Cento anni di Panettone
Domani sarà un 25 Dicembre speciale per il Panettone, il dolce che gli italiani identificano con il santo Natale e che l’83% di loro dichiara di consumarlo abitualmente durante le festività, compie cent’anni.
Parliamo del Panettone classico, con la forma a fungo e che rappresenta un’icona tutta italiana e che porta la firma del signor Angelo Motta.
Come per tutte le invenzioni che riscuotono successo anche quella del Panettone è una storia di passione, lavoro, segreti fantasie ed intuizioni.
La leggenda vuole che ad inventarlo fu Toni il lavorante nella cucina della famiglia Sforza, il quale a Natale bruciò il dolce preparato per il banchetto ducale cosi’ decise di impiegare lo zucchero ed il panetto di lievito madre che aveva tenuto da parte per il suo Natale, lo lavorò a più riprese e ci aggiunse l’uvetta ed i canditi fino ad ottenere un impasto soffice e molto lievitato.
Il dolce risultò cosi’ squisito tanto che Ludovico il Moro lo chiamò “Pan de Toni “ in omaggio al creatore.
Panettone significa semplicemente “grosso pane” e rientra nella categoria dei pani dolci natalizi e fino ai primi del Novecento viene infornato senza alcuno stampo, ciò reso possibile in quanto la quantità di grassi contenuta è modesta, è il periodo in cui lo zucchero è un bene prezioso ed in occasione delle feste si dolcifica il normale pane quotidiano.In tutta Italia si confezionano diversi pani festivi, ma sarà solamente il pane natalizio di Milano a diventare il principale dolce italiano del Natale.I dolci natalizi compreso il Panettone, si presentavano “bassi” fino a quando a Verona il signor Domenico Melegatti ebbe l’idea di riempire di burro e di uova il dolce natalizio tradizionale locale, il “Nadalin” e nel 1894 lo brevettò con il nome di “Pandoro” decidendo cosi’ di sfidare il “Panettone milanese” aprendo proprio nel centro di Milano una pasticceria.Ma poco prima degli anni 20 vi fù l’intuizione che rivoluzionò la pasticceria italiana infatti il signor Angelo Motta, per rendere unico il suo Panettone, aumentò le dosi di burro, uova, zucchero ed i canditi, allungò inoltre i tempi di lievitazione e di cottura e poiché la pasta cosi’ trattata diventa più molle ricorse, per sostenerla, alla semplicissima e geniale soluzione fasciatura di carta a corona ed il Panettone assume cosi’ la forma 2a fungo” che diventa icona del dolce delle festività natalizie.
Il signor Angelo Motta è il classico industriale cresciuto dal niente il quale iniziò a lavorare giovanissimo in un panificio di Treviso per trasferirsi successivamente a Milano dove completò l’apprendistato divenendo Capo Pasticcere.Dopo la grande guerra, grazie ai risparmi di famiglia, avviò un’attività imprenditoriale, nacque cosi’ nel 1919 la ditta artigiana individuale “Angelo Motta nella centrale via Chiusa “ dove fece crescere con due forni il suo Panettone.L’idea si rivelò vincente e gli affari andarono a gonfie vele ed il signor Angelo, il quale non ha neanche la licenza elementare decise di rivolgersi a dei professionisti, ingaggiando l’architetto Melchiorre Bega per realizzare il suo primo negozio in Piazza Duomo a Milano ed il signor Dino Villani come direttore della pubblicità nonché il signor Severino Pozzati il quale disegnò il logo aziendale, la grande M che sovrasta la silhouette del Duomo.
Negli anni la produzione continuò a crescere ed il signor Motta apri’ un nuovo stabilimento in Viale Corsica e negozi lungo tutta la Penisola.
I bombardamenti del 1943 su milano distrussero la pasticceria in Piazza duomo ma non frenarono il successo industriale, tant’è che la crescita continuò grazie al processo di ricostruzione impresso dall’IRI ed ai prodotti innovativi come il gelato confezionato da passeggio e la “Colomba Pasquale”
Eppure è al Natale che rimane ancorato il nome Motta e sembra anche scritto nel destino del fondatore che muore il 26 dicembre del 1957, dato anche al fatto
Cari amici e membri della community di Cam.TV desidero scusarmi se, afflitto nuovamente da una forma influenzale che mi ha ridotto le energie, nei giorni scorsi non vi ho ringraziato personalmente ed in privato per il vostro generoso supporto.
Desidero però oggi omaggiarvi del seguente articolo in occasione dei 100 anni del " Panettone " e porgervi i miei migliori auguri di Buon Natale
Cari amici e membri della community di Cam.TV sapete cos'è la stima di sé? Come farla crescere? e se si può acquistare l’autostima con il tempo ?
Il dizionario indica l'autostima come la stima di sé, come una valutazione positiva delle proprie capacità, essa può anche essere una qualità che si apprende nel corso della vita. La si costruisce giorno per giorno, con la fiducia e la sicurezza nel dover affrontare le prove della vita, consapevoli che potrebbe esserci la possibilità di affrontare ed incorrere in sbagli ed errori.
L'autostima non è genetica né essa non si può ereditare ma va formata ed alimentata giorno dopo giorno. Una buona e sana autostima, aiuta ogni soggetto nel costruire il proprio mondo funzionale, sia interiore che quello esteriore, sperimentandosi con coraggio e curiosità.
Pertanto l'autostima andrebbe sempre nutrita e incoraggiata, soprattutto nelll'adolescenza durante la quale si avranno già delle basi solide, con la costruzione della propria identità in un sano processo di individuazione e separazione, in modo da poter sviluppare cosi' un senso di fiducia verso il mondo esterno e le proprie capacità. È molto importante il ruolo dei genitori in essa, è importante che i genitori siano consapevoli dell'importanza del loro compito: le parole ed il compotamento hanno infatti un impatto rilevante, condizionando profondamente il figlio, ma soprattutto avranno un peso negativo i loro giudizi.
Per un figlio, la consapevolezza che un genitore abbia stima e fiducia in lui, e soprattutto lo accetti e confidi nel suo potenziale, è fondamentale, ciò infatti lo aiuta a sviluppare la stima di sé e a sentirsi più fiducioso.
Un figlio con una buona sicurezza in sé e meno condizionabile dagli altri sarà meno orientato a cercare l'omologazione sociale e si sentirà più autonomo e indipendente.
Fonte : Guida Psicologi Web Page Web Page
immagine tratta da(by) www.latuamappa.com di Marco Venturi Web Page
L'autostima non è genetica, non si può ereditare ma va costruita ed alimentata giorno dopo giorno. Una buona e sana autostima, aiuta ogni soggetto, a costruire il proprio mondo funzionale, sia interiore sia esteriore, sperimentandosi con coraggio e curiosità.