Francesco Maccioni

Founder Junior

2022-01-29 12:22:00

Iniziativa dell'AIRC " Arance della salute 2022 "

Cari amici e membri oggi 29 Gennaio si svolge l'iniziativa dell'AIRC le "Arance della Salute"  e ventimila volontari tornano nelle piazze per distribuire le Arance della Salute di Fondazione AIRC.Sullo shop di AIRC potrete trovare inoltre il miele biologico di arancio e tante altre idee solidali.

" Adoro raccontare cosa fanno la Fondazione e i suoi scienziati, come ogni piccolo sforzo possa fare davvero la differenza " sono le parole di Emanuele nato a Pavia , un ragazzo sorridente nonostante il cancro lo abbia privato di due grandi affetti.Cosicchè determinato a contribuire a questa importante missione e consapevole dell' importanza del godere delle migliori cure, Emanuele contatta l' AIRC e debutta allo storico banchetto dell’Istituto Maugeri di Pavia, di cui poi diventerà responsabile. Non trascorre molto tempo prima che il giovane volontario ritorni a guardare in faccia il cancro: nel 2017 infatti il padre si spegne per un adenocarcinoma e prosegue il suo racconto e nell'illustrarci la sua testimonianza“Questa tragedia ha rafforzato il mio impegno contro il cancro, perché è diventato un modo per ricordare queste persone e tradurre l’affetto che mi legava a loro in qualcosa di concreto. Non mi sono più perso un appuntamento e poi ho proposto di organizzare le raccolte fondi anche a Lardirago, il paese in provincia di Pavia in cui vivo da sempre e dove non si erano mai tenuti eventi AIRC. Ho creato una nuova piazza che è sempre molto frequentata”. Tanto soddisfatto dei risultati ottenuti, quanto tenace nel mantenerli e certo di poterli anche superare. “Quando AIRC mi ha scelto mi sono sentito onorato, però so bene che questo per me è solo l’inizio”.

Cari amici la Ricerca Scientifica, specie contro il cancro, è importante per quanto è possibile sosteniamola, tramite il link https://bit.ly/3551KmU potrete venire a conoscenza della piazza più vicina a te che aderisce all’iniziativa " Arance della Salute ".

Fonte : AIRC

Immagine tratta da(by) AIRC Web Page

Francesco Maccioni Ricercatore Indipendente, filantropo 

Francesco Maccioni

Founder Junior

2022-01-28 18:05:57
I porti della Sardegna verso l’uscita dalla crisi grazie all’arrivo notevole dei croceristi

Il mercato isolano delle crociere ha chiuso il 2021 con un più 731 per cento rispetto al 2020, passando da appena 6 mila e 900 crocieristi, a circa 57 mila e 400 della scorsa stagione. Bene anche il traffico passeggeri con un un trend che riavvicina le performances degli scali sardi ai numeri record del 2019.

Il sistema dei porti della Sardegna si avvia ad una rapida uscita dalla crisi del periodo pandemico con un segno positivo su tutte le categorie di traffico.

Quello registrato nel 2021 è un bilancio più che positivo, con percentuali di ripresa che hanno superato abbondantemente le iniziali previsioni.

A partire dai traffici passeggeri che, dalla somma dei volumi movimentati nei principali porti commerciali di Cagliari, Olbia, Porto Torres e Golfo Aranci, registrano un più 38 per cento rispetto al 2020, passando da circa 2 milioni e 965 mila unità dell’anno precedente, a 4 milioni e 83 mila del 2021.

In linea ai registra anche il traffico delle rotte inferiori alle 20 miglia come quelle di Santa Teresa e Portovesme, che segnano una crescita del 39 per cento ( passando da 492 mila a 684 mila e 500 unità).

Un trend che riavvicina le performances degli scali sardi ai numeri record del 2019. Rispetto al periodo pre-covid, infatti, il 2021 segna un – 18 per cento sui traffici passeggeri di linea (il 2020 ha chiuso con – 40 per cento) ed un – 40 su quelli per le isole di Carloforte e Corsica (lo scorso anno, rispetto al 2019, il volume si era ridotto del 57 per cento).

Positivo, ma ancora ben al di sotto dei risultati del 2019 (- 87 %), il mercato delle crociere, che ha chiuso il 2021 con un più 731 per cento rispetto al 2020, passando da appena 6 mila e 900 crocieristi, a circa 57 mila e 400 della scorsa stagione. Si tratta di un dato comunque incoraggiante, confortato da una programmazione di scali che, per il 2022, avvicina l’industria crocieristica alla definitiva uscita dalla crisi.

Forte recupero anche per il settore delle merci che, globalmente, chiude il 2021 con un più 15 per cento rispetto all’anno precedente ( passando da poco più di 38 milioni e 362 mila tonnellate del 2020 a 44 milioni e 136 mila circa dell’annualità appena chiusa). In dettaglio le rinfuse liquide, principalmente petrolio e raffinati, hanno chiuso con un più 14 per cento. Ad un più 6 per cento ammonta, invece, il risultato della crescita delle rinfuse solide (cereali, carbone e minerali). Più consistente, invece, il rapporto 2020 – 2021 per le merci su gommato, che si attesta al 20 per cento di incremento, passando da circa 11 milioni e 600 mila tonnellate a quasi 14 milioni dell’anno appena chiuso.

Dall’analisi si osserva un riallineamento al periodo pre covid pressoché raggiunto, quindi, per il comparto merci, il quale si attesta rispetto al 2019 ad un meno 5 per cento. Un dato questo che evidenzia come gli scali sardi non abbiano mai interrotto la loro attività, garantendo la continuità dei flussi commerciali e gli approvvigionamenti per i comparti produttivi anche nel periodo di lockdown.

