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Ciò che occorre principalmente per risolvere un problema : un prezioso e saggio insegnamento offertoci dal buon Albert Einstein
Cari amici e membri desidero avere il piacere di condividere con Voi un prezioso e saggio insegnamento del Grande fisico Albert Einstein :
" Non si può risolvere un problema, se si resta a livello di pensiero che l’ha generato. Similmente, non possiamo cambiare una realtà, se restiamo nello stesso stato di coscienza che l’ha creata."
- Albert Einstein
Fonte : La finestra sul cielo interiore Facebook Page
Immagine tratta da (by) Biografie online Web Page
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Torrone sardo : un piacevole dolce che fa storia
Il Torrone è un dolce conteso da molte regioni italiane, il suo piacevole gusto difficilmente si dimentica e spesso la pellicola che lo avvolge si va ad incollare nel nostro palato, come a impedirti di assaporare ogni singolo ingrediente che lo compone.E' nei nostri costumi che il Torrone sancisca la fine di un lungo pranzo natalizio. Il tempo scorre tra un primo ed una seconda pietanza, e con il dessert che bussa alle porte del nostro palato, alla vista di questo dolce diventa un peccato veniale rifiutare.La sua consistenza lo rende tuttavia piuttosto fragile una volta tagliato ed è praticamente impossibile creare delle regolari porzioni. Eppure, la dolcezza del Torrone è innegabile, grazie all’uso di ingredienti come uova, mandorle e miele.
Ad attribuirLe ancora più importanza è una storia ancora tutta da scrivere. A giudicare dalla contesa tra le varie zone italiane ed europee, è davvero complesso stabilire l’origine del torrone. Vi è chi, nella zona di Benevento, lo associa al periodo sannita, ma ci sono alcuni piccole fonti che si avvicinano molto alla ricetta classica che tutti noi conosciamo. In epoca romana l’autore Marco Gavio Apicio nella raccolta " De re coquinaria " tratta proprio di una torta a base di miele e noci, seppur con alcune varianti.
In Sardegna, la prima fonte che certifica la presenza del Torrone mandorlato è conservata nell’archivio di Stato di Cagliari. Si tratta di un documento diatato Dicembre del 1614, un contratto che stabilisce la fornitura di Torroni bianchi e neri tra due abitanti di uno dei quartieri storici cagliaritani, Villanova.
A rendere particolamente curioso l’accordo non è tanto l’accordo in sé, quanto la lingua, che nel testo originario è il catalano. È assodato dalle testimoniante storiche l’influenza di quella regione iberica sull’Isola, come si potrà notare dai complessi architettonici situati nella città di Alghero; ma è altrettanto interessante sapere che, secondo la cultura sarda, è da quei luoghi che proviene quel tipo di Torrone che tutti loro tramandano nel corso degli anni.
Il nome “turrone” prende spunto dal “turron de Alicante”, che deve la sua fortuna allo stesso tempo al periodo in cui la civiltà araba si era stabilita nella penisola iberica. È da lì infatti che provengono le mandorle, uno dei componenti principali di questo dessert, il quale si è diffuso in poco tempo nelle zone diei paesini sardi di Aritzo, Pattada, Tonara, Mamoiada , Sanluri. e nella zona della Barbagia.
Ad aggiungere un tocco ancora più genuino al Torrone è il miele, uno degli elementi caratteristici della regione.
Cari amici e membri qui desidero proporvi la ricetta del Torrone sardo surgeritaci dalla brava signora Lucia Panichelli , appassionata di questo dolce :
- 500 ml di miele
- 2 albumi montati a neve
- 300 g mandorle
- 200 g di nocciole O
- Ostia
Per la preparazione: -
Potete iniziare la preparazione del vostro buon e gustoso torrone utilizzando una teglia, rivestendola successivamente con la carta da forno e stendendo sul suo fondo uno strato di ostia. Quindi tostare le mandorle e le nocciole ed una volta pronte passate a tagliarne un terzo a pezzi grossolani, lasciando le restanti intere. Dopo di chè sciogliete il miele a bagnomaria finché non diventerà liquido ed aggiungete gli albumi montati a neve nel miele, mescolando per 45 minuti sempre a bagnomaria.Potrete fare il tutto a mano e personalmente consiglio di utilizzare la frusta piuttosto che il cucchiaio di legno per amalgamare gli ingredienti, seppure ciò presuppone un bel pò di fatica.
Dopo circa 45 minuti otterrete una crema densa alla quale andranno aggiunte le mandorle e le nocciole tagliate a pezzettoni, quindi mescolate per altri 10 minuti per aggiungere infine le mandorle e le nocciole intere.
Non vi rimane ora cari amici e membri che versare il preparato nella teglia, rivestirlo con un altro strato di ostia e lasciare raffreddare il vostro buon e gustosissimo Torrone
Fonte : Consorzio Costa Smeralda Web Page
RICETTE DI SARDEGNA Web Page
Immagine tratta da(by) Consorzio Costa Smeralda Web Page
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Il porto di Oristano ed i suoi numeri da record nei primi mesi dell’anno, indicatori di una grandissima ripresa dell’import export come non accadeva da anni.
Il porto di Oristano è situato al centro dell’omonimo golfo, tra lo stagno di Santa Giusta ed il mare del versante sud occidentale, è composto da una grande area organizzata con terminali diretti lotti industriali localizzati a bordo banchina ed è affacciato su un ampio canale navigabile, vanta una sua specializzazione industriale, direttamente connessa alle attività imprenditoriali localizzate all’interno, ed una prettamente commerciale, legata alla movimentazione delle merci alla rinfusa nel Piazzale Portuale.
Il porto di Oristano pertanto è prettamente industriale e, quindi non sono presenti servizi passeggeri seppure occasionalmente vi sono scali di navi da crociera ed i servizi passeggeri sono attivati secondo diverse modalità. E’ obiettivo dell’AdSP procedere con un’adeguata infrastrutturazione a servizio dell’utenza.
A rilevare i numeri da record del porto nei primi mesi dell’attuale anno è l’Unione sarda e come sia stato rilanciato lo scalo nonché quanto ormai questo porto industriale sia diventato un punto di riferimento per le rinfuse in Sardegna.
Esso svolge servizi verso l’estero con materie prime per l’industria (feldspato per la Spagna, perlite, bentonite, clinker) e con l’arrivo di mangimi e granaglie (agribulk), idrocarburi e fertilizzanti.
Proprio nel Porto Industriale di Santa Giusta ha sede la Seagull, società del Gruppo Minerali, controllata al 100% dalla Maffei Sarda Silicati, azienda presente nel porto dal lontano 1979, che offre servizi portuali adattati sulle specifiche esigenze dei clienti, dal carico/scarico di merci alla rinfusa, al deposito, stoccaggio, special cargo, shipping e altro ancora.
La Seagull vanta circa 1 milione di tonnellate all’anno di merci alla rinfusa movimentate, tra cui agribulk, feldspati, sabbie, argille, scarti industriali, breakbulk e componenti eolici ed una dotazione di circa 150.000 m2 di area di stoccaggio, banchine di lunghezza dai 300 ai 500 metri ciascuna, nonché un adeguato parco mezzi.
La Seagull ha cosi’ la capacità di caricare e scaricare agevolmente anche strutture di grandi dimensioni, come impianti e macchinari, e di stoccarli nei piazzali e capannoni adiacenti.
Sono proprio le caratteristiche del Porto Industriale, tra cui la posizione baricentrica, l’ ampio pescaggio e la grande metratura di banchina, a renderlo uno scalo ideale anche nelle rotte dei traffici internazionali.
Inoltre sono numerosi i progetti avviati nell’area industriale, dove sono giunte ed hanno trovato luogo nuove aziende, e i progetti di ampliamento previsti dall’Autorità portuale della Sardegna, nuovi progetti che rappresentano oggi grandi opportunità per lo scalo di Santa Giusta.
Fonte : Autorità di Sistema Portuale del Mare di Sardegna
Minerali Industriali s.r.l.
Immagine tratta da( by) Autorità di Sistema Portuale del Mare di Sardegna
Francesco Maccioni Mediatore Marittimo ed Aereo – Nautic Broker Manager