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Il sangue del cordone ombelicale è una risorsa che non andrebbe mai sprecata
Il sangue del cordone ombelicale è una risorsa che non andrebbe mai sprecata.È ricco fino all'ultima goccia di cellule staminali «bambine», non ancora specializzate. Queste cellule hanno la capacità di rigenerare virtualmente molti tessuti del corpo, in modo più efficiente rispetto, per esempio, alle staminali del midollo osseo.
Gli aiuti al fratellino malato
«Attualmente le cellule del cordone sono impiegate per curare con successo cinque categorie di malattie: leucemie, linfomi (Hodgkin e non Hodgkin), anemie (talassemia, anemia falciforme), immunodeficienze e malattie metaboliche», spiega la biologa Marina Morigi, responsabile del laboratorio di biologia cellulare e medicina rigenerativa dell'Istituto di ricerche farmacologiche Mario Negri di Bergamo.
In questi casi, il trapianto di staminali emopoietiche del cordone è ormai una pratica consolidata e salvavita. C'è da dire, però, che se il bambino dovesse sviluppare una di queste patologie, sarebbe trapiantato non con le sue stesse cellule, ma con quelle di un fratello sano e compatibile: la probabilità che lo sia è molto alta, una su quattro, mentre è una su 10mila rispetto a un donatore non consanguineo.
Perché? Il difetto genetico che può avere determinato la malattia è sicuramente presente nel sangue sin dalla nascita e determinare quindi una recidiva. Inoltre, paradossalmente, il trapianto risulta più efficace se le cellule non sono compatibili al 100%.
Le sperimentazioni in corso
Ma le potenzialità del tesoretto staminale custodito nel funicolo ombelicale non finiscono qui. Sono in corso sperimentazioni cliniche per attestare la validità terapeutica nella cura di altre due gravi malattie: la paralisi cerebrale infantile e il diabete di tipo 1. Incoraggianti i risultati di un protocollo messo a punto da ricercatori della Duke University, in North Carolina (Stati Uniti), su bambini cerebrolesi: la trasfusione autologa, cioè delle loro cellule cordonali, ha migliorato le capacità cognitive dei piccoli pazienti trattati. Tuttavia, il numero di casi è limitato ed è presto per stabilire se la terapia funzioni nel lungo periodo.
La ricerca è in grande fermento anche per possibili trattamenti di sclerosi multipla, distrofia muscolare, paralisi spinale. Siamo solo all'inizio: bisognerà aspettare che gli studi diano i loro frutti. E forse quello che non è curabile oggi lo sarà domani.
Intanto, sta emergendo una nuova miniera nascosta nel sangue del cordone: un tipo di staminali diverse da quelle ematopoietiche, dette mesenchimali. «In uno studio sulla rivista Stem Cells, io e miei colleghi dell'Istituto Mario Negri, in collaborazione con la Cell Factory del Policlinico di Milano, abbiamo dimostrato per la prima volta che queste cellule, una volta infuse nell'animale da laboratorio con insufficienza renale acuta indotta da un farmaco chemioterapico, il cisplativo, "rigenerano" il rene malato», spiega Morigi.
Come mai? «Le staminali mesenchimali sono in grado di produrre alcune proteine che stimolano le cellule renali a moltiplicarsi, ripristinando la normale funzione di questo organo e prolungando la vita», racconta la biologa. Altri studi hanno riscontrato un effetto rigenerativo su infarto cardiaco e malattie nervose , sempre sui topolini.
Oggi i kit di raccolta del sangue staminale del cordone non prevedono la conservazione di questa popolazione di cellule, ma probabilmente lo faranno in futuro, alla luce delle nuove evidenze.
In Italia si può solo donare
Da noi è vietata la conservazione autologa, per sé o i propri familiari. Solo in un caso è consentita dal Sistema sanitario: quando sia accertato nelle famiglie un rischio di malattie genetiche. Fondamentale, dunque, è in queste circostanze aumentare le donazioni, informando sulle capacità terapeutiche del cordone.
Per le coppie sane esiste, invece, la scelta della donazione definita altruistica (eterologa): un campione della sacca di sangue cordonale raccolto al momento del parto verrà conservato presso una delle 18 banche pubbliche, accessibili a tutti in caso di bisogno. La conservazione privata (o dedicata) è offerta all'estero da banche private.
Fonte : Daniela Cipolloni - OK La salute prima di tutto
Immagine tratta da(by) Nurse Time Web Page
Francesco Maccioni Ricercatore indipendente, filantropo
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La Repubblica di San Marino nello scorso Luglio 2021 ha lanciato il suo registro navale
La Serenissima Repubblica di San Marino promette procedure rapide e costi ridotti: gli armatori italiani ci pensano. Ma per il momento la bandiera bianca e azzurra potrebbe attrarre soprattutto gli yacht e c'è chi teme che anche questa diventi una delle tante "bandiere di convenienza".
Dallo scorso 29 Luglio 2021 la Serenissima Repubblica di San Marino ha compiuto il gran salto nel mare, che peraltro non ha: yacht e navi commerciali possono adesso battere la bandiera del microstato situato tra le Marche e l’ Emilia Romagna dato che ha istituito il suo registro navale. Un fatto insolito, proprio perché la piccola repubblica non ha alcun accesso al mare. Ma non è un fatto inedito visto che anche la Bolivia ad esempio, pur essendo circondata solo da terra, ha un suo registro ormai da diversi anni e vanta una lunga tradizione anche la marina Svizzera, non limitata ai soli laghi alpini. Pertanto per i naviganti è destinato un avviso : fare attenzione attenzione a una bandiera bianca e azzurra, con stemma nazionale al centro, mai vista finora sui mari di tutto il mondo.
La piccola Repubblica alle pendici del Monte Titano spera cosi’ di attrarre armatori e privati con poca burocrazia, regole semplici e flessibilità; caratteristiche per giunta su cui punta spesso anche in terraferma, attirandosi critiche, ma anche con un accesso “completamente digitale a documentazione e certificati, supporto globale 24 ore su 24 e un servizio clienti di qualità con tempi di risposta rapidi” spiegano alla San Marino Ship Register (Smsr), la società della quale l’autorità marittima sammarinese si avvale per la gestione del registro. Si promettono cosi’ tempi da record per le “traversate nel mare magnum della burocrazia” ad esempio assicurando la possibilità di registrare uno yacht privato in dieci minuti o rinnovando una registrazione in cinque.
Ma l'arrivo della flotta sanmarinense non può essere derubricato a semplice curiosità perché sono diverse, nel Mondo dalla Liberia alle Bahamas, le cosiddette “bandiere di convenienza”, cioè riferite a registri navali che nulla hanno a che fare con la nazionalità dell’armatore, ma che vengono scelte in quanto garantiscono bassi costi di gestione, regole lasche e, spesso, controlli inesistenti. Il ciò si traduce in diritti dei lavoratori calpestati.
Per il momento questo non sembra essere il caso della Repubblica di San Marino: un rappresentante dell’Smsr ha spiegato infatti all’Itf, il sindacato internazionale dei lavoratori marittimi, che il piccolo Stato ha ratificato la convenzione Mlc del 2006, un pilastro dei diritti dei lavoratori marittimi, e che “sarà garantita la libertà di associazione degli equipaggi sammarinesi”. Parole che hanno spinto il bravo Mr. David Heindel dell’Itf a rallegrarsi e dirsi “felice” che la Repubblica sul Monte Titano “prenda sul serio le sue responsabilità di Stato bandiera, perché un Paese senza sbocchi sul mare, senza armatori nazionali, presenta tutti i segnali di una bandiera di convenienza”.
L’ esperienza marinara del piccolo Stato è solo agli inizi, per cui è presto per cantare vittoria: “Continueremo a monitorare la situazione, sperando che San Marino tenga fede alle sue promesse di rispettare i diritti dei lavoratori del mare” ha cosi’ proseguito Mr. David Heindel.
Fonte : la Repubblica
Immagine tratta da(by) ) Rimini Turismo
Francesco Maccioni Mediatore Marittimo ed Aereo – Nautic Broker Manager
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Le persone più felici non hanno il meglio di ogni cosa, ma apprezzano il meglio di ogni cosa che hanno ! Vivono semplicemente. Amano generosamente. Si godono la vita !
Cari amici e membri desidero avere il piacere di condividere con voi una graziosa storiella tratta dal web che rappresenta una preziosa metafora riguardante vita, le persone sono tutte accomunate dalla desiderio della felicità ma in gran parte perdono di vista quanto è bene, " si smarriscono " lungo il percorso della vita
"Un gruppo di laureati, affermati nelle loro carriere, discutevano sulle loro vite durante una riunione. Decisero di fare visita al loro vecchio professore universitario, ora in pensione, che era sempre stato un punto di riferimento per loro. Durante la visita, si lamentarono dello stress che dominava la loro vita, il loro lavoro e le relazioni sociali. Volendo offrire ai suoi ospiti una cioccolata calda, il professore andò in cucina e ritornò con una grande brocca e un assortimento di tazze. Alcune di porcellana, altre di vetro, di cristallo, alcune semplici, altre costose, altre di squisita fattura. Il professore li invitò a servirsi da soli la cioccolata. Quando tutti ebbero in mano la tazza con la cioccolata calda il professore espose le sue considerazioni." Noto che son state prese tutte le tazze più belle e costose, mentre son state lasciate sul tavolino quelle di poco valore. La causa dei vostri problemi e dello stress è che per voi è normale volere sempre il meglio. La tazza da cui state bevendo non aggiunge nulla alla qualità della cioccolata. In alcuni casi la tazza è molto bella mentre alcune altre nascondono anche quello che bevete. Quello che ognuno di voi voleva in realtà era la cioccolata calda. Voi non volevate la tazza... Ma voi consapevolmente avete scelto le tazze migliori. E subito, avete cominciato a guardare le tazze degli altri. Ora amici vi prego di ascoltarmi... La vita è la cioccolata calda... il vostro lavoro, il denaro, la posizione nella società sono le tazze. Le tazze sono solo contenitori per accogliere e contenere la vita. La tazza che avete non determina la vita, non cambia la qualità della vita che state vivendo. Qualche volta, concentrandovi solo sulla tazza, voi non riuscite ad apprezzare la cioccolata calda che Dio vi ha dato. Ricordatevi sempre questo: Dio prepara la cioccolata, Egli non sceglie la tazza. La gente più felice non ha il meglio di ogni cosa, ma apprezza il meglio di ogni cosa che ha! Vivere semplicemente. Amare generosamente. Preoccuparsi profondamente. Parlare gentilmente. Lasciate il resto a Dio. E ricordatevi: La persona più ricca non è quella che ha di più, ma quella che ha bisogno del minimo. Godetevi la vostra cioccolata calda!".
- Dal web
Fonte : Giuseppe Zacà – Amore per la cultura, la letteratura e la grammatica italiana Facebook Page
Immagine tratta da(by) Rita's Kitchen Web Page