Founder Junior
La libertà, alla quale aspiriamo tutti noi, secondo il filosofo indiano OSHO
Caro/a amico/a e membro dell'allargata "famiglia" di Cam.TV tutti noi aspiriamo alla Libertà ma secondo il buon filosofo indiano OSHO nessuno è veramente libero, in quanto la Libertà comporta della responsabilità e non arriva da sola, tutti noi pertanto aspiriamo, almeno a parole, ad essa ma nessuno vuole essere realmente libero.Spesso siamo portati a confondere la Libertà con il libero e puro arbitrio.
" Tutti vogliono la libertà; almeno a parole, ma nessuno è veramente libero. E nessuno vuole veramente essere libero, perché la libertà comporta responsabilità; non arriva da sola."
- OSHO
Fonte : La finestra sul cielo interiore
Immagine tratta dalla pagina web "La finestra sul cielo interiore"
Francesco Maccioni
Founder Junior
Sua Santità il Dalai Lama: Rabbia, sospetto ed invidia disturbano le nostre menti.
L' antidoto a queste emozioni è coltivare pazienza e tolleranza. E' la persona che chiamiamo nostro nemico ad offrirci l' antidoto
Caro/a amico/a e membro dell' allargata "famiglia" di Cam.TV desidero avere il piacere di condividere con te una riflessioni offertaci magistralmente da sua Santità il Dalai Lama.Il tema da lui trattato verte le emozioni negative del sospetto e dell' invidia e come superarle.Esse sono fattori disturbanti nella nostra mente e coltivare la pazienza e la tolleranza costituisce il rimedio ad esse.
Ad offrirci la coltivazione della pazienza e della tolleranza è la persona che noi chiamiamo nostro nemico, pertanto sarebbe bene che la vedessimo come la nostra insegnante.
“ Rabbia, sospetto ed invidia disturbano le nostre menti. L'antidoto a queste emozioni è coltivare pazienza e tolleranza. Chi ci dà l'opportunità di svilupparlo? Quello che chiamiamo nostro nemico. Pertanto, possiamo vedere lui o lei come un insegnante ”.
- Sua Santità il Dalai Lama ( Tenzin Gyatso )
Fonte : Il Buddhismo tibetano nella vita quotidiana
Wikipedia
La fotografia raffigurante Sua Santità il Dalai Lama ( Tenzin Gyatso ) è tratta dalla pagina web "Asia Times"
Francesco Maccioni
Founder Junior
Il continuare a soffrire per gli errori commessi in passato si rivela una perdita di energie non indifferente, in più il pensandoci continuamente e ossessivamente è del tutto insensato. Ogni afflizione mentale ha il solo effetto di produrre della sofferenza
Caro/a amico/a e membro dell'allargata "famiglia" di Cam.TV oggi desidero affrontare insieme a te il tema della sofferenza proponendoti la visione buddhista degli errori : il continuare a soffrire per gli errori commessi in passato (e con essi l' eventuale corredo di insuccessi più o meno brucianti ecc.) è un "attaccamento al sè come veramente esistente" cioè è allucinazione, perchè tale sé non esiste: esso non è esistito in passato, ne esiste nel presente e non esisterà nel futuro, pertanto perderci energie e soffrirne pensandoci continuamente e ossessivamente è del tutto insensato. Piuttosto, una volta riconosciuto un errore passato è bene archiviarlo tra le proprie sagge acquisizioni e via. Ogni afflizione mentale ha il solo effetto di produrre della sofferenza e la sofferenza si rivela sempre inutile. Il dolore va distinto dalla sofferenza e il riconoscere l'errore come errore, produce della virtù ed è l’antidoto ad ogni nostra limitazione.
Personalmente ritengo che la visione buddhista degli errori si rivela molto utile a ciascuno di noi, un prezioso strumento nell'affrontare la sofferenza.Vi è per giunta una sofferenza superflua ( e tavolta anche autoindotta ) ed è bene godere di consapevolezza.
Fonte : Il Buddhismo Tibetano nella vita quotidiana
Immagine tratta dalla pagina web "Vivere più sani"
Francesco Maccioni