In natura esistono centinaia di erbe che possono essere usate per prevenire e trattare una grande serie di patologie.
Zenzero. Una delle piante più popolari della medicina tradizionale cinese. E’ efficace contro il dolore delle articolazioni scatenato dall’artrite, grazie alle sue proprietà antinfiammatorie. Inoltre, combatte le malattie respiratorie e digestive. E’ ricco di vitamine, oli essenziali, minerali, antiossidanti e amminoacidi.
Salvia. Possiede proprietà medicinali incredibili, ed è una delle piante più usate nella medicina tradizionale. Viene usata per trattare problemi del tratto digestivo, malattie respiratorie e del sistema nervoso. Inoltre, è benefica per coloro i quali soffrono di reumatismi ed Alzheimer. Cura depressione, ansia nervosa, malattie del fegato e problemi della pelle.
Ginseng. Attiva il sistema immunitario, lotta contro l’invecchiamento, protegge il sistema cardiovascolare, stimola il sistema nervoso ed è un ottimo afrodisiaco.
Wild Yam (Dioscorea villosa). Una pianta originaria del Nord America, regola le funzioni ormonali, diminuisce il colesterolo, tratta l’artrite, promuove la salute del fegato, della cistifellea e del sistema endocrino.
Tarassaco comune. Ottimo per trattare il tratto digestivo e i problemi al fegato. Possiede proprietà diuretiche e viene usato contro flatulenza, dolori addominali e calcoli biliari. Viene impiegata anche contro alcune infezioni virali.
Radice di liquirizia. Può curare coliche, dolore addominale, ulcere e gastriti. E’ analgesica, antinfiammatoria ed espettorante. Ottima per il mal di gola, tosse e bronchite.
Actaea racemosa. Usata dai nativi americani da secoli, questa erba allevia i sintomi della menopausa (cambi d’umore e alterazioni del sonno). Inoltre, allevia l’emicrania e i dolori provocati dall’artrite.
Coda di leone (Leonotis leonorus). Possiede un effetto leggermente sedante, e viene impiegata contro l’insonnia e l’ansia. E’ ottima per la salute dell’apparato cardiovascolare e tratta l’ipertiroidismo.
Verbena hastata. Ottima per la salute del fegato e del sistema nervoso. Spesso viene usata come tranquillizzante e analgesico, sopratutto per alleviare i sintomi dell’artrite. Inoltre, attiva la funzione digestiva e depurativa del sangue.
Schisandra. Una pianta tonica e stimolante, molto usata nella medicina tradizionale cinese. Rinforza il sistema immunitario, viene usata per combattere l’invecchiamento prematuro, il diabete e l’ipertensione.
Biancospino comune. Ottimo per chi soffre di patologie legate al sistema cardiovascolare, viene impiegato anche contro indigestione, diarrea e parassiti intestinali.
Agnocasto. Regola diversi processi ormonali nelle donne, alleviando la sindrome premestruale e i cicli mestruali irregolare. Fa bene alle donne che hanno livelli di progesterone bassi e scarsa produzione di latte materno.
Ortica. Ritarda l’invecchiamento, favorisce il funzionamento del sistema nervoso, muscolare e immune. E’ diuretica e possiede proprietà antistaminiche.
Fagonia cretica. Allevia i sintomi della sindrome premestruale e della menopausa. Viene usato per trattare la laringite orale.
Foglie di lampone. Usate nella medicina orientale, possono trattare i problemi del tratto digestivo. Sono ottime contro il mal di gola e i problemi esterni della pelle.
L’acerola è una pianta tropicale arbustiva originaria delle aree tropicali e subtropicali dell’America. Proveniente probabilmente dall’America centrale, della penisola dello Yucatan, da dove si è estesa poi nelle Antille e nel resto dell’America latina prima di diffondersi negli altri continenti. Può raggiugere anche i 5 metri d’altezza. E’ conosciuta anche come manzanita, semeruco o ciliegia delle Barbados.
I suoi frutti, infatti, assomigliano molto alle ciliegie. Al suo interno il frutto è però suddiviso in spicchi. Nonostante venga indicata come una ciliegia tropicale, il sapore non ricorda quello della nostra ciliegia ma ha un che di unico, dolce e acido al contempo, che ricorda lo sciroppo di ibisco col un retrogusto che solo i frutti tropicali sanno avere.
Il frutto ha un contenuto elevatissimo di vitamina C, circa 15 volte superiore quello del kiwi e 20 volte quello del succo d’arancia. E’ il terzo frutto tra quelli conosciuti col più alto contenuto di vitamina C dopo il gubinge australiano e il camocamo amazzonico; quindi parliamo di una fonte tra le venti e trenta volte più ricca di un’arancia. Infatti, mentre le arance forniscono da 500 a 4000 ppm di vitamina C e del gruppo B, l’acerola in natura raggiunge dai 16.000 ai 172.000 di ppm.
I frutti vengono raccolti ancora verdi: la concentrazione di vitamina C diminuisce con la maturazione del frutto. Dai frutti, tolto il nocciolo, si ricava il succo che viene concentrato, essiccato e polverizzato fino ad ottenere un estratto con un altissimo contenuto di vitamina C; durante il processo di essiccazione del frutto la vitamina C non viene degradata. L’estratto concentrato contiene fino al 25% di vitamina C. Il succo di questo frutto viene commercializzato comunemente in Brasile per febbre e dissenteria, mentre in Europa questo sta avvenendo solamente negli ultimi anni.