Il mandarino è l’unico frutto dolce della famiglia degli agrumi. I suoi spicchi sono piccoli e succosi, con polpa di colore arancio chiaro. La buccia dei mandarini è sottile e di facile rimozione, di colore arancione chiaro e molto profumata. Un albero di mandarini, appartenente alla famiglia delle Rutacae, può donarci fino a 600 frutti all’anno e raggiungere un’altezza compresa tra i due e i quattro metri.
Proprietà benefiche dei mandarini
I mandarini sono ricchi di vitamina C. È bene consumare i mandarini come frutto di stagione durante l’inverno, in modo che il loro contenuto vitaminico possa contribuire a proteggerci da disturbi tipici del periodo, come il raffreddore. L’assunzione della polpa di mandarino contribuisce a proteggere le mucose e i capillari. Il mandarino contiene inoltre vitamina A e vitamine del gruppo B, insieme a magnesio, ferro e acido folico.
Si tratta di un frutto nutriente, facilmente digeribile e considerato adatto a propria volta a favorire la digestione. Contiene calcio, potassio e fibre, utili per il corretto funzionamento dell’intestino. Svolge una funzione di regolazione della pressione arteriosa, favorisce la diuresi e può essere in grado di contrastare la ritenzione idrica.
Studi scientifici hanno attribuito ai mandarini proprietà antitumorali, soprattutto per quanto riguarda il fegato. È consigliabile dunque bere abitualmente del succo di mandarino, soprattutto quando il frutto è di stagione, o consumarne la polpa. Il consumo di mandarini è stato legato sia ad una riduzione del rischio di cancro all’apparato digerente, sia del rischio di ictus. I semi stessi del mandarino, che possono essere masticati ed ingeriti senza problemi, possono contribuire ad incrementare l’apporto vitaminico proveniente da tale frutto.
Il consumo di mandarini contribuisce inoltre a migliorare le funzioni visive, abbassare il livello di colesterolo nel sangue e rinforzare il sistema immunitario, soprattutto nei bambini. I mandarini sono ricchi di antiossidanti e svolgono una funzione purificante dell’organismo. Lo rafforzano e lo proteggono dalle infezioni e dalle malattie. Il consumo di succo di mandarino è particolarmente consigliato in caso di asma o bronchite. Per quanto riguarda i valori nutrizionali dei mandarini, 100 grammi di questi frutti forniscono 53 chilocalorie, 0,800 grammi di proteine e 13,300 grammi di carboidrati.
Varietà dei mandarini
Esistono numerose varietà di mandarini, tra di esse vi sono le seguenti:
Mandarino cinese: si tratta di una varietà asiatica di mandarini, di cui esistono due specie. Il Nagami, che presenta frutti piccoli e di forma ovale, e il Nerumi, con frutti sferici sempre di piccole dimensioni. La particolarità di tali frutti consiste nella loro buccia molto sottile e commestibile, che ne permette il consumo senza sbucciarli.
Mandarino tangerino: deriva il suo nome dal porto di Tangeri, in Marocco, dal quale è stato portato in Europa. La sua buccia è di colore arancione, tendente al rosso, la sua forma è rotonda e ricorda quella di un’arancia, ma le dimensioni rispetto ad essa sono minori.
Mandarino cleopatra: è una varietà di mandarino proveniente dall’India. La sua buccia non è perfettamente aderente alla polpa, il suo sapore è molto gradevole.
La batata rossa, un tubero dalle straordinarie proprietà .
Originaria dell’America del Sud e arrivata nel vecchio continente grazie a Cristoforo Colombo, la batata contiene tantissime sostanze utili al nostro organismo come fibre, vitamine A e C (e in minore quantità B ed E), proteine, potassio, magnesio, ferro e calcio. La Ipomea batatas, questo il suo termine botanico, è inoltre ricca di flavonoidi e antociani e ha un grande potere antiossidante e anti-aging. Non è un caso infatti che alcune creme anti rughe contengano un estratto di questo tubero.
L’associazione americana CSPI (Center of Science in the Public Interest) in una classifica sui vegetali più salutari ha messo la batata rossa al primo posto. Questo tubero ha ottenuto il punteggio più alto proprio grazie all’elevata concentrazione di sostanze benefiche per il nostro organismo, non solo al suo interno ma anche e soprattutto nella buccia.
Se vi state chiedendo come utilizzare una batata rossa in cucina, la risposta è semplice. In tutte quelle ricette in cui usereste le normali patate o la zucca, dato che il sapore di questo tubero è a metà strada tra questi due più noti e utilizzati alimenti. Potrete ad esempio cucinare un risotto di batata, oppure invitare i vostri amici per gustare insieme delle ottime ‘batate al forno’!
A differenza delle normali patate, però, la batata rossa può essere consumata anche cruda insieme alla sua buccia ben lavata (è ottima ad esempio nell’insalata).
Evitando la cottura, tra l’altro, si mantengono intatti tutti i valori nutritivi e le numerose proprietà di questo tubero. C’è da sottolineare poi che è soprattutto nella buccia che si trova una sostanza che sembra avere effetti benefici sulla riduzione del colesterolo e della glicemia: il Cajapo. Le statistiche dicono che nei paesi dove la batata viene consumata più frequentamente cruda (alcune regioni del Giappone) ci siano meno persone affette da malattie come diabete, ipertensione e anemia.
Arriviamo agli svantaggi: primo tra tutti la difficile reperibilità di questo alimento. Io la trovo sempre disponibile da NaturaSì, ma non l’ho mai vista altrove. Il prezzo poi non è certamente per tutte le tasche… Se abitate in una zona calda potete provare però a piantarla sul vostro terrazzo o in giardino in modo da averla sempre disponibile.
Nonostante la batata rossa sia di origine americana e poco diffusa e conosciuta nel nostro paese, anche in Italia sono nate alcune cooperative che la producono con i metodi dell’agricoltura biodinamica. Potete visitare il sito di Agrilatina, azienda laziale che la coltiva e assicura un prodotto di ottima qualita'.