce ricco di Omega 3, un acido grasso essenziale che abbassa i livelli della pericolosa molecola lipidica. Sardine, sgombro, trota, salmone, alici e tonno sono tra le specie più consigliate, ma non le uniche. I latticini come latte, formaggio e yogurt vanno presi magri, così come la carne, ad esempio quella bianca del pollame (pollo e tacchino). Semaforo verde anche per l'olio extravergine di oliva a crudo. Quali cibi evitare. La lista degli alimenti da evitare per non far salire il colesterolo è piuttosto lunga, e abbraccia molti prodotti industriali come dolciumi e insaccati. I nemici numero uno per il nostro cuore sono i grassi animali ‘puri' come burro, strutto, lardo e margarina. Non è un caso che nei paesi del Nord Europa, dove questi alimenti si usano più spesso al posto dell'olio extravergine di oliva (tipico della Dieta Mediterranea), gli eventi cardiovascolari hanno un'incidenza sensibilmente superiore. Gli insaccati come i salumi (prosciutto crudo, salame, lonza e via discorrendo) e in generale le carni rosse trattate sono anch'essi da evitare. Panna, dolci e biscotti industriali con grassi saturi, latticini interi, bibite zuccherate e superalcolici sono tutti cibi in grado di far schizzare alle stelle i valori del colesterolo. Anche le uova contengono concentrazioni elevate di colesterolo nel tuorlo, tuttavia un paio a settimana vengono normalmente ‘concesse'. Gamberetti, molluschi e altri crostacei di solito sono consigliati con limiti stringenti, così come il vino, ma deve essere sempre il medico o il biologo nutrizionista a determinare i parametri della dieta. Oltre agli alimenti è fondamentale anche la cottura dei cibi: da evitare la frittura e la cottura nel burro, favorendo vapore, griglia e bollitura di Marta Albe'.
Maria Silvia Muscatello
Marmellata di arance la ricetta della conserva invernale semplice e deliziosa
2019-03-01 06:32:48
Ingredienti: arance non trattate 1 Kg di polpa di zucchero 400 gr. La marmellata di arance è una conserva di agrumi davvero deliziosa e semplice da realizzare: bastano infatti solo due ingredienti, arance e zucchero, per conservare tutto il sapore e l'aroma delle arance. La preparazione ideale per conservare il sapore di questi squisiti frutti invernali, e gustarli anche in estate. Una volta pronta, potrete spalmarla sulle fette biscottate o sul pane, oppure utilizzarla per la preparazione di crostate o per farcire torte: di sicuro una conserva che non potrà mancare nella vostra dispensa. A renderla speciale è il suo retrogusto leggermente amarognolo: il consiglio è però quello di utilizzare solo arance fresche e non trattate, così da ottenere una marmellata davvero buona e genuina. Come preparare la marmellata di arance. Prima di preparare la vostra marmellata, cominciate con la sanificazione dei barattoli e, nel frattempo, procedete con la preparazione. Sbucciate le arance con l'aiuto di un coltello, eliminando anche tutta la parte bianca. Tagliate quindi la polpa delle arance a metà , eliminate tutti i semi, e poi ricavatene dei pezzi, fino ad ottenere 1 Kg di polpa. Sistematele in una pentola con lo zucchero e mettete sul fornello a fiamma moderata, fino a quando lo zucchero non sarà completamente sciolto e la polpa di arance non comincerà a disfarsi.A questo punto abbassate la fiamma e fate sobollire mescolando di tanto in tanto: ci vorranno circa 40 minuti. Spegnete la marmellata dopo aver fatto la prova del piattino: prelevate un cucchiaino di marmellata calda e adagiatelo su un piattino. Aspettate un paio di minuti e poi inclinate il piatto: se la marmellata scivolerà lentamente, allora è pronta. In alternativa utilizzate un termometro da cucina, e spegnete la marmellata al raggiungimento dei 108°. Trasferite ora la marmellata calda nei vasetti sanificati e avvitate i coperchi in modo energico. Capovolgete i barattoli e fateli raffreddare, prima di rimetterli in posizione eretta.Ora verificate che il sottovuoto sia avvenuto: pigiando sul tappo non dovrete sentire il classico click-clack. Conservate la vostra marmellata di arance in dispensa e aspettate alcuni giorni prima di gustarla. Per la preparazione di questa confettura scegliete le arance Navel, una varietà di arance particolarmente dolce, tipica della provincia di Agrigento. Potrete così ottenere una marmellata di arance non amara, o comunque solo con un leggero retrogusto amarognolo. Se volete realizzare la marmellata di arance con le scorzette, lavate bene le vostre arance, e utilizzatele con tutta la scorza. Altrimenti utilizzatene metà con la buccia e metà senza. Se invece volete aggiungere delle striscioline di scorza, tagliatele sottili eliminando tutta la parte bianca amarognola, e aggiungetele in pentola insieme alla arance tagliate e allo zucchero.Se utilizzatele arance con la buccia, e volete eliminare l'amaro, punzecchiatele con una forchetta e mettetele a bagno per tre giorni in una pentola piena di acqua, che cambierete ogni giorno. In questo modo le arance perderanno la parte amara che molti non gradiscono: potrete così gustare la marmellata di arance con la scorza, senza doverla scartare. Giunti al quarto giorno togliete le estremità delle arance, eliminate i semi, tagliatele a metà e poi a fette, con tutta la buccia.La marmellata di arance, oltre che da spalmare su pane e fette biscottate o da utilizzare per la preparazione di crostate e dolci, è ottima anche con abbinamenti salati. Potete infatti servirla anche con i formaggi a pasta dura o all'interno di panini. Potete conservare la marmellata di arance per 5 mesi: prima di consumarla verificate sempre che sia sottovuoto. Una volta aperta, conservate la marmellata di arance in frigo per 2-3 settimane al massimo.
Maria Silvia Muscatello
Tropea
2019-03-01 06:20:46