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Elio è stato l primo traghetto a gas naturale liquefatto ad attraversare lo stretto di Messina in modo “green”
Il gas naturale liquefatto è un carburante fossile con un impatto ambientale davvero basso dato che emette pochissima anidride carbonica e nemmeno un microgrammo di particolato. Dalla fine del 2018 novembre, si è in grado di arrivare in Sicilia senza produrre inquinamento e probabilmente fra 10 anni il trasporto marittimo sarà completamente ecosostenibile.
Si chiama Elio il primo traghetto a gas naturale liquefatto (gnl) ed è soprattutto italiano. Varato nel cantiere turco di Sefine, è stato inaugurato il 17 Novembre 2018 per potersi imbarcare a partire dalla fine del mese. Per il momento attraversa solo lo stretto di Messina, un tratto breve, è vero, ma è stata la prima volta che si è sperimentato questo nuovo tipo di imbarcazione, alimentata dal carburante fossile più ecologico che abbiamo a disposizione. E pare prevista per la fine del 2018 una vera e propria flotta a gnl non solo in Italia, ma anche in Spagna.
Prodotto dalla Caronte&Tourist il traghetto si chiama così in memoria di Elio Matacena, co-fondatore della compagnia venuto a mancare nel 2012, è lungo 132 metri e vanta una velocità di circa 15 nodi, cioè 27 chilometri orari. Ma dovendo non dovendo compiere molta strada, quello che conta è la capacità: potranno salire a bordo infatti 1.500 passeggeri e 290 veicoli per volta e l'impatto ambientale sarà davvero basso, grazie appunto al gas naturale liquefatto. Il Gas naturale liquefatto è un carburante che si ottiene depurando il gas naturale e togliendo ogni molecola di acqua, dopodiché lo si sottopone a raffreddamento e condensazione. Quello che si ottiene è un liquido che non possiede odore, è composto per la maggior parte da metano e poi da etano, propano, butano e azoto e non rilascia né zolfo, né particolato.E’ fra tutti i combustibili fossili quello che libera il minor quantitativo di anidride carbonica.
Questo progetto datato Novembre 2018 è un esperimento, ma nei prossimi 10 anni la compagnia italiana di trasporti via mare prevede di varare altre 10 imbarcazioni di questo tipo, e non è l’unica dato che l'azienda spagnola Balearia ha annunciato nell’ agosto dello stesso anno che investirà 60 milioni di euro per 5 traghetti a basso impatto sull'ambiente. Inoltre, sembra che proprio in Veneto, nel cantiere Visentini, si stia lavorando alla costruzione di due vere e proprie navi, per un trasporto marittimo che si sta adeguando a un modo di viaggiare più ecosostenibile.
Fonte : ohga libera la tua energia Web Page
Immagine tratta da(by)
Francesco Maccioni Mediatore Marittimo ed Aereo – Nautic Broker Manager
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Sorge la più grande riserva marina d'Europa
La riserva naturale di Ilhas Selvagens, situata a sud dell'arcipelago portoghese di Madeira, è diventata la più grande area marina protetta d’Europa.
Con la decisione di estendere l’area totale sottoposta a tutela da 95 km2 a 2.677 km2, la riserva è ora la più estesa dell'intero Atlantico settentrionale e rappresenta inoltre uno dei tesori ecologici meglio conservati al Mondo.
La riserva è stata istituita 50 anni fà come una piccola area grande poco più grande della città di Brescia ed il nuovo quadro normativo approvato dal governo locale la rende ora ampia quanto lo Stato del Lussemburgo. Tutte le specie all'interno della riserva saranno protette dalla pesca o da altre attività estrattive o di sfruttamento di qualsiasi genere.
Il progetto della Riserva Naturale di Ilhas Selvagens è un passo verso il raggiungimento dell'obiettivo della Strategia Europea per la Biodiversità; obiettivo per il quale l'Unione Europea si è impegnata a proteggere il 30% dei suoi mari e renderli aree protette entro la fine del decennio. La grande riserva è stata cosi' creata con il supporto della Fondazione Oceano Azul, della National Geographic Society e del Waitt Institute.
Le Isole Selvagens, inserite nel 2017 come sito patrimonio mondiale dell'UNESCO, sono un piccolo arcipelago di isolette situato tra Madeira e le Isole Canarie; per la loro posizione geografica, l'isolamento e le difficili condizioni di colonizzazione, esse offrono habitat rappresentativi ed importanti per la conservazione della biodiversità marina e terrestre, in modo particolare per le specie endemiche minacciate e vulnerabili su scala mondiale, come gli uccelli, le tartarughe caretta caretta e molti invertebrati unici al mondo.
