Founder Junior
Quando comprendiamo il valore della nostra vita, il mondo intorno a noi cambia
Caro amico, Cara amica e membro quando comprendiamo il valore della nostra vita il mondo intorno a noi cambia, non perché cambiano le circostanze ma perché cambiamo noi acquisendo maggiore consapevolezza.
Ed è allora che smettiamo di correre dietro all’approvazione, di confrontarci, di vivere lo spirito di competizione e cominciamo ad ascoltarci con la calma, con la necessari attenzione e senza formulare alcun giudizio.
Capendo che ogni giorno non è una bozza, bensi' una pagina che non si può riscrivere nascerà allora in noi un rispetto interiore per la nostra persona: metteremo dei confini; vivremo secondo il nostro ritmo e per ciò che sentiamo e viviamo.Inizieremmo cosi' a prenderci cura di noi non “per dovere”, ma perché vogliamo vivere in maniera piena.
Personalmente, data la mia esperienza, il valore della vita non si misura con il successo, i diplomi o il denaro ma nasce dai momenti nei quali respiri a pieni polmoni, ti corichi mantenendoti sereno, quando ridi con le persone care o semplicemente guardi in silenzio il tramonto. Ed è allora che possiamo godere della vera pace, che non verte l'assenza di tempesta, ma va intesa come la capacità di restare se stessi dentro di essa.Si tratta di un percorso che prevede un lavoro su se stessi dal valore non indifferente, dato che rimanere se stessi è una tra le situazioni più difficoltose, ma quando giungi a tale meta caro amico, cara amica e membro ti si apre un Mondo nuovo e di libertà.
Fonte: Condivisione della gentile signora Tanya Boyarkevic sulla pagina web "Zen Tranquility group"
Scuola di Meditazione Trascendentale Sardegna
L' immagine, raffigurante una giovane donna in stato di serenità, è tratta dalla pagina web "Castelli News"
Francesco Maccioni Libero Pensatore, filantropo
Founder Junior
Vedere l' opportunità nelle difficoltà, il valore del nostro atteggiamento
Caro amico, Cara amica e membro la vita ci pone costantemente di fronte ad una scelta: quella di come interpretare ciò che ci accade. Winston Churchill ci insegna che la nostra prospettiva determina il nostro destino più delle circostanze stesse. Il pessimista si ferma infatti al primo fallimento, ma Churchill sosteneva: “Il successo è la capacità di passare da un fallimento all’altro senza perdere l’entusiasmo.Un pessimista vede le difficoltà in ogni opportunità; un ottimista vede l' opportunità in ogni difficoltà >>. L’ ottimista è in grado di vedere oltre le difficoltà come appunto sosteneva il grande statista. Durante la Seconda Guerra Mondiale, mentre questa prometteva solo “sangue, fatica, lacrime e sudore”, Winston Churcill riusciva a infondere speranza esprimendo queste parole : “Questo non è la fine, ma forse la fine dell’inizio >> e la sua lezione finale parla che l' atteggiamento è una piccola cosa che fa una grande differenza.
Oggi, scegli di essere l’artefice della tua interpretazione, non la vittima delle circostanze ! il tuo atteggiamento è determinante nel cogliere l' opportunità offertaci dalla vita !
Fonte: Condivisione di Ivy Scalvi Gallo sulla pagina web "Leggo e mi rilasso"
Scuola di Meditazione Trascendentale Sardegna
L' immagine contenente la citazione dello statista Winston Churcill è tratta dalla condivisione di Ivy Scalvi Gallo sulla pagina web "Leggo e mi rilasso"
Francesco Maccioni Libero Pensatore, filantropo
Founder Junior
Il lavoro come nutrimento dell'anima
Caro amico, Cara amica e membro oggi desidero affrontare il tema del lavoro in una eccezione più ampia di quella come modalità di sostentamento.
Vorrei infatti parlarti di COME LAVORARE CON AMORE e trasformare la tua attività lavorativa in nutrimento per la tua Anima.
Il lavoro non andrebbe visto solo come, come un mezzo di sostentamento, come accennavo precedentemente ma un’estensione della nostra interiorità. Infatti ogni gesto, ogni compito, ogni impegno porta con sé l’impronta invisibile del nostro stato d’animo. Se agiamo con amore, ciò che produciamo nutre chi lo riceve; se agiamo con indifferenza o rabbia, ciò che creiamo diventa sterile, privo di anima.
Pensiamo a un pane preparato con cura e a uno fatto con fretta e infastiditi da qualche vicenda della vita: entrambi possono sfamare, ma solo il primo porterà con sé il calore umano che trasforma un cibo in un dono.
Il buon Khalil Gibran si esprime sull'argomento in tal senso: << Il lavoro è amore rivelato. E se non riuscite a lavorare con amore, ma solo con disgusto, è meglio per voi lasciarlo e, seduti alla porta del tempio, accettare l'elemosina di chi lavora con gioia. Poiché se cuocete il pane con indifferenza, voi cuocete un pane amaro, che non potrà sfamare l'uomo del tutto. E se spremete l'uva controvoglia, la vostra riluttanza distillerà veleno nel vino. E anche se cantate come angeli, ma non amate il canto, renderete l'uomo sordo alle voci del giorno e della notte >> e ci invita a riflettere su una verità semplice e radicale: il lavoro autentico non nasce dal dovere, ma dall’amore. Non significa che ogni giorno esso debba essere privo di fatica, ma che la fatica stessa può diventare sacra se accompagnata da un senso di dedizione e significato.
Se il tuo lavoro ti pesa al punto da svuotarti, cerca il modo di trasformarlo o lascia che altri lo compiano.
Se invece riesci a infondervi amore, anche il compito più umile diventa servizio, arte, un canto che si eleva.
Lavorare con amore e spirito di servizio non significa solo costruire qualcosa di utile, ma trasformare il tuo quotidiano in un atto di comunione con la vita stessa.
Fonte: Condivisione del signor Antonio Bufalo sul social network Facebook
Scuola di Meditazione Trascendentale Sardegna
La fotografia raffigurante un medico di famiglia sorridente è tratta dalla pagina web "Consulcesi News"
Francesco Maccioni Libero Pensatore, filantropo