Founder Junior
La sicurezza
Caro/a amico /a e membro della grande "famiglia" di Cam.TV desidero avere il piacere di condividere con te un prezioso insegnamento appena arrivatomi dall' amico fraterno e maestro del Corso Zen della scuola di Meditazione Trascendentale Sardegna, Roberto Orrù.Un insegnamento riguardante il tema della sicurezza tratto dal testo del Canone buddhista "Dhammapada"
LA SICUREZZA
Siamo noi la nostra stessa protezione,
proprio noi siamo la nostra sicura dimora:
come potrebbe essere altrimenti ?
Dunque,
con adeguata premura,
badiamo a noi stessi.
( Dhammapada strofa 380 )
Il Maestro Zen Roberto Orrù arricchisce il testo dell'insegnamento con il suo prezioso commento e per il quale sento di ringraziarlo di cuore : " Volersi sentire sicuri e protetti è perfettamente naturale. Tuttavia, dobbiamo prestare attenzione a dove cerchiamo sicurezza e protezione. Cercare nei posti sbagliati può far sì che quando ci imbattiamo in sensazioni di insicurezza, barcolliamo e la nostra consapevolezza precipita in un doloroso groviglio di paura e rabbia. Occorre cercare dentro di noi una dimora sicura. Bisogna avere accesso a un senso interiore di sicurezza, è prioritario se vogliamo vivere in questo mondo e restare equilibrati. Finché non abbiamo una relazione onesta, consapevole con il nostro desiderio di sicurezza, siamo obbligati a proiettare all’esterno la nostra paura dell’insicurezza; a pretendere che le circostanze siano stabili e in sintonia con le nostre preferenze. Questo ci rende pericolosamente vulnerabili. Un importante aspetto del "badare a noi stessi con adeguata premura" è analizzare le nostre reazioni quando dobbiamo affrontare sensazioni di incertezza. "Proteggere se stessi" non significa non provare sensazioni. Significa imparare a rammentare, al momento giusto, la vera consapevolezza priva di un sé del puro conoscere, che può condurre ad accurata comprensione."
Fonte : Scuola di Meditazione Trascendentale Sardegna
Immagine tratta da(by) Scuola di Meditazione Trascendentale Sardegna
Francesco Maccioni Ricercatore Indipendente, filantropo
Founder Junior
Porto di Cagliari : le motovedette si trasferiranno e nel fronte mare di via Roma ci saranno solo imbarcazioni a vela e yacht
Le motovedette che attualmente ormeggiano tra la palazzina della Direzione Marittima e il Molo Ichnusa andranno si trasferiranno area di via dei Calafati, cosicchè l’intero fronte mare cagliaritano sarà consacrato a funzioni turistico ricreative.Sarà cosi' restituita alla città una marina grande, moderna e in una posizione strategica per l’economia del tessuto urbano.
E' stato infatti firmato l’accordo per la riconsegna di nuovi spazi per la nautica nel porto storico di Cagliar: il protocollo d’intesa tra AdSP e la Capitaneria di Porto prevede il trasferimento delle motovedette nella Darsena dei Calafati
Dopo quello, risalente al mese di Aprile, con la Marina Militare, nel pomeriggio di dell'altro ieri AdSP del Mare di Sardegna e Capitaneria di Porto hanno siglato un protocollo d’intesa che ridisegnerà il porto storico del capoluogo sardo.
Un atto, quello firmato dal Presidente Massimo Deiana e dal Direttore Marittimo Mario Valente, in virtù del quale la Capitaneria provvederà al graduale trasferimento di tutte le motovedette, le quali attualmente ormeggiano nelle banchine comprese tra la Darsena antistante alla palazzina della Direzione Marittima e la radice del Molo Ichnusa, nei nuovi spazi individuati nell’area di Via dei Calafati.Un cambio di destinazione, questo, che integra la riconsegna all’AdSP di un’ampia porzione del porto storico da destinare alla nautica da diporto e il trasferimento assumerà efficacia successivamente al completamento, previsto entro il prossimo anno, del polo della cantieristica del Porto Canale, nel quale verranno trasferiti i cantieri nautici attualmente ubicati nella zona dei Calafati.