Fonte : Mezzopieno News Web Page
Immagine tratta da(by) ilTurista.info Web Page
Founder Junior
Cari amici e membri della community data l'importanza dell'articolo riguardante una novità riguardante le cure contro la pandemia da Covid-19 sento di proporvi in maniera integrale e come dall'originale l'articolo della rivista OK SALUTE E BENESSERE , un'autentica autorità in ambito sanitario
" Curare Covid con una pastiglia: da oggi molnupiravir è distribuita in Italia.Da oggi verrà distribuita alle Regioni la pillola molnupiravir, il primo trattamento anti Covid.
Nei test di sperimentazione si era dimostrata capace di dimezzare le probabilità di ricovero in ospedale o di decesso per le persone colpite dal Covid in forma lieve o moderata, che hanno almeno un fattore di rischio per lo sviluppo di malattia grave. Molnupiravir resta in revisione presso altri enti regolatori internazionali, fra cui l’americana Fda e l’europea Ema.
I due colossi farmaceutici Merck e Ridgeback Biotherapeutics avevano annunciato qualche settimana fa i primi risultati di uno studio che dimostra che Molnupiravir sia in grado di dimezzare il rischio di finire in ospedale o di morire per Covid 19. Si tratta di un farmaco antivirale orale sperimentale.
Curare Covid con una pastiglia. Da oggi anche in Italia sarà possibile assumere il primo antivirale specifico contro SARS-CoV-2. La pillola, messa a punto dal colosso americano farmaceutico Merck, si chiama molnupiravir. Lo scorso 22 dicembre era arrivato l’ok della Commissione tecnico scientifica dell’Agenzia italiana del farmaco.
Non sono stati ancora diramati tutti i dati della ricerca, che non sono stati pubblicati su nessuna rivista scientifica, né hanno subito un processo di revisione indipendente. Le due aziende però hanno rivelato i risultati. Secondo i loro ricercatori dei 385 pazienti coinvolti che hanno assunto Molnupiravir, il 7,3% è dovuto ricorrere alle cure di un ospedale o ha perso la vita. Nel gruppo di pazienti che invece hanno assunto un placebo la cifra è quasi doppia, il 14,1 per cento. Ora la documentazione sarà sottoposta al giudizio della Food and Drug Administration per l’autorizzazione. Se l’Agenzia Americana del Farmaco darà il via libera avremo il primo trattamento antivirale per via orale per contrastare Covid-19.
Come funziona Molnupivar?
Questo farmaco agisce come un antimicrobico. In pratica impedisce al virus di replicarsi. Esistono già antivirali in commercio, come quelli per combattere l’Herpes, l’HIV e l’influenza. Molnupiravir modifica il virus SARS-CoV-2, impedendone la replicazione. In altri termini vieneincorporato nel materiale genetico del virus e introduce errori. Questi errori fanno sì che il coronavirus faccia molta più fatica a replicarsi.
Un altro antivirale, il remdesivir, è attualmente l’unico farmaco approvato dalla FDA per il trattamento di Covid-19. Remdesivir viene però somministrato per infusione endovenosa. Il nuovo farmaco è invece una pastiglia da ingoiare. La differenza è enorme.
Differenze tra Remdesivir e Molnupiravir
Tra l’altro Remdesivir non funziona per tutti i pazienti Covid-19. Gli studi hanno mostrato risultati contrastanti. Non sembra ridurre il rischio di morte, ma può aiutare a sentirsi meglio più velocemente, quando viene somministrato all’inizio della malattia.Le linee guida per il trattamento di Covid-19 del National Institutes of Health raccomandano Remdesivir per i pazienti Covid-19 ospedalizzati che necessitano di ossigeno supplementare. L’Organizzazione mondiale della sanità raccomanda però di non utilizzarlo al di fuori degli studi clinici.
Curare Covid con una pastiglia: cosa potrebbe cambiare?
Esistono anche gli anticorpi monoclonali che sembrano essere piuttosto efficaci. Il problema è che richiedono un’infusione o iniezioni. È una terapia importante sia per la persona che ne è sottoposta, sia per il sistema sanitario. Una pastiglia come cura sarebbe una svolta gigantesca, perché si può assumere tranquillamente a casa propria.
Gli esperti però sostengono che comunque un antivirale non possa sostituire il vaccino. Va considerato uno strumento aggiuntivo e non la soluzione alla pandemia. Il vaccino resta l’arma più potente per fermare la pandemia.
Servono approfondimenti, ma si spera che possa anche prevenire in qualche modo l’infezione
Molnupiravir è anche oggetto di studio come profilassi post-esposizione. I ricercatori stanno capendo se sia in grado di prevenire la diffusione del virus all’interno delle famiglie, dopo che qualcuno è stato esposto, ma non è ancora risultato positivo."