Il miele di manuka si ricava dalla pianta omonima originaria della Nuova Zelanda e dell’Australia. Si tratta di un miele davvero prezioso, ricco di proprietà benefiche e curative: agisce contro raffreddore e mal di gola, disinfetta le ferite, stimola il sistema immuitario ed è un rimedio naturale contro il reflusso gastroesofageo.
Il miele di manuka si ricava dalla pianta omonima originaria della Nuova Zelanda e dell'Australia. Si tratta di un miele davvero prezioso, ricco di proprietà benefiche e curative: agisce contro raffreddore e mal di gola, disinfetta le ferite, stimola il sistema immuitario ed è un rimedio naturale contro il reflusso gastroesofageo. Per essere venduto come "New Zeland mānuka honey", le api devono utilizzare almeno il 70% del polline e del nettare provenienti dalla pianta del manuka.
Da dove si ricava il miele di manuka
Il miele di manuka si ricava da una pianta che cresce in territorio australiano e neozelandese, la Leptospermum scparium. Le api si spostano sulle infiorescenze bianche e rosa di queste arbusto in primavera, nutrendosi del nettare della manuka. Le cassette per l'allevamento delle api, le arnie, vengono posizionate dagli apicoltori all'interno di coltivazioni di manuka, così da non far contaminare il miele con altri fiori. In questo modo si ottiene un miele davvero prezioso, dalle importanti proprietà terapeutiche.
Proprietà benefiche del miele di manuka
Il miele di manuka è un antibatterico naturale: ha proprietà disinfettanti e blocca la diffusione di batteri e virus. Grazie a questa sua azione, unita all'attività antinfiammatoria, questo miele è utile anche in caso di problemi gastrointestinali come reflusso gastroesofageo, gastrite e sindrome del colon irritabile. Inoltre è ottimo per la cura delle vie respiratorie: utile quindi in caso di raffreddore, tosse e mal di gola. Il miele di manuka è in grado anche di stimolare il sistema immunitario e di donare energia al nostro corpo. L'efficacia di questo prezioso miele è dimostrata principalmente attraverso il trattamento di ferite della pelle, comprese piaghe da decubito e scottature. Ne favorisce la guarigione, e impedisce la formazioni di cicatrici.
Come utilizzare il miele di manuka: uso topico e uso interno
Il miele di manuka viene utilizzato soprattutto per scopo curativo: in cucina è meglio optare per un miele da tavola. L'utilizzo del miele di manuka è principalmente di tipo topico, come disinfettante di piccole ferite, abrasioni, ustioni e non solo. Questo miele dal colore ambrato e dal sapore deciso ed aromatico, però, può essere assunto anche per uso interno: da utilizzare direttamente con il cucchiaino, oppure disciolto in bevande tiepide o fredde. Solitamente se ne consiglia un cucchiaino 30 minuti prima dei pasti, per 3 volte al giorno, a seconda del disturbo e dell'età: sarà l'erborista o il medico a definire la posologia. Ma dove trovare il miele di manuka? Potete acquistarlo in erboristeria, parafarmacia, negozi bio o su internet: assicuratevi però che provenga dall'Australia o dalla Nuova Zelanda.
Controindicazioni
Il miele di manuka non presenta particolari controindicazioni. L'uso, sia esterno che interno, è però sconsigliato nei soggetti allergici o sensibili alle componenti di questo miele o della pianta di manuka: anche le persone allergiche alle api devono evitarne il consumo. Il miele di manuka contiene poi molti zuccheri, per questo se ne sconsiglia l'uso interno a persone che soffrono di diabete. Inoltre potrebbe interagire con alcuni fluidificanti del sangue, se assunto per via orale. Consultate il medico se soffrite di qualche patologia o se assumete farmaci.
Il mandarino è l’unico frutto dolce della famiglia degli agrumi. I suoi spicchi sono piccoli e succosi, con polpa di colore arancio chiaro. La buccia dei mandarini è sottile e di facile rimozione, di colore arancione chiaro e molto profumata. Un albero di mandarini, appartenente alla famiglia delle Rutacae, può donarci fino a 600 frutti all’anno e raggiungere un’altezza compresa tra i due e i quattro metri.
Proprietà benefiche dei mandarini
I mandarini sono ricchi di vitamina C. È bene consumare i mandarini come frutto di stagione durante l’inverno, in modo che il loro contenuto vitaminico possa contribuire a proteggerci da disturbi tipici del periodo, come il raffreddore. L’assunzione della polpa di mandarino contribuisce a proteggere le mucose e i capillari. Il mandarino contiene inoltre vitamina A e vitamine del gruppo B, insieme a magnesio, ferro e acido folico.
Si tratta di un frutto nutriente, facilmente digeribile e considerato adatto a propria volta a favorire la digestione. Contiene calcio, potassio e fibre, utili per il corretto funzionamento dell’intestino. Svolge una funzione di regolazione della pressione arteriosa, favorisce la diuresi e può essere in grado di contrastare la ritenzione idrica.
Studi scientifici hanno attribuito ai mandarini proprietà antitumorali, soprattutto per quanto riguarda il fegato. È consigliabile dunque bere abitualmente del succo di mandarino, soprattutto quando il frutto è di stagione, o consumarne la polpa. Il consumo di mandarini è stato legato sia ad una riduzione del rischio di cancro all’apparato digerente, sia del rischio di ictus. I semi stessi del mandarino, che possono essere masticati ed ingeriti senza problemi, possono contribuire ad incrementare l’apporto vitaminico proveniente da tale frutto.
Il consumo di mandarini contribuisce inoltre a migliorare le funzioni visive, abbassare il livello di colesterolo nel sangue e rinforzare il sistema immunitario, soprattutto nei bambini. I mandarini sono ricchi di antiossidanti e svolgono una funzione purificante dell’organismo. Lo rafforzano e lo proteggono dalle infezioni e dalle malattie. Il consumo di succo di mandarino è particolarmente consigliato in caso di asma o bronchite.
Varietà dei mandarini
Esistono numerose varietà di mandarini, tra di esse vi sono le seguenti:
Mandarino cinese: si tratta di una varietà asiatica di mandarini, di cui esistono due specie. Il Nagami, che presenta frutti piccoli e di forma ovale, e il Nerumi, con frutti sferici sempre di piccole dimensioni. La particolarità di tali frutti consiste nella loro buccia molto sottile e commestibile, che ne permette il consumo senza sbucciarli.
Mandarino tangerino: deriva il suo nome dal porto di Tangeri, in Marocco, dal quale è stato portato in Europa. La sua buccia è di colore arancione, tendente al rosso, la sua forma è rotonda e ricorda quella di un’arancia, ma le dimensioni rispetto ad essa sono minori.
Mandarino cleopatra: è una varietà di mandarino proveniente dall’India. La sua buccia non è perfettamente aderente alla polpa, il suo sapore è molto gradevole. Si tratta di un mandarino particolarmente ricco di semi ed utilizzato sia a scopo alimentare che ornamentale.
Mandarino king: il mandarino king è una pianta di origine cinese, che può raggiungere un’altezza superiore ai quattro metri. I suo frutti presentano una grandezza media, sono molto succosi e sono avvolti da una buccia sottile. Il mandarino king è giunto in Europa alla fine dell’Ottocento.
Dal mandarino sono nati tre ibridi molto noti: il mandarancio (ibrido tra mandarino e arancia), le clementine (ibrido tra il mandarino e il mandarancio) e il mapo (ibrido tra un pompelmo e un mandarino).