Il glifosato. Il legame tra l’erbicida e la celiachia spiegherebbe la recente epidemia. I sintomi della cosiddetta intolleranza al glutine e della celiachia sono estremamente simili ai sintomi riportati da animali da laboratorio esposti al glifosato e il numero dei casi è aumentato di pari passo con l’aumento dell’uso del glifosato nell’agricoltura. La celiachia e più in generale, l’intolleranza al glutine, è un problema crescente in tutto il mondo, ma soprattutto in Europa e Nord America, dove si stima che ora ne soffra il 5% della popolazione. Lo studio, pubblicato sulla rivista Interdisciplinary Toxicologynel 2013, è stato completamente ignorato dai media, ad eccezione di Mother Earth News e The Healthy Home Economist. Ora che il glifosato sta avendo l’attenzione che merita dopo essere stato considerato colpevole in una causa da 280 milioni di dollari per cancro e definito cancerogeno dall’Organizzazione Mondiale della Sanità, sarebbe ora di analizzare il ruolo della sostanza nella celiachia.
I sintomi della cosiddetta intolleranza al glutine e della celiachia sono estremamente simili ai sintomi riportati da animali da laboratorio esposti al glifosato, sostengono gli autori dello studio Anthony Samsel, scienziato indipendente che è stato anche consulente dell’EPA sull’inquinamento da arsenico e della Guardia Costiera statunitense sulla reazione ai pericoli chimici, e Stephanie Seneff, ricercatrice del Massachusetts Institute of Technology (MIT). I due ricercatori segnalano uno studio recente, pubblicato su Journal of Crop and Weed, su come il glifosato influenzi il sistema digerente dei pesci. La sostanza diminuiva gli enzimi digestivi e i batteri, alterava le pieghe mucose e distruggeva la struttura dei microvilli nella parete intestinale. “Queste caratteristiche richiamano altamente la celiachia”, scrivono Samsel e Seneff. Inoltre, il numero di persone a cui è stata diagnosticata la celiachia e l’intolleranza al glutine è aumentato di pari passo con l’aumento dell’uso del glifosato nell’agricoltura, iniziato negli anni ’80 e diventato routine negli anni ‘90, soprattutto con la recente pratica di bagnare i cereali con l’erbicida poco prima del raccolto. Anche se alcuni sostengono che l’aumento dei casi di celiachia intorno all’anno 2000 sia semplicemente dovuto ai migliori strumenti diagnostici, i ricercatori hanno elencato i seguenti punti a sostegno della loro tesi:
Il glifosato è noto per inibire questi enzimi.
Le carenze di ferro, cobalto, molibdeno, rame e altri metalli rari associati alla celiachia possono essere attribuite alla forte abilità del glifosato di chelare questi elementi.
Le carenze di triptofano, tirosina, metionina e selenio metionina associate alla celiachia si abbinano alla riduzione di questi aminoacidi da parte del glifosato.
I pazienti celiaci hanno anche un maggior rischio di linfoma non-Hodgkin, implicato anche nell’esposizione al glifosato.
L’incidenza del linfoma non-Hodgkin è aumentata rapidamente nella maggior parte dei Paesi occidentali nel corso degli ultimi decenni. Le statistiche dell’American Cancer Society mostrano un aumento dell’80% dai primi anni ’70, quando il glifosato è stato introdotto sul mercato per la prima volta. I problemi di salute riproduttiva associati alla celiachia, come infertilità, aborto e malformazioni, possono essere spiegati dal glifosato. I residui di glifosato nei cerali, nello zucchero e in altre colture stanno aumentando probabilmente a causa della crescente pratica della disidratazione delle colture poco prima del raccolto, sostengono i ricercatori. La pratica illegale, diventata routine tra gli agricoltori dagli anni 90, aumenta la produttività uccidendo, le colture. Poco prima che le piante muoiano, rilasciano i loro semi per moltiplicare la specie. Dobbiamo diventare “glifosato-free” e non ” glutine-free. E questo significa convertirsi al biologico , soprattutto quando si tratta di cereali e animali che si nutrono di essi. Beatrice Raso.