Founder Junior
Seadas
Cari amici e membri della community di Cam.TV desidero proporvi la ricetta di uno dei più noti ed apprezzati dolcetti della Sardegna . le Seadas.
Sono dei dolcetti tipici della zona del nuorese, ma oggi diffusi in tutta l’isola, che venivano preparati in primavera per festeggiare il ritorno dei pastori dalla transumanza invernale.Si tratta di tortelli fritti ripieni di formaggio pecorino filante aromatizzata con la buccia del limone o dell'arancia e guarniti con miele di castagno che vengono preparati per le speciali occasioni e rappre
INGREDIENTI
- 300 g farina
- 300 g pecorino fresco
- 30 g strutto
- limone
- miele
- olio di arachide
- sale
Per la preparazione :Â
Potete iniziare la preparazione delle vostre deliziose " Seadas "Â
Tirate successivamente la pasta, a mano o con la macchina stendipasta, in sfoglie spesse 2-3 mm per poi ritagliare dei dischi con uno stampino possibilmente dentellato e procedete nel sistemare al centro di metà dei dischi una noce di ripieno, per poi richiuderli con i dischi rimanenti a mo’ di raviolo e sigillandoli bene, proseguite quindi nel premere lungo i bordi.
Quindi scaldate abbondante olio in una casseruola larga e dai bordi alti dove friggerete via via le "Seadas ", prestando l'attenzione di friggerle su entrambi i lati, fino a completa doratura (per circa un tempio di 2-3 minuti. Successivamente sgocciolatele sulla carta da cucina e servitele cosparse di miele o, se preferite, con lo zucchero semolato.
Fonti : La Cucina Italiana Web Page
      Giallo Zafferano (Blog)  Web Page
      Buonissimo - italiaonline  Web Page
Immagine tratta da(by)Â Buonissimo - italiaonline Web Page
Founder Junior
Cari amici e membri della community desidero avere il piacere di condividere con voi la splendida poesia del bravo Hermann Hesse " Gradini " che ci arricchisce non poco
Come ogni fior languisce e
giovinezza cede a vecchiaia,
anche la vita in tutti i gradi suoi fiorisce,
insieme ad ogni senno e virtù, né può durare eterna.
Quando la vita chiama, il cuore
sia pronto a partire ed a ricominciare,
per offrirsi sereno e valoroso ad altri, nuovi vincoli e legami.
Ogni inizio contiene una magia
che ci protegge e a vivere ci aiuta.
Dobbiamo attraversare spazi e spazi,
senza fermare in alcun d'essi il piede,
lo spirito universale non vuol legarci,
ma su di grado in grado sollevarci.
Appena ci avvezziamo ad una sede
rischiamo d'infiacchire nell'ignavia:
sol chi è disposto a muoversi e partire
vince la consuetudine inceppante.
Forse il momento stesso della morte
ci farà andare incontro a nuovi spazi:
della vita il richiamo non ha fine...
Su, cuore mio, congedati e guarisci...
Fonte : Scuola di Meditazione Trascendentale SardegnaÂ
Immagine tratta da(by) ORARIOCONTINUATOÂ Â Web Page
Founder Junior
Cari amici e membri della community desidero augurarvi una Buona Domenica proponendovi una graziosa e significativa fiaba cinese
" Dopo una lunga e coraggiosa vita, un valoroso samurai giunse nell’aldilà e fu destinato al paradiso. Era un tipo pieno di curiosità e chiese di poter dare prima un’occhiata anche all’inferno.Un angelo lo accontentò.Si trovò in un vastissimo salone che aveva al centro una tavola imbandita con piatti colmi di pietanze succulente e di golosità inimmaginabili. Ma i commensali, che sedevano tutt’intorno, erano smunti, pallidi, lividi e scheletriti da far pietà .«Com’è possibile?» chiese il samurai alla sua guida.«Con tutto quel ben di Dio davanti!».«Ci sono posate per mangiare, solo che sono lunghe più di un metro e devono essere rigorosamente impugnate all’estremità . Solo così possono portarsi il cibo alla bocca».Il coraggioso samurai rabbrividì.Era terribile la punizione di quei poveretti che, per quanti sforzi facessero, non riuscivano a mettersi neppure una briciola sotto ai denti.Non volle vedere altro e chiese di andare subito in paradiso.Qui lo attendeva una sorpresa.Il paradiso era un salone assolutamente identico all’inferno!Dentro l’immenso salone c’era un’infinita tavolata di gente seduta davanti ad un’identica sfilata di piatti deliziosi.Non solo: tutti i commensali erano muniti degli stessi bastoncini lunghi più di un metro, da impugnare all’estremità per portarsi il cibo alla bocca.C’era una sola differenza: qui la gente intorno al tavolo era allegra, ben pasciuta, sprizzante di gioia.«Ma com’è possibile?», chiese stupito il coraggioso samurai.L’angelo sorrise: «All’inferno ognuno si affanna ad afferrare il cibo e portarlo alla propria bocca, perché così si sono sempre comportati nella loro vita. Qui al contrario, ciascuno prende il cibo con i bastoncini e poi si preoccupa di imboccare il proprio vicino».Paradiso e inferno sono nelle tue mani.Oggi." - Fiaba Cinese
Immagine tratta da(by) La finestra sul cielo interiore Facebook Page