E' stato cosi' trovato un accordo che, aspetto non secondario, soddisferà a pieno le esigenze operative della Capitaneria di Porto e le dichiarazioni del Prof. Massimo Deiana, Presidente dell’ AdSP del Mare di Sardegna, per l'occasione sono state : “Il protocollo d’intesa con la Capitaneria di Porto di Cagliari è un altro passaggio cruciale del complesso processo di ridefinizione degli spazi e delle funzioni del porto storico di Cagliari.Un atto che, grazie alla preziosa e fattiva cooperazione con la Direzione Marittima, ci consentirà, una volta completati i lavori del Polo della Cantieristica al Porto Canale ed il successivo trasferimento dei cantieri navali da via dei Calafati, di destinare le vedette a nuovo ormeggio in un’area completamente riqualificata ed infrastrutturata, e restituire la Darsena fronte Capitaneria e la radice del Molo Ichnusa alle finalità turistico ricreative sue proprie” mentre il Direttore Marittimo, il bravo dott. Mario Valente ci spiega" “Con questo protocollo – dice Mario Valente, Direttore Marittimo di Cagliari – poniamo le basi per una più efficace ed efficiente risposta alle emergenze in mare, in quanto le motovedette troveranno una migliore collocazione in prossimità della centrale operativa della Capitaneria”.
Fonte : Casteddu Online
Immagine del poto di Cagliari tratta da(by) Casteddu Online Web Page
Francesco Maccioni Mediatore Marittimo ed Aereo - Nautic Broker Manager
Founder Junior
Le Tombe dei Giganti di Madau
Caro/a amico/a oggi desidero avere il piacere di illustrarti la Tomba dei Giganti di Madau.
Le Tombe dei Giganti sono monumenti funebri di tipo collettivo appartenenti all’età nuragica (1800-101 A.C.) presenti in tutta la Sardegna.
Il loro nome deriva dalla fantasia popolare, la quale affermava ( e qualcuno afferma tuttora) di aver ritrovato all’interno di queste tombe, ossa di giganti appartenenti a popolazioni scomparse, oppure si riteneva che vi fosse sepolto un eroe dalle dimensioni gigantesche, nulla però di ufficiale è mai stato provato.
La Tomba dei Giganti è la sepoltura tipica dell’età nuragica: essa era una sepolcro collettivo, destinato cioè ad accogliere più defunti.
Queste ciclopiche strutture presentano una base rettangolare costruite con grossi blocchi di pietra piantati nel terreno, e una parte finale semicircolare di forma riconducibile alle corna di un toro.
Nelle tombe più datate al centro del semicerchio è presente una stele alta fino a 4 metri con una piccola porticina che rappresentava il passaggio dal terreno all’ultraterreno.Negli anni successivi le nuove tombe dei giganti assunsero diverse forme architettoniche, utilizzate anche nella realizzazioni dei pozzi sacri, con blocchi a filari orizzontali e massi squadrati.
Immerse nello splendido scenario della vallata di Pratobello di fronte al noto "passo di Correboi" vi sono le Tombe di Giganti di Madau, esse sono senza dubbio uno dei siti più suggestivi e al tempo stesso uno dei monumenti archeologici meglio conservati del territorio appartenente al comune di Fonni.
Si tratta esattamente di quattro tombe rivolte verso sud-est in ottimo stato di conservazione, scavate dal grande archeologo Giovanni Lilliu tra il 1982 e il 1986.
Fonte : Sardegna Toujours
Proloco di Fonni
Fotografia delle Tombe dei Giganti di Madau tratta da(by) Sardegna Toujours Web Page
Francesco Maccioni Ricercatore Indipendente