Cari amici e membri della community di Cam.TV desidero avere il piacere di condividere e riportarvi le seguenti parole del cantante Renato Zero sul Santo Natale che mi hanno particolarmente colpito :
"E arriverà Natale,
Anche quest’anno arriverà…
Natale per chi resta, per chi va…
Natale da una lira…
Natale ricco o no…
Bambini per un giorno, per un po’!
Vorrei che il tuo Natale
Risplendesse dentro te,
Che soffri e stare al mondo sai cos’è!
Per te che non hai storie
Da raccontare ormai…
Le fate son drogate…
Malati i sogni tuoi!
Vorrei dire buon Natale…
E dividerlo con te!
Con te che hai perso la speranza…
E hai paura come me!!!
Un tempo non lontano…
I doni appesi tutto intorno al camino,
Nessuno violentava,
Quel sogno che per mano ti portava!
Giocavi allo sceriffo…
E per te un buono non era un fesso!
E il bersaglio era finto…
Non era un uomo steso sul cemento!
E non c’erano i brutti…
Quel giorno li erano d’accordo tutti…
Sia chi ha gli occhi lunghi,
La pelle nera o i capelli biondi!
Natale da una lira…
Natale ricco o no…
Bambini per un giorno… per un po’!
Perché non fosse una parola il bene…
Perché ogni bomba diventasse pane…
Io vorrei che almeno un giorno…
Quella cometa facesse ritorno!
E un campo di battaglia desse grano
Per quella morte con la falce in mano…
E al ventre di una donna, il suo bambino…
E breve o lungo ad ognuno il suo destino!
Vorrei dire buon Natale…
Finché c’è chi ascolterà!
Finché si farà l’amore…
Finché un uomo pregherà!
…che sia quello giusto… "
- Renato Zero -
Fonte : Renato Zero Facebook Page
Immagine tratta da(by) Biografie online Web Page
Cari amici e membri della community di Cam.TV il santo Natale è appena trascorso e desidero riportarvi il seguente meraviglioso pensiero di Charles Dickens che mi ha particolarmente colpito:
" "Ho sempre pensato al Natale come ad un bel momento.
Un momento gentile, caritatevole, piacevole e dedicato al perdono.
L’unico momento che conosco, nel lungo anno, in cui gli uomini e le donne
sembrano aprire consensualmente e liberamente i loro cuori, solitamente chiusi." - Charles Dickens -
Fonte : Londonita Facebook Page
Immagine tratta da(by) Pausa Caffè Web Page
Cento anni di Panettone
Domani sarà un 25 Dicembre speciale per il Panettone, il dolce che gli italiani identificano con il santo Natale e che l’83% di loro dichiara di consumarlo abitualmente durante le festività, compie cent’anni.
Parliamo del Panettone classico, con la forma a fungo e che rappresenta un’icona tutta italiana e che porta la firma del signor Angelo Motta.
Come per tutte le invenzioni che riscuotono successo anche quella del Panettone è una storia di passione, lavoro, segreti fantasie ed intuizioni.
La leggenda vuole che ad inventarlo fu Toni il lavorante nella cucina della famiglia Sforza, il quale a Natale bruciò il dolce preparato per il banchetto ducale cosi’ decise di impiegare lo zucchero ed il panetto di lievito madre che aveva tenuto da parte per il suo Natale, lo lavorò a più riprese e ci aggiunse l’uvetta ed i canditi fino ad ottenere un impasto soffice e molto lievitato.
Il dolce risultò cosi’ squisito tanto che Ludovico il Moro lo chiamò “Pan de Toni “ in omaggio al creatore.
Panettone significa semplicemente “grosso pane” e rientra nella categoria dei pani dolci natalizi e fino ai primi del Novecento viene infornato senza alcuno stampo, ciò reso possibile in quanto la quantità di grassi contenuta è modesta, è il periodo in cui lo zucchero è un bene prezioso ed in occasione delle feste si dolcifica il normale pane quotidiano.In tutta Italia si confezionano diversi pani festivi, ma sarà solamente il pane natalizio di Milano a diventare il principale dolce italiano del Natale.I dolci natalizi compreso il Panettone, si presentavano “bassi” fino a quando a Verona il signor Domenico Melegatti ebbe l’idea di riempire di burro e di uova il dolce natalizio tradizionale locale, il “Nadalin” e nel 1894 lo brevettò con il nome di “Pandoro” decidendo cosi’ di sfidare il “Panettone milanese” aprendo proprio nel centro di Milano una pasticceria.Ma poco prima degli anni 20 vi fù l’intuizione che rivoluzionò la pasticceria italiana infatti il signor Angelo Motta, per rendere unico il suo Panettone, aumentò le dosi di burro, uova, zucchero ed i canditi, allungò inoltre i tempi di lievitazione e di cottura e poiché la pasta cosi’ trattata diventa più molle ricorse, per sostenerla, alla semplicissima e geniale soluzione fasciatura di carta a corona ed il Panettone assume cosi’ la forma 2a fungo” che diventa icona del dolce delle festività natalizie.
Il signor Angelo Motta è il classico industriale cresciuto dal niente il quale iniziò a lavorare giovanissimo in un panificio di Treviso per trasferirsi successivamente a Milano dove completò l’apprendistato divenendo Capo Pasticcere.Dopo la grande guerra, grazie ai risparmi di famiglia, avviò un’attività imprenditoriale, nacque cosi’ nel 1919 la ditta artigiana individuale “Angelo Motta nella centrale via Chiusa “ dove fece crescere con due forni il suo Panettone.L’idea si rivelò vincente e gli affari andarono a gonfie vele ed il signor Angelo, il quale non ha neanche la licenza elementare decise di rivolgersi a dei professionisti, ingaggiando l’architetto Melchiorre Bega per realizzare il suo primo negozio in Piazza Duomo a Milano ed il signor Dino Villani come direttore della pubblicità nonché il signor Severino Pozzati il quale disegnò il logo aziendale, la grande M che sovrasta la silhouette del Duomo.
Negli anni la produzione continuò a crescere ed il signor Motta apri’ un nuovo stabilimento in Viale Corsica e negozi lungo tutta la Penisola.
I bombardamenti del 1943 su milano distrussero la pasticceria in Piazza duomo ma non frenarono il successo industriale, tant’è che la crescita continuò grazie al processo di ricostruzione impresso dall’IRI ed ai prodotti innovativi come il gelato confezionato da passeggio e la “Colomba Pasquale”
Eppure è al Natale che rimane ancorato il nome Motta e sembra anche scritto nel destino del fondatore che muore il 26 dicembre del 1957, dato anche al fatto