Si tratta di un segnale positivo, ma, allo stesso tempo, una battaglia ancora da vincere riguardante la movimentazione dei contenitori . Se, da una parte, la crescita dei volumi in Teus movimentati sulle navi feeder rispetto al 2020 è incoraggiante, il comparto del transhipment resta comunque in attesa di nuovi operatori che possano avviare il definitivo rilancio.

Il Presidente dell’AdSP del Mare di Sardegna, il Professor Massimo Deiana ci spiega ed illustra egregiamente “Chiudiamo il 2021 con percentuali decisamente incoraggianti, che lasciano intravedere una definitiva uscita dal peggiore periodo di crisi.Nonostante l’aggravio dei protocolli sanitari sulla normale operatività, da una parte, ed un irregolare andamento dei traffici, dall’altra, gli scali di sistema, ed in particolare tutto il cluster portuale, hanno dimostrato al meglio una grande capacità di tenuta, resistendo alla sferzata della crisi, rimanendo in gioco nonostante le numerose restrizioni, senza arrecare disagi alla mobilità dei passeggeri e delle merci. Siamo quindi pronti, in questo 2022, a riguadagnare il culmine della risalita e a guardare al futuro con maggiore ottimismo, consci del fatto che ci attendono nuove ed importanti sfide per il rilancio di settori chiave, tra tutti quello del transhipment di contenitori, ma anche una pianificazione infrastrutturale ed una programmazione dei servizi ai passeggeri che possa conferire nuova linfa vitale e competitività, a livello internazionale, a tutti i nostri 8 porti di competenza”.

Fonte : Casteddu Online

Immagine del centro storico e del porto di Cagliari tratta da(by) Corriere della Sera - YOU reporter

Francesco Maccioni Mediatore Marittimo ed Aereo – Nautic Broker Manager

Francesco Maccioni

Founder Junior

2022-01-28 16:41:31

Da “Chat Qui Rit” si paga solo il costo del piatto dato che il ristorante toglie il coperto dal conto

Lo " Chat Qui Rit " a pochi passi dalla nota Piazza San Marco è un format pensato 

Egli infatti sostiene << Coperto, pane e servizio non sono voci a parte che vengono tassate nello scontrino. Non è giusto che il cliente debba pagarli dopo, il mio locale deve saper tenere i suoi conti e stare in piedi, non c’entra caricare 2€ in più a fine conto. E poi mi chiedo: mi metti in conto coltello, forchetta e sedia perché se non li pagavo non me li davi per mangiare ? »Parole e musica del bravo Giovanni Mozzato, mente imprenditoriale dietro al successo del ristorante veneziano “Chat Qui Rit” in sintonia con il pensiero del bravo e noto Food&Beverage Manager Emiliano Citi per il quale il coperto è nient'altro che una " tassa" a carico del cliente nonchè una brutta abitudine inutile e tipicamente italica.

Il bravo Giovanni Mozzato possiede un background di tutto rispetto che affonda le sue radici nella ristorazione e nel fare impresa. Laureato in economia aziendale era già stato scelto per lavorare in una società di consulenza, ma gli affari di famiglia lo chiamano a prestare “servizio” nel locale del padre- un self service di Venezia che punta ad un target turistico e a grandi numeri. La gestione capace di Giovanni estingue i debiti dell’attività- l’esperienza gli insegna molto sulla città e soprattutto gli fa elaborare un proprio concetto del fare ristorazione.

Nel 2014, Giovanni decide di rivoluzionare il concept, il suo bistrot pone fine a quel servizio da 150 coperti che fino a prima si era trovato a dover sanare ed attualmente il suo " Chat Qui Rit "è un unicum che si differenzia dagli altri ristoranti della città che hanno un’impronta più turistica e ci svela << Ho ristrutturato per oltre un anno l’immobile, riportandolo alla struttura originaria con le mura autentiche- è documentato che nel 1948 qui esisteva già un locale lounge, questa era la zona dei cinema di Venezia e le persone si intrattenevano con drink prima o dopo la visione del film. "Chat Qui Rit" era il nome originale, come il logo che ho mantenuto, significa infatti “gattino che ride” e pare che il vecchio proprietario avesse trovato l’animale in un cestino come buon auspicio per la sua attività.Le persone, negli ultimi anni, non consumano più fuori casa per ragioni di fame- scelgono di uscire per vivere un’esperienza, trovare un’atmosfera particolare e un’accoglienza che supera le attese. Venezia, come ogni città con un patrimonio artistico e culturale, ha una vocazione turistica ma non per forza le attività devono offrire tutte un prodotto di massa. Io opto per una proposta valida e differenziante.Il 60% della mia frequentazione è veneta», da qui una cura evidente nella proposta e prosegue in maniera sentita : «il 70% delle materie prime che utilizziamo (pesce, selvaggina, radici, …) proviene dalla Laguna e si adatta alla reperibilità, cambiamo il menù due volte a stagione. Non mancano intromissioni di cucine internazionali» quanto alla cura immancabile anche nella location il buon Giovanni, terminando, ci rivela «L’intero ristorante vuole recuperare l’atmosfera di Venezia, mi piaceva dare l’idea di uno spazio storico, anche se non mancano altri stili come il pavimento di maioliche di Siviglia, il marmo di Carrara…» .

Il resto dell'atmosfera cari amici ve lo lascio scoprire visitando di persona il " Chat Qui Rit" di Venezia !

Fonte : RistoBusiness - iI Magazine di Impresa&Ristorazione

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