Founder Junior
L' importanza della trasmissione della conoscenza
Caro amico, cara amica e membro oggi vorrei invitarti alla riflessione di quanto sia importante la trasmissione del sapere e mi trovo in perfetto accordo con il buon Andrea Camilleri che esso non deve appartenere unicamente ad un'elite, ritengo personalmente che alla persona vanno offerti gli "strumenti", che il sapere debba essere messo a disposizione della persona, ma al tempo stesso che questa è bene che ricerchi gli "strumenti", e le conoscenze rientrano tra questi, nonchè che li accolga, che quindi non viva in uno stato "passivo".Occorrerebbe anche ponderare le nostre parole, che possono ferire non poco ma anche motivare e ispirare l'altra persona.
Vi è un'usanza che negli anni mi ha particolarmente colpito : a Cagliari nel condominio del mio amico Prof.Giuseppe Arca, docente di geometria presso l' Università di Cagliari ora libero nel viversi lo stato di pensionamento, i condomini sono soliti scambiarsi le riviste lasciandole al pian terreno a disposizione.
Fonte : Scuola di Meditazione Trascendentale Sardegna
Condivisione della gentile signora Sonia Ghislanzoni sul social network Facebook
L' immagine in allegato, contenente il pensiero dello scrittore Andrea Camilleri, è tratta dalla condivisione della signora Sonia Ghislanzoni sul social network Facebook
Francesco Maccioni Ricercatore Indipendente, filantropo
Founder Junior
Caro amico, cara amica e membro oggi voglio ricordare un importante scienziato sardo che ha scritto una pagina fondamentale della storia della medicina e cambiato la vita di tante persone: 𝗚𝗶𝘂𝘀𝗲𝗽𝗽𝗲 𝗕𝗿𝗼𝘁𝘇𝘂.
Pochi giorni fa è stato l’80° anniversario della scoperta delle cefalosporine. Era infatti il 20 Luglio del 1945 quando il docente di Igiene dell’Università di Cagliari, il Prof. Giuseppe Brotzu, assieme al suo collaboratore, Antonio Spanedda, riscontrò le prime evidenze scientifiche che portarono alla scoperta delle cefalosporine, un antibiotico tutt’oggi utilizzato.
Il Prof. Giuseppe Brotzu era dedito agli studi sulla malaria e sulle cefalosporine.
Tutto nacque dall’osservazione da parte dei due ricercatori delle acque di Su Siccu, una porzione del porto di Cagliari dove sono presenti le acque reflue. Nonostante la presenza degli scarichi fognari, il Prof. Giuseppe Brotzu notò che le persone che facevano il bagno nelle acque davanti alla basilica di N.S. di Bonaria non si ammalavano.
Il Prof. Brotzu volle approfondire e, assieme al suo assistente Antonio Spanedda, prelevò dei campioni di acqua. E fu così che i due ricercatori scoprirono la presenza di un fungo, il Cephalosporium acremonium, che produceva una sostanza con dell’attività antibatterica. Questa scoperta portò allo sviluppo delle cefalosporine.
Lo scorso 22 Luglio l’Arnas Brotzu (azienda sanitaria di rilievo nazionale intitolata al noto ricercatore sardo) ha voluto celebrare questa ricorrenza con un convegno, a partire dalle 9:30, nell’aula Atza, si è tenuto un evento per ricordare l’illustre scienziato e l’eccezionale scoperta che cambiò la vita a tanti pazienti nel Mondo.
Fonte : Microbiologia Italia
Condivisione di Alessandra Todde, Presidente della Regione Sardegna, sul social network Facebook
La fotografia raffigurante il Prof. Giuseppe Brotzu e il suo assistente Antonio Spanedda mentre prelevano dei campioni di acque di scarico della fognatura a durante un sopralluogo a "Su Siccu" è tratta dalla pagina web "Microbiologia Italia"
Francesco Maccioni Ricercatore Indipendente, filantropo
Founder Junior
L' essere per il dialogo e il regnare della pace
Caro amico, cara amica e membro, auspicando presto il dialogo e il conseguente raggiungimento della pace, che sarebbe tanto bene per l'essere umano che regni sempre nel suo cuore, desidero proporti la Dichiarazione congiunta dell’Arcivescovo Card. Matteo Zuppi e del Presidente della Comunità Ebraica di Bologna, Daniele De Paz, “Sulla guerra a Gaza e sulla responsabilità comune per la pace”:
Noi, rappresentanti delle comunità cristiana ed ebraica a Bologna, figli dell’Unico Dio pacifico e misericordioso, riconoscendoci Fratelli tutti, uniamo la nostra voce consapevoli della gravità dell’ora presente e della responsabilità morale che ci unisce come credenti e come cittadini.
Di fronte alla devastazione della guerra nella Striscia di Gaza diciamo con una sola voce: fermi tutti. Tacciano le armi, le operazioni militari in Gaza e il lancio di missili verso Israele. Siano liberati gli ostaggi e restituiti i corpi. Si sfamino gli affamati e siano garantite cure ai feriti. Si permettano corridoi umanitari. Si cessi l’occupazione di terre destinate ad altri. Si torni alla via del dialogo, unica alternativa alla distruzione. Si condanni la violenza.
Ci uniamo al grido dell’umanità ferita che non vuole e non può abituarsi all’orrore della violenza: basta guerra. È il grido dei palestinesi e degli israeliani e di quanti continuano a credere nella pace, coscienti che questa può arrivare solo nell’incontro e nella fiducia, che il diritto può garantire nonostante tutto. Come ricorda il Salmo: «Cercate la pace e perseguitela» (Sal 34,15). E come insegna la sapienza antica: «Chi salva una vita, salva il mondo intero». Ma è tragicamente vero il contrario: chi uccide un uomo uccide il mondo intero.
Condanniamo ogni atto terroristico che colpisce civili inermi. Nessuna causa può giustificare il massacro di innocenti. Troppi bambini sono morti. Nessuna sicurezza sarà mai costruita sull’odio. La giustizia per il popolo palestinese, come la sicurezza per il popolo israeliano, passano solo per il riconoscimento reciproco, il rispetto dei diritti fondamentali e la volontà di parlarsi.
Rigettiamo ogni forma di antisemitismo, islamofobia o cristianofobia che strumentalizza il dolore e semina solo ulteriore odio. Chiediamo alle istituzioni italiane e internazionali coraggio e lucidità perché aprano spazi di incontro e aiutino in tutti i modi vie coraggiose di pace. Il dolore unisca, non divida. Il dolore non provochi altro dolore. Dialogo non è debolezza, ma forza. La pace è sempre possibile. E comincia da qui, da noi. Fermi tutti ! "
Matteo Maria Zuppi, Arcivescovo di Bologna
Daniele De Paz, Presidente della Comunità Ebraica di Bologna
Fonte : Condivisione del Dott. Franco Meloni che ripropone sul social network Facebook l'articolo del sig. Antonio Musarra sullo stesso social network
La fotografia raffigurante l'incontro tra l'Arcivescovo di Bologna, il Cardinale Matteo Maria Zuppi e il Presidente della Comunità Ebraica di Bologna, il sig. Daniele De Paz
Francesco Maccioni Ricercatore Indipendente, filantropo