Founder Junior
Il giusto atteggiamento può fare la differenza
Cari amici e membri dell'allargata "famiglia" di Cam.TV oggi desidero affrontare insieme a voi il tema di come assumere il giusto atteggiamento può fare la differenza.Per l' occasione vorrei avvalermi della storia appartenente alla brava autrice Milena Maggio, che si racconta, storia che la brava signora Chiara March gentilmente ci propone nella pagina web adibita alla formazione e crescita personale " ZEROSCUSE con Antonio e Romina".
Storia che personalmente ritengo più che esauriente :
Mi capitava di ridere senza motivo in classe e la maestra, la signorina Piromallo, s’indispettiva tanto che un giorno mi disse che voleva parlare con “un adulto di casa”.
Disse proprio così, e io le portai nonno che venne col cappello e se lo mise in grembo prima di disporsi all’ascolto di ciò che la maestra aveva da dire.
Lei mi accusò, s’indignò, pretese scuse e pentimento.
Lui annuì con la testa e poi le fece notare che il mandorlo del giardino della scuola era in fiore.
“E cosa c’entra?” chiese la Piromallo.
“Lei non trova strano che nonostante questo aprile piuttosto freddo il mandorlo sia fiorito lo stesso?” Rispose nonno continuando a guardare l’albero in boccio.“
Affatto. È nella natura dell’albero fiorire in primavera e comunque non è così freddo da impedirlo. Siamo nella norma direi.” concluse lei con quella voce stridula che ancora ricordo.
“Bene” disse nonno alzandosi e prendendomi per mano.“
Anche il sorriso di mia nipote fiorisce nonostante il freddo che avverto qui dentro. Com’è giusto che faccia un’anima giovane che impara ad essere felice. Quindi direi che siamo nella norma. I miei ossequi signorina Piromallo”.
Camminammo in silenzio fino a casa, poi sulla porta nonno mi fece promettere di non addormentarmi mai senza aver sorriso almeno dieci volte al giorno.
E io glielo promisi.
- Milena Maggio
Fonte : Chiara March - ZEROSCUSE con Antonio e Romina
Immagine tratta dalla condivisione di Chiara March sulla pagina web ZEROSCUSE con Antonio e Romina
Francesco Maccioni
Founder Junior
Il bene inestimabile di appartenere a se stessi
Cari amici e membri della community di Cam.TV oggi desidero affrontare insieme a voi il tema dell'appartenenza a se stessi proponendovi un saggio pensiero del buon Lucio Anneo Seneca, il quale già allora riconosceva il bene inestimabile dell' appartenenza a se sessi, il valore della nostra autenticità; più recentemente il filosofo indiano OSHO riteneva che mantenersi se stessi è la cosa più difficile al mondo.Non è bene cari amici e membri vivere secondo le modalità altrui e compiere una data azione solo perché viene compiuta nell'ambiente circostante a noi, ma "remare", condurrre una vita controcorrente difendendo e mantenendo la nostra autenticità.
" È un errore vivere secondo il modo degli altri e fare una cosa solo perché la fanno gli altri. È un bene inestimabile appartenere a se stessi".
- Seneca
Fonte : Anna Vera Viva
Immagine di Lucio Anneo Seneca tratta dalla pagina CORDOBA24
Francesco Maccioni
Founder Junior
Una storia Zen : il nostro vero valore
Caro/a amico/a e membro dell' allargata "famiglia" di Cam.TV desidero avere il piacere di condividere con te una preziosa e graziosa storia Zen tra il maestro e l' allievo vertente il tema del nostro vero valore.
Personalmente ritengo che ognuno di noi nella sua autenticità vale seppure non siamo sempre riconosciuti come tali, solo una persona dotata di consapevolezza è in grado di riconoscere e apprezzare il nostro valore, pertanto non dobbiamo preoccuparci di chiedere che qualunque persona sia in grado di scoprire il nostro vero valore :
Storia Zen
Sono venuto qui, maestro, perché mi sento così inutile che non ho voglia di fare nulla. Mi dicono che sono un inetto, che non faccio bene niente, che sono maldestro e un po’ tonto. Come posso migliorare? Che cosa posso fare perché mi apprezzino di più?”.
Il maestro gli rispose senza guardarlo: “Mi dispiace, ragazzo. Non ti posso aiutare perché prima ho un problema da risolvere. Dopo, magari…”. E dopo una pausa aggiunse: “Ma se tu mi aiutassi, magari potrei risolvere il mio problema più in fretta e dopo aiutare te”.
“Con…piacere, maestro” disse il giovane esitante, sentendosi di nuovo sminuito visto che la soluzione del suo problema era stata rimandata per l’ennesima volta.
“Bene” continuò il maestro.
Si tolse un anello che portava al mignolo della mano sinistra e, porgendolo al ragazzo, aggiunse: “Prendi il cavallo che c’è là fuori e va’ al mercato. Ho bisogno di vendere questo anello perché devo pagare un debito.
Vorrei ricavarne una bella sommetta, per cui non accettare meno di una moneta d’oro.
Va’ e ritorna con la moneta d’oro il più presto possibile.
Il giovane prese l’anello e partì. Appena fu giunto al mercato iniziò a offrire l’anello ai mercanti, che lo guardavano con un certo interesse finché il giovane diceva il prezzo.
Quando il giovane menzionava la moneta d’oro, alcuni si mettevano a ridere, altri giravano la faccia dall’altra parte e soltanto un vecchio gentile si prese la briga di spiegargli che una moneta d’oro era troppo preziosa in cambio di un anello. Pur di aiutarlo, qualcuno gli offrì una moneta d’argento e un recipiente di rame, ma il giovane aveva istruzioni di non accettare meno di una moneta d’oro e rifiutò l’offerta.
Dopo avere offerto il gioiello a tutte le persone che incrociava al mercato – e saranno state più di cento- rimontò a cavallo demoralizzato per il fallimento e intraprese la via del ritorno.
Quanto avrebbe desiderato avere una moneta d’oro per regalarla al maestro e liberarlo dalle sue preoccupazioni!
Così finalmente avrebbe ottenuto il suo consiglio e l’aiuto.
Entrò nella sua stanza.“
Maestro” disse “mi dispiace. Non è possibile ricavare quello che chiedi. Magari sarei riuscito a ottenere due o tre monete d’argento, ma credo di non poter ingannare nessuno riguardo il vero valore dell’anello.”
“Quello che hai detto è molto importante, giovane amico” rispose il maestro sorridendo. “Prima dobbiamo conoscere il vero valore dell’anello.
Rimonta a cavallo e vai dal gioielliere. Chi lo può sapere meglio di lui? Digli che vorresti vendere l’anello e chiedigli quanto ti darebbe. Ma non importa quello che ti offre: non glielo vendere. E ritorna qui con il mio anello.”
Il giovane riprese di nuovo a cavalcare.
Il gioielliere esaminò l’anello alla luce della lanterna, lo guardò con la lente, lo soppesò e disse al ragazzo:“
Dì al maestro, ragazzo, che se vuole vendere oggi stesso il suo anello, non posso dargli più di cinquantotto monete d’oro”.
“Cinquantotto monete?” esclamò il giovane.“
Sì” rispose il gioielliere. “Lo so che avendo più tempo a disposizione potremmo ricavare circa settanta monete d’oro, ma se ha urgenza di vendere…”
Il giovane si precipitò dal maestro tutto emozionato a raccontargli l’accaduto.
“Siediti”
“Tu sei come questo anello: un gioiello unico e prezioso.
E come tale puoi essere valutato soltanto da un vero esperto.
Perché pretendi che chiunque sia in grado di scoprire il tuo vero valore?
”E così dicendo si infilò di nuovo l’anello al mignolo della mano sinistra.
Fonte : La finestra sul cielo interiore
Immagine tratta dalla pagina web La finestra sul cielo interiore
Francesco Maccioni