Founder Junior
Una preziosa preghiera del gesuita Teilhard de Chardin s.j.
Cari amici e membri della community desidero avere il piacere di condividere con voi una preziosa preghiera surgeritaci dal gesuita Teilhard de Chardin s.j., il quale si definiva cosi' durante una sua intervista : «Io non sono né un filosofo, né un teologo, ma uno studioso del 'fenomeno', un 'fisico' nel senso dei greci»
Al centro di tutto
“Dio nostro, tu sei al centro di tutto e tutto circondi.
Tutto si curva al tuo passaggio: gioie, progressi, dolori, fallimenti, errori, opere, preghiere, bellezze, potenze del cielo, della terra e degli inferi. E tutto mette la propria energia al servizio del tuo spazio divino e da esso tutto è pervaso con potenza.
Tu non distruggi le cose e neppure le forzi: le liberi, le orienti, le trasfiguri, le animi.
Non le abbandoni, ma ti appoggi su di loro, e avanzi trascinando con te ciò che in loro è santo.
Donaci la purezza di cuore, la fede, la fedeltà, perché con questi doni si costruisce la nuova terra, e si vince il mondo in Gesù Cristo, nostro Signore”
- Pierre Teilhard de Chardin: O Dio al centro di tutto l’universo -
Cari amici è quanto il maestro di vita, il gesuita Francesco Piras s.j., in data 1 giugno 2011 con un suo messaggio ha proposto a noi suoi allievi aggiungendo il seguente invito alla riflessione, accompagnandoci con brevissimo messaggio di affetto :
Quando guardo il firmamento (le stelle ..... le galassie che a migliaia si perdono nell’infinità del firmamento), mi domando: perché questa immensa ricchezza che mi sovrasta?
Come posso dire che Tu non esisti?
E che cosa è l’uomo?
PERCHE’ TE NE RICORDI?
Fonte : Scuola di Meditazione Trascendentale Sardegna
Wikipedia
Immagine tratta da(by) Le Vie dell'Anima Web Page
Founder Junior
Nei giorni scorsi e’ stato imbarcato al porto di Monfalcone un reattore da 90 tonnellate diretto in Spagna.
Pochi giorni fa, esattamente lo scorso 17 Novembre, è stato imbarcato al porto di Monfalcone un reattore da 90 tonnellate diretto in Spagna. Le operazioni di carico sono state effettuate dall’ efficiente ed efficace Compagnia portuale di Monfalcone, da poco passata nell’orbita della F2i Holding Portuale ( FHP ).
Il sollevamento dell’impiantistica è avvenuto con due gru in tandem, dopo l’arrivo in banchina, avvenuto lo scorso 2 Ottobre, della nuova Liebherr con una portata di ben 144 tonnellate. CPM ha ora a disposizione, con l’arrivo della seconda grù, una capacità di sollevamento in twin lift di 288 tonnellate, capacità che conferma la volontà di mantenere lo scalo del Friuli Venezia Giulia come punto di riferimento per i project cargo. Il carico è stato trattato dal rinomato agente marittimo Ferest Shipping, come già accaduto lo scorso 20 ottobre, quando, con destinazione gli Stati Uniti ( USA ), sono stati imbarcati circa 50mila metri cubi di impiantistica in casse. E’ notizia di pochi giorni, invece, il probabile “ recupero ”di Spliethoff con una linea regolare, dopo le vicissitudini che hanno visto la compagnia olandese abbandonare la città di Monfalcone per Porto Marghera.
Fonte : AdriaPorts
Immagine tratta da(by) AdriaPorts
Francesco Maccioni Mediatore Marittimo ed Aereo – Nautic Broker Manager
Founder Junior
L’ obesità e la lettura del nostro “passaporto” genetico
Non è sempre e solo questione di troppo cibo consumato e di scarsa attività fisica in caso di sovrappeso e di obesità: un recente studio chiarisce infatti il ruolo di una nuova mutazione genetica legata allo sviluppo dell’obesità.
Il rischio di andare incontro a un pericoloso aumento di peso che può arrivare anche all’obesità trova origine ed è il risultato dei nostri comportamenti quotidiani nonché del nostro stile di vita che conduciamo, ma è anche scritto, almeno in parte, nel nostro DNA come dimostra un recente studio pubblicato sulla rinomata rivista Nature Genetics .
I ricercatori dell’ Imperial College di Londra, coordinati dal bravo e capace Professor Philippe Froguel, hanno concentrato la loro attenzione sulla popolazione pakistana dove, stando ai risultati di precedenti studi, circa il 30% dei casi di obesità è spiegabile da geni oggi noti per il loro ruolo nella suddetta patologia. “Restano però molti altri casi che potrebbero dipendere da geni non ancora noti” ci spiegano i ricercatori, i quali hanno in identificato a tutti gli effetti un nuovo possibile protagonista della vicenda geni-obesità.
Si tratta in particolare del gene dell’adenilato ciclasi 3 (ADCY3) che, quando è soggetto a mutazione, non è in grado di produrre una proteina perfettamente funzionante.
“Questo porta ad anomalie nel controllo dell’appetito, nel diabete e anche nel senso dell’olfatto” precisa l’ esperto Prof. Philippe Froguel, che alla sua spiegazione aggiunge: “Il gene potrebbe influenzare il sistema che lega l’ipotalamo, che è un’area del cervello, alla produzione di ormoni e questi ormoni regolano una enorme varietà di funzioni biologiche incluso l’appetito”. Si è rilevato che non si tratta di una caratteristica presente solo nel DNA della popolazione pakistana, dato che analizzando database genetici interazionali i ricercatori hanno scoperto la presenza delle stesse mutazioni anche in pazienti di nazioni come l’ Olanda e la Groenlandia. Gli autori dello studio concludono dichiarando : “Queste scoperte ci aiutano a comprendere meglio le basi di una patologia che ha assunto ormai le caratteristiche di epidemia a livello mondiale e aprono la strada a nuove potenziali terapie” concludono gli autori.
Fonte: Saeed S, et al. Nature Genetics, 2018; doi: 10.1038/s41588-017-0023-6
Immagine tratta da(by) FarodiRoma
Francesco Maccioni Consulente G&Life S.p.A. brand Generame / Ricercatore Indipendente
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