Founder Junior
La brava velista, armatrice e filantropa Wendy Schmidt ha donato nello scorso mese di marzo la nave di ricerca "Falcor" al CNR ( Consiglio Nazionale delle Ricerche ) tramite il suo Schmidt Ocean Institute.
Lo Schmidt Ocean Institute ha annunciato nello scorso mese di Marzo la donazione della sua nave da ricerca Falkor di 82,9 metri al Consiglio Nazionale delle Ricerche, si amplia cosi' la flotta di navi da ricerca del CNR e portando avanti l’eredità della Falkor nella conduzione della ricerca marina. La nave sarà ribattezzata Gaia Blu.
Costruita nel 1981 come nave di protezione della pesca, la Falkor è stata acquistata da Eric e Wendy Schmidt nel 2009 quando hanno fondato lo Schmidt Ocean Institute. Dopo un notevole refitting durato tre anni, la Falkor è stata convertita nella prima nave da ricerca filantropica messa a disposizione gratuitamente alla comunità scientifica internazionale. Fino ad oggi la nave da ricerca Falkor ha intrapreso 81 spedizioni ospitando 1.056 scienziati da tutto il Mondo. La nave ha percorso più di 12 volte il giro del Mondo e ha mappato oltre 1,3 milioni di chilometri quadrati di fondale oceanico. Le spedizioni organizzate utilizzando la Falkor hanno portato fortunatamente a numerose scoperte, tra le quali una barriera a coralli alta 500 metri nella Grande Barriera Corallina, splendidi “giardini” di coralli di acque profonde al largo dell’Australia sud-occidentale e la raccolta di rari filmati del misterioso polpo trasparente.
Wendy Schmidt, co-fondatrice dello Schmidt Ocean Institute per l'occasione ha affemato “Dopo un decennio di straordinarie scoperte e ricerche scientifiche con lo Schmidt Ocean Institute, non possiamo immaginare una casa migliore del CNR per la nave Falkor“ e concludendo “Siamo lieti che la Falkor continuerà ad esplorare l’oceano, supportare la ricerca marina e far conoscere le meraviglie dei mari al grande pubblico.Il CNR ha un secolo di esperienza nella conduzione della ricerca nazionale ed internazionale ed investe in ricercatori di talento, il che lo rende la casa ideale per la nave Falkor. Siamo sicuri che le ricerche sulla Falkor nei prossimi anni porteranno a nuove ed entusiasmanti scoperte”.
Il CNR ha contribuito in maniera sostanziale alla ricerca marina nel Mar Mediterraneo, nell’Oceano Atlantico e nelle regioni polari; esso rappresenta il più grande ente di ricerca in Italia e comprende 88 istituti distribuiti su tutto il territorio nazionale.Nello specifico la comunità marina del CNR è tutt'oggi composta da oltre 450 persone impegnate a svolgere il loro operato diligentemente nei Dipartimenti di Scienze del Sistema Terra e Tecnologie per l’Ambiente e di Ingegneria, ICT e tecnologie per l’energia e i trasporti.
Mentre la brava Professoressa Maria Chiara Carrozza, Presidente del CNR ha dichiarato ““Ricevere la nave da ricerca Falkor dallo Schmidt Ocean Institute è estremamente vantaggioso per il CNR e per l’intera comunità scientifica italiana, Questa donazione favorirà la collaborazione con istituti di ricerca ed università internazionali coinvolti nello studio del bacino del Mediterraneo, una delle culle della civiltà umana, fortemente colpito dall’impatto antropico. Falkor offrirà inoltre un’opportunità unica per tutta la comunità scientifica italiana di condurre ricerche marine in oceano su base pluriennale, nell’ambito di progetti europei ed internazionali”. Contemporaneamente lo Schmidt Ocean Institute proseguirà ad operare negli oceani di tutto il Mondo con la sua nuova nave Falkor (too), che sarà operativa all’inizio dell’autunno dopo averla dotata delle più sofisticate strumentazioni di ricerca. La nuova nave è più grande, con i suoi 110 metri e continuerà la missione di SOI a sostegno della ricerca oceanografica globale.
W le persone dal cuore generoso e lo spirito di ricerca !
Fonte : Atipico Tiberio Pansini - Velisti in Facebook
Immagine tratta da(by) Atipico Tiberio Pansini - Velisti in Facebook Web Page
Francesco Maccioni Mediatore Marittimo ed Aereo - Nautic Broker Manager
Founder Junior
Il buco nell'ozono si sta chiudendo, al momento è dimezzato
Caro/a amico/a e membro dell'allargata "famiglia" di Cam.TV sono lieto nell'informarti che l'atmosfera è in via di guarigione dato che il buco nell'ozono è dimezzato, in fase di chiusura a quanto pare a noi.
Lo strato di ozono che protegge la Terra dai raggi solari dannosi si sta ricomponendo ed ha raggiunto un calo record nella densità delle sostanze chimiche nocive che lo distruggono, ridotte del 50% rispetto ai livelli degli anni ’80.
Il dato è stato diffuso dall’ultima rilevazione della National Oceanic and Atmospheric Administration (NOAA), l’ente federale che si occupa di monitorare il buco nell’ozono.La National Oceanic and Atmospheric Administration 35 anni dopo il primo allarme lanciato dalla NASA ha commentato questi valori una “pietra miliare significativa sulla via della guarigione”.
Lo sforzo mondiale seguito alla firma del Protocollo di Montréal nel 1987 da parte di tutte le 197 Nazioni Unite, rappresenta la prima e unica volta nella storia in cui un trattato ha ricevuto una partecipazione unanime. Uno sforzo che vede una riduzione dei valori, nel 2000 la produzione di CFC è scesa dal suo massimo di un milione di tonnellate, raggiunto nel 1988 a meno di 100.000 tonnellate per anno, grazie anche all’introduzione degli idroclorofluorocarburi (