Founder Junior
Con l'app "LepsiApp" la persona afflitta da epilessia è in grado di inviare una notifica di emergenza in caso di crisi
"LepsiApp" è la prima applicazione progettata per migliorare la gestione dell’epilessia aiutando i pazienti a interfacciarsi con il medico e i propri familiari
La pandemia ha messo a dura prova tutti ma ancor di più i pazienti cronici tra l'isolamento e le mancate visite. In modo particolare, la qualità della vita e le possibilità di cura delle persone con epilessia, le quali in Italia sono circa 500.000, hanno subito forti ripercussioni. «L’emergenza sanitaria legata al Covid ha ridotto sensibilmente la possibilità di movimento di chi convive con questo disturbo neurologico caratterizzato da crisi convulsive ricorrenti», ci spiega l'esperto Professor Federico Vigevano, Direttore del Dipartimento di Neuroscienze dell’Ospedale Pediatrico Bambino Gesù di Roma che prosegue nella sua egregia illustrazione «Oltre a ciò e al fatto che si sono verificati pesanti ritardi nei controlli e negli esami, bisogna ricordare che la pandemia ha anche reso più difficile la comunicazione tra pazienti, medici e caregiver. Purtroppo siamo stati costretti a gestire a distanza i pazienti, cosa che diventa complicata nei casi più severi».
Infatti un’indagine condotta nel 2020 su 3.300 pazienti con epilessia, seguiti presso l’Ospedale Pediatrico Bambino Gesù di Roma, ha infatti rilevato che, durante il primo lockdown, al 41% degli intervistati è stata cancellata o rimandata una visita ed il 25% ha ricevuto un consulto da remoto. Di questi, il 93% è rimasto molto soddisfatto; in generale, il 67% si è dichiarato favorevole, anche in futuro, secondo la modalità di visita in teleconsulto.
Ma ora ad ovviare a queste problematiche, facilitando la comunicazione con il proprio specialista, ha provveduto la Neuraxpharm ideando "LepsiApp", l’applicazione dedicata alla gestione dell’epilessia. La sua attivazione è di competenza del neurologo, che provvede a registrare il paziente sulla piattaforma dedicata ed a fornirgli le credenziali di accesso. Credenziali di accesso che l’assistito può scaricare sul suo smartphone LepsiApp tramite Apple Store o Google Play, potendo cosi' utilizzare l’applicazione in tutte le sue funzionalità. «Quest’app permette al paziente di ricercare informazioni, validate da un team scientifico, ma anche di caricare la documentazione relativa alla sua malattia, aggiornandola costantemente e comunicandola man mano con il medico. Si possono inserire referti diagnostici, contributi video e foto degli episodi convulsivi, prescrizioni farmacologiche e così via», continua nella sua spiegazione il professor Federico Vigevano.
Una preziosa funzione della "LepsiApp" è rappresentata dalla notifica di emergenza (pulsante SOS), che consente di chiedere aiuto in tempo reale in caso di crisi convulsiva; il paziente ha cosi' la possibilità, con un semplice click, di far partire un SMS o una mail ad una propria lista di contatti, trasmettendo in automatico anche le sue coordinate esatte, al fine di essere immediatamente geolocalizzato. Il bravo Professor Federico Vigevano conclude la sua egregia illustrazione con «Il problema dell’assistenza in caso di crisi è cruciale, soprattutto in età adulta se il soggetto vive da solo. Le crisi epilettiche di per sé non causano danni diretti, ma possono provocare cadute, bruciature, ferite, in relazione a dove avvengono. Una delle funzioni più utili di LepsiApp, proprio per i pazienti che vivono da soli, è che può essere utilizzata anche come sistema di allarme in caso di crisi, allertando parenti e caregiver»,
Io personalmente ne traggo l'insegnamento di quanto può essere utile in ambito sanitario la tecnologia
Fonte : OK SALUTE E BENESSERE
Immagine tratta da(by) OK SALUTE E BENESSERE Web Page
Francesco Maccioni Ricercatore Indipendente, filantropo
Founder Junior
Un pezzo di storia della vela e della nautica italiana è pronto a cambiare nome: l’Hannibal cambia nome diventando Marina e Yacht Club Monfalcone
il Marina Hannibal ed il suo storico Yacht Club si apprestano a voltare pagina, dopo essere recentemente passata di mano la proprietà, essendo stato acquistato per una cifra vicina ai nove milioni di euro dalla stessa società proprietà della "Red Bull," la nota bevanda energetica.
Il progetto è Inserito all’interno di una più ampia strategia di marketing e re-branding, ai quali gli uomini della "Red Bull" non sono secondi a nessuno ed il cambio del nome porterà l’Hannibal a diventare Marina Monfalcone e Yacht Club Monfalcone. Il sodalizio ha recentemente rinnovato le cariche sociali con l’elezione del nuovo presidente nella persona del bravo Germano Scarpa che succede all' altrettanto bravo Sergio Lapo e che avrà ora il compito di guidare il club nei prossimi quattro anni, si prevede che sarà un quadriennio ricco di novità. E' stato invece confermato anche il direttivo composto dagli egregi Piero Fabbro, Loris Plet, Paola Radillo, Dario Malgarise, Maurizio Bernardi ed Elena Violin.
Era il 1964 quando l' intraprendente Sergio Sorrentino decise di dare vita nella città di Monfalcone ad un polo nautico che diventasse il primo marina moderno in Italia.Qualche anno più tardi qui venne poi fondata la prima scuola vela federale in Italia: La Tito Nordio. Attualmente sotto la guida del campione olimpico austriaco Hans Peter Steinacher la struttura si pone l’obbiettivo di diventare un centro di addestramento olimpico della vela di rilievo internazionale.
Il nome “Hannibal” fù scelto dall' intrepido Sergio Sorrentino in onore dell’amico e compagno di equipaggio nelle classi olimpiche Annibale Pelaschier.
Un mio più sincero In Bocca al Lupo per la nuova avventura del rinomato circolo velico capitanata dal Dott. Germano Scarpa
Fonte : velaveneta.it Web Page
Immagine tratta da(by) Sail Friend Club Web Page
Francesco Maccioni Mediatore Marittimo ed Aereo - Nautic Broker manager
Founder Junior
L' arte di vivere come fratelli.
Cari amici e membri della community desidero avere il piacere di condividere con voi lo straordinario insegnamento offertoci da una Grande della storia qual'è Martin Luther King.Il contenuto del suo insegnamento è tale per cui non sento di aggiungere un commento aggiuntivo
" Abbiamo imparato a volarecome gli uccelli, a nuotare come i pesci, ma non abbiamoimparato l'arte di vivere come fratelli."
- Martin Luther King -
Fonte : Volevo parlare ma poi ho scritto Facebook Page
Immagine tratta da(by) Volevo parlare ma poi ho scritto Facebook Page