Founder Junior
La proattivitÃ
Cari amici e membri della community desidero affrontare insieme a voi il tema della Proattività raccontandovi una storia attribuita al noto Socrate che secondo me offre appunto un esempio di comportamento proattivo.
Sembra infatti che la moglie di Socrate, Santippe, fosse una donna a dir poco insopportabile: gridava sempre, era bisbetica e un giorno più di altri si adirò con Socrate, il quale impassibile, rilassato e tranquillo continuava a sbrigare le sue faccende. Allora la donna, vedendo che non riusciva a smuoverlo nemmeno con le grida, prese un vaso pieno d'acqua, si scagliò contro il quieto marito e glielo versò addosso pensando in questo modo di poter suscitare le sue ire.Â
Socrate invece, per tutta risposta commentò: «Beh... è ovvio, dopo i tuoni, vien la pioggia!»
Fonte : Filosofia e storia della filosofia  Web Page
Immagine tratta da(by) Filosofia e storia della filosofia Web Page
Founder Junior
 Essere semplicemente ciò che si vuol essere e ascoltare sempre quello che ha da dirci il cuore
Cari amici e membri della community desidero avere il piacere di condividere con voi un prezioso dialogo, soprattutto in ambito pedagogico, ed esprimente "Amore" tra mamma e figlio propostoci dalla brava autrice Sabrina Ferri
" Mamma, posso chiederti una cosa? ~Certo amore, dimmi. Secondo te è sbagliato essere troppo?~Che vuoi dire? A scuola Luca è triste perché la mamma gli dice spesso che è troppo timido, e lui vorrebbe smettere di essere troppo timido per fare contenta sua mamma ma non ci riesce. ~Beh, tu pensi che sia sbagliato essere troppo timido come Luca? Io penso che a me Luca piace cosi com'è, mi piace quando arrossisce, nessun altro è così troppo timido come lui e poi con me è sempre gentile. ~Sai una cosa? Essere troppo timidi non è sbagliato e non è sbagliato essere troppo. Tipo se tu vuoi essere troppo felice devi esserlo o se ti senti troppo triste va benissimo. E potrò essere anche troppo innamorata? O troppo pensierosa? ~Sì tesoro, e troppo sognatrice anche.Sicura? ~Sicura. Sai, un giorno capirai che se per qualcuno sarai troppo, per qualcun altro sarai poco, non sarai abbastanza. Perciò devi essere semplicemente ciò che vuoi essere. Ciò che voglio essere...~Esatto. Magari la vita ti insegnerà che a volte occorre essere un po' meno di troppo o un po' più di poco ma non forzarti mai, rispetta i tuoi tempi, se devi cambiare cambia per te, mai per gli altri, e ricordati di ascoltare sempre quello che ha da dirti il cuore..."
- Sabrina Ferri
Fonte : Karol Bossi - Amore per la cultura, la letteratura e la grammatica italiana Facebook Page
Immagine tratta da(by) Karol Bossi - Amore per la cultura, la letteratura e la grammatica italiana Facebook Page
Francesco Maccioni Ricercatore Indipendente, filantropoÂ
Founder Junior
La Tiella di Gaeta è un piatto apprezzato ormai in tutta Italia perché come pochi riesce a coniugare la semplicità e un gusto intenso ma tipica dell'omonima cittadina laziale che domina l'omonimo golfo in provincia di Latina.
Si tratta di una pizza ripiena condita con vari gusti, i più classici dei quali sono: scarola e olive (preferibilmente di Gaeta!), polpo e pomodoro, cipolla e pomodoro, spinaci, cozze, baccalà ma anche prosciutto.
La caratteristica della Tiella è quella di essere una pizza molto lavorata, morbida all'interno ma piuttosto secca all'esterno, che ne rende facile il trasporto. Un lievito composto da due dischi sovrapposti che vanno a racchiudere il condimento.
Si tratta di una preparazione originariamente povera, dalle origine molto antiche, con cui i pescatori mettevano insieme gli ingredienti di terra e di mare tra due sfoglie di pasta di pane.
La Tiella di Gaeta è cosi' un piatto unico, gustoso e completo sotto il punto di vista nutrizionale, oggi rappresentativo del territorio e molto richiesto dai turisti.
La Tiella di Gaeta in origine era un pasto povero e come tale veniva preparato con gli avanzi ed era pensato per conservarsi per diversi giorni ed essere facilmente trasportabile da pescatori e contadini nonchè per essere consumato freddo durante le lunghe giornate di lavoro. Essa quindi rappresentava un pasto nutriente e completo che non necessitava di integrazioni o condimenti. Molti emigranti diretti negli Stati Uniti o nell'America del Sud in cerca di fortuna usavano imbarcarsi portando con loro proprio la Tiella di Gaeta per nutrirsi durante la traversata oceanica.
Si narra che gli stessi Borboni fossero dei grandi estimatori della tiella, e alcuni vogliono che l'invenzione appartenga proprio a Ferdinando IV di Borbone. Una circostanza questa improbabile, ma che segnala come anche l'aristocrazia non disdegnasse questo piatto tipico delle classi più umili, tanto da inventarne delle varianti con condimenti più pregiati come i calamaretti; la presenza della Tiella di Gaeta è quindi attestata in ogni caso fin dalla fine del ‘700.
Durante gli anni del boom economico questo squisito piatto, che ricordava la miseria dell'emigrazione, del lavoro nei campi e sui pescherecci, subì un declino, per poi conoscere una riscoperta ed una valorizzazione che ne fanno uno degli street food più apprezzati in Italia, tanto che oltre che a Gaeta e nei comuni limitrofi, si comincia a trovare ed è richiesta anche altrove in quanto è difficile trovare un piatto che riesca a coniugare in un modo così perfetto la ricchezza e l'intensità di sapore con la semplicità .
I ripieni della Tiella di Gaeta sono i più disparati e variano da quelli totalmente vegetali a quelli con le farciture di mare. La versione più diffusa e forse rappresentativa è quella con il polpo come protagonista, versione cari amici che vi propongo
Ingredienti :
PER LA TIELLA :
- FARINA TIPO 0 300 gr
- ACQUA 160 gr
- OLIO EXTRAVERGINE DI OLIVA 20 gr
- LIEVITO DI BIRRA FRESCO 6 gr
- SALE 1 cucchiaino
- PER IL RIPIENO :
- POLPO VERACE 500-600 gr
- POMODORINI 200 gr
- OLIVE DI GAETA DENOCCIOLATE 2 cucchiai
- AGLIO 1 spicchio •
- PREZZEMOLO 1 mazzetto
- OLIO EXTRAVERGINE DI OLIVA q.b.
- SALE q.b.
- PEPE q.b. •
Fonte : fanpage.it Web Page
       Cookist Web Page
Immagine tratta da(by) Giallo Zafferano BlogÂ