Founder Junior
Il gabbiano Jonathan Livingston
Cari amici e membri della community desidero augurarvi una buona giornata proponendovi un pensiero del noto aviatore e scrittore statunitense Richard Bach tratto dal celebre libro " Il gabbiano Jonathan Livingston".
Ciascuno di noi secondo il Buddhismo possiede" un pizzico di divinità", a me viene da aggiungere che ognuno di noi come tale è in grado di elevarsi dalla mediocrità
"Ciascuno di noi è, in verità, un'immagine del Grande Gabbiano, un'infinita idea di libertà, senza limiti”.
- R. Bach - Il gabbiano Jonathan Livingston
Fonte : Lo Sguardo Nell'anima Facebook Page
Immagine tratta da(by) Associazione Parus - Associazione per lo studio e l'educazione ambientale Web Page
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Con la cessione anche delle 2 ultime navi della flotta volge al termine la storia della Giuseppe Bottiglieri Shipping Company
Queste cessioni, se confermate,
Cosicchè a breve a flotta della società partenopea Giuseppe Bottiglieri Shipping Company, oggi controllata dal fondo di private equity Bain Capital, risulterà completamente ‘svuotata’.
Secondo quanto riportano diverse società di brokeragigo navale le ultime due bulk carrier di proprietà, vale a dire le post-panamax " Bottiglieri Franco Vela" e "Bottiglieri Giulio Borriello", sarebbero in procinto di passare rispettivamente in mani greche e cinesi per 17,5 e 18,5 milioni di dollari. A gennaio del 2020 la società partenopea aveva ancora 15 navi tutte destinate alla vendita: 4 erano tanker e 11 bulk carrier.Se confermate, queste cessioni segneranno la definitiva liquidazione degli asset sotto il controllo dell’azienda che fino a pochi anni fa era guidata e controllata dal bravo comandante Giuseppe Bottiglieri insieme alle figlie ma che, in seguito ad una lunga e complessa ristrutturazione finanziaria del debito, è passata appunto sotto il controllo dell’investitore istituzionale, chiamato questo per condividere un piano di rilancio del business. L’epilogo è stato però differente rispetto a quelle che parevano potessero essere le aspettative: la famiglia Bottiglieri ed il fondo Bain Capital hanno convissuto sul ponte di comando fino al 2019, quando quello che nel frattempo era diventato l’azionista di controllo ha deciso di procedere a una progressiva liquidazione degli asset in flotta non appena il mercato avrebbe reso conveniente questo processo. Cosa che è avvenuta soprattutto nell’arco degli ultimi due anni: dapprima sono state infatti dismesse le quattro navi cisterna e negli ultimi sedici mesi tutte le restanti bulk carrier. Il periodo di mercato particolarmente alto nel biennio 2020 – 2021, sia per le tariffe di nolo che nei valori delle compravendite per il dry bulk shipping, ha consentito a Bain Capital di massimizzare il ritorno sperato dalla liquidazione ordinata della flotta ed uscire definitivamente dall’operazione Giuseppe Bottiglieri Shipping Company che ebbe inizio nel 2018.
Essatamente quattro anni fa, arrivò il via libera da parte dell’adunanza dei creditori alla proposta di concordato preventivo presentata appunto da Bain Capital Credit (con il supporto dei Bottiglieri) in concorrenza rispetto a quella messa sul piatto dal gruppo greco Oceanbulk insieme al gruppo armatoriale napoletano Augustea Holding della famiglia Zagari (anche se il piano presentato da quest’ultimi attraverso la società Lighthouse non venne poi ammesso al voto). Fra i moltissimi creditori spiccavano in modo particolare diversi istituti di credito: Banca Monte dei Paschi di Siena, Mps Capital Service, Banco di Napoli e UniCredit. In un primo momento la Bain Capital si era detta pronta a mettere sul piatto solo circa 120 milioni di euro per rilevare l’intera esposizione finanziaria in mano alle banche a pari a 419 milioni di euro, mentre Lighthouse a sorpresa propose l’accollo dei debiti ipotecari per 205 milioni trasformando il resto dell’esposizione in strumenti finanziari partecipativi a favore delle banche.
La Bain Capital ,per prevalere, fù cosicchè condotta ad alzare la propria offerta di acquisto dei crediti in portafoglio alle banche da 120 a 205 milioni di euro.
Fonte : Shipping Italy Il quotidiano online del trasporto marittimo
Immagine tratta da(by) Shipping Italy Web Page
Francesco Maccioni Mediatore Marittimo ed Aereo - Nautic Broker Manager
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Quattro pizzerie sarde sono state premiate tra le migliori 100 d'Italia da " 50 Top Pizza", scopriamo quali sono
Ci sono quattro pizzerie sarde nella classifica delle migliori 100 pizzerie italiane stilata lo scorso autunno dalla rinomata guida “50 Top Pizza”.
24° Pizzeria Panetteria Bosco a Tempio Pausania
“Nel cuore di Tempio Pausania, la pizzeria Bosco continua a crescere. Recentemente ristrutturati gli interni – bagni per disabili in primis -, il locale è perfettamente amalgamato con lo stile del borgo gallurese. L’arredo denota una grande attenzione al dettaglio che si riversa sul servizio e sulle pizze. Tutte le ricette presenti in carta sono disponibili sia nella versione tonda che in quella alla pala. Ulteriore costante l’impasto morbido e leggermente crunchy di Massimo Bosco. Pizza dell’estate la Portocervo: limoni, carpaccio di pesce spada marinato al gin e stracciata di bufala. Buona proposta beverage, compresa una piccola carta distillati e alcune etichette importanti”
37° Pizzeria Framento a Cagliari
“Nell’orizzonte turistico medio di Cagliari spicca per identità e carattere. Il format ricorda quello di molte pizzerie contemporanee con ambiente moderno, menu destrutturato nella forma (è sul tavolo) e lavagna per le proposte del mese. Il credo del pizzaiolo è per il lievito madre e lunghe lievitazioni, che regalano un prodotto profumato e digeribile. Personale preparato ma leggermente distratto quando i numeri cominciano a crescere. Carta dei vini in decisa crescita. La proposta gastronomica è territoriale e concreta, con delle virgole di fantasia, come la pizza dell’estate: la Rimuginata, con muggine affumicato a tocchetti, pomodorini, fiordilatte e menta”.
74° Pizzeria Maiori a Cagliari
“Da Pozzuoli a Cagliari Emanuele Riemma si conferma pizzaiolo di grande spessore e porta nel capoluogo sardo un prodotto 100% partenopeo. E tradizionale. Come antipasto: frittata di pasta, arancino e crocché. La prima superlativa, gli altri due migliorabili. Il menu è agile, non ci sono troppe ricette complicate. Le pizze classiche (margherita, marinara e bufalina) sono da top della Sardegna. Ingredienti di grande qualità su una pizza morbida, ben lievitata, decisamente molto digeribile e dal sapore deciso nonostante la leggerezza. Il servizio è impeccabile (non solo esteticamente). Nota di merito l’American Bar, gestito in maniera eccelsa”.
76° Pizzeria Sa Scolla a Cagliari
“Spin-off della casa madre di Baradili, in Marmilla, mantiene lo stile pop-contadino. Il servizio è semplice nei modi, sempre puntuale e preparato. L’offerta gastronomica prevede un incrocio tra pizzeria e cucina. Come antipasto la tartare con salse fatte in casa e a seguire la Montanara fritta con pomodoro e latticini locali. Il set da tavola è basic ma ben curato, con mise en place di carta che racconta gli ingredienti tipici di ogni stagione e il menu che cambia regolarmente. Identitaria nell’offerta con la capacità di unire tradizione sarda e italiana, come nel caso della pizza “Zucchine e bottarga”. Si distinguono la carta dei vini e la selezione di liquori e distillati”.
Fonte : Vistanet.it Web Page - 50 Top Pizza
Immagine della Pizzeria bosco di Tempio Pausania tratta dal (by) Web