Founder Junior
 I 9 sutra della pace di Raimon Panikkar (Part.1)
Raimon Panikkar nel 2004 rivolse un discorso profetico ai potenti del Mondo e che oggi risulta più che attuale.
Cari amici e membri sento di riportarvi i 9 sutra della pace tratti dal discorso che Raimon Panikkar ha tenuto al Parlamento delle Religioni a Barcellona nel 2004 in collaborazione con la Fondazione Arbor e Mezzopieno
I 9 sutra sulla pace
I sutra sono fili di un’unica collana. Insieme formano il gioiello chiamato Pace
La pace è partecipazione all’armonia del ritmo dell’Essere
La pace non significa assenza di forze o di polarità , non è statica, né dinamica, non altera il ritmo della realtà . Non è nemmeno un movimento dialettico. L’Essere è ritmico, è ritmo, integrazione a-dualista del movimento e del riposo. La cultura tecnocratica coltivando l’accelerazione ha sconvolto i ritmi naturali: è senza pace
2.È difficile vivere senza pace esterna; impossibile senza pace interna
Ogni giorno migliaia di persone sono vittime della guerra. In tutto il mondo vi sono milioni di profughi, bambini abbandonati nelle strade e persone che muoiono di fame. Non si deve minimizzare questa degradazione umana della nostra razza. Ma se la pace interna sussiste c’è ancora speranza. La pace è più che un’essenza di conflitti armati. Non si può godere di una pace interna se il nostro ambiente umano ed ecologico è vittima di violenze e di ingiustizie; in questo caso la pace interna è un’illusione. Nessun autentico saggio (da Buddha a Cristo) si rinchiude nell’egoismo e nell’autosufficienza.
3.La pace è un dono non una conquista
Non si combatte per la pace; si combatte per i propri diritti o, eventualmente, per la giustizia, ma mai per la pace. E’ una contraddizione. Noi accettiamo la pace come un dono, ma il dono della pace non è un giocattolo. E’ una spinta, una aspirazione. La pace non è una condizione pre-confezionata. La natura della pace è grazia. Noi scopriamo la pace: è una scoperta non una conquista. E’ frutto di una rivelazione: possiamo sperimentarla come la rivelazione dell’amore, della bellezza della realtà , di Dio, dell’esistenza della provvidenza, di un signifciato nascosto, dell’armonia dell’essere o della bontà delal creazione, della speranza, della giustizia o anche dell’amore puro di chi ama. La pace deve essere continuamente nutrita e persino creata. La pace si ricrea ogni volta.
4.La vittoria ottenuta con la sconfitta non conduce mai alla pace.
La maggior parte delle guerre ha trovato giustificazione come risposta a trattati di pace anteriori. I vinti riappaiono ed esigono ciò che è stato loro negato. La stessa repressione del male non può portare risultati durevoli perché nessuna vittoria ha mai portato una vera pace. La pace non è mai il risultato del bene contro il male. Il giovane rabbino di Nazaret invitava a far crescere insieme grano e zizzania. La pace fugge il campo dei vittoriosi. La vittoria non è mai nei confronti del male ma è sempre sulle persone; ma le persone non sono mai assolutamente cattive.
5.Il disarmo militare richiede un disarmo culturale
Dobbiamo disarmare le nostre rispettive culture insieme con l’eliminazione delle armi. Le nostre culture sono spesso bellicose, trattano gli altri come nemici, come barbari, selvaggi, primitivi, pagani, non credenti, intolleranti e così via. Disarmo culturale non significa voler tornare alla vita primitiva ma presuppone una critica della cultura non solo alla luce di ciò che non è andato bene ma anche nella prospettiva di un approccio interculturale genuino. Il disarmo culturale tuttavia è rischioso e difficile quanto quello militare. Rende vulnerabili.+
Founder Junior
la Giornata Mondiale dell'Autismo ( 2a Parte )
Non sopportano il contatto fisico nè quello visivo
La tale affermazione vale solo per alcuni pazienti, dato che altri amano molto farsi accarezzate, coccolare o solleticare. Si tratta di una risposta individuale, come quella del contatto visivo: per alcuni può essere fonte di disagio o di stress, altri invece semplicemente non sanno che attraverso gli occhi possono ottenere più informazioni e che lo sguardo è una parte fondamentale della comunicazione.
- Non sono interessati al sesso
Anche questa affermazione risulta essere falsa, addirittura assolutamente falsa. Questo stereotipo condanna spesso i pazienti a vivere isolati. Invece sono interessati al sesso esattamente come chiunque altro, ma le loro difficoltà di interpretazione delle emozioni altrui e di interazioni, fanno pensare che non lo amino
- Non c’è cura, non si guarisce
In effetti una cura non esiste, ma esistono dei modelli terapeutici che garantiscono efficaci terapie individuali. Il risultato di questi interventi dipende anche dalla gravità del disturbo e dalla presenza o meno di un ritardo mentale associato. Se è presente, il successo è rappresentato dal fare in modo che si eviti il ricovero in un ospedale psichiatrico o in un istituto per disabili.
Dedico l'articolo all'amico GianMichele afflitto aimè dall'autismo e che presenta un alto indice di intelligenza e di "normalità ".
Fonte : OK SALUTE E BENESSERE
Immagine tratta da(by) Bresciabimbi Web Page
Francesco Maccioni Ricercatore Indipedente, filantropo
Founder Junior
La Giornata Mondiale dell'Autismo (1a Parte)
Cari amici e membri della community si celebra oggi la Giornata Mondiale dell'Autismo, una Giornata Mondiale per accrescere la consapevolezza verso questo disturbo in costante aumento dato che colpisce circa un nuovo nato su 150, soprattutto i maschi.
Cari amici vediamo insieme i falsi miti da abbattere riguardanti questo tema :
- Sono tutti geni come Rain-man
Il cinema ha contribuito a creare il falso mito della genialità di tutte le persone afflitte dall'autismo, come il personaggio di Rain-man interpretato da Dustin Hoffman. In realtà più della metà di loro ha anche un deficit cognitivo importante, anche se la parte restante ha un quoziente intellettivo medio, intorno al 100, come la maggior parte della popolazione. Vi sono poi alcune di esse sono molto intelligenti, presentando un QI anche di 140.
- I vaccini provocano l’autismo
La relazione con il vaccino trivalente morbillo-parotite-rosolia è una bufala. Il sospetto, è nato in seguito a uno studio del gastroenterologo britannico, Andrew Wakefield poi rivelatosi una gigantesca e clamorosa truffa. A smentire questa teoria vi sono non solo molti studi, ma in modo particolare l’esperienza clinica quotidiana. Si diagnosticano disturbi dello spettro autistico a bambini che non sono stati sottoposti a vaccinazioni dai genitori, che proprio per i timori di questo genere non li avevano vaccinati. Recentemente Robert De Niro, papà di un figlio autistico, ha deciso di ritirare dal Tribeca Film Festival di New York, di cui è co-fondatore, il controverso documentario Vaxxed: From Cover-Up to Catastrophe, che lega la somministrazione di vaccini all’autismo.
- Non ha sintomi biologici
E' una falsa affermazione dato che l' autismo è un disturbo neurobiologico dello sviluppo delle strutture cerebrali e non psicologico. Un disturbo neurobiologico dello sviluppo che è stato definitivamente dimostrato grazie alle moderne tecnologie di diagnostica per immagini come la risonanza magnetica funzionale.
- Si può diagnosticare solo dopo i due anni
Si tratta di una falsa affermazione ed una diagnosi precoce è fondamentale. Già intorno ai 18 mesi si osservano segni indicatori ed oggi si cercano strumenti per individuare bambini a rischio entro il primo anno di vita. Permette di intervenire in modo mirato aumentando le probabilità di recupero di alcune competenze. Inoltre, alcuni studi sperimentali stanno dimostrando che intervenendo precocemente in maniera mirata si potrebbe modificare l’atipica organizzazione cerebrale dei pazienti.
- Non si conoscono le cause
Non è del tutta vera la tale affermazione dato che ormai siamo a conoscenza di una grande parte dei fattori responsabili dell’autismo. Sappiamo che è forte la componente genetica, anche se non esiste il gene dell’autismo. Altri fattori sono l’avanzata età paterna al concepimento, le infezioni virali durante il primo trimestre di gravidanza o l’assunzione di farmaci come la talidomide o l’acido valporico, una nascita prematura o un danno perinatale.
- Non vogliono amici
Anche in questo caso dipende dato che si distinguono infatti almeno tre tipi diversi di paziente: l’isolato, che è disinteressato all’interazione e al contatto con gli altri; il passivo, che invece osserva gli altri e vorrebbe partecipare ma non sa come fare; il bizzaro, che se vede una persona con alcune caratteristiche particolari vuole toccarla o interagirci.Â
-Â Non capisce le emozioni altrui
Questa affermazione non è del tutto veritiera visto che le persone afflitte dall'autismo riescono a provare e riconoscere tutte le emozioni di base, come la felicità , la tristezza o la rabbia. Hanno invece maggiori difficoltà con quelle più complesse come la vergogna o l'imbarazzo. Spesso poi esprimono le emozioni che provano solamente in modo diverso e quindi siamo noi che non riusciamo a capirli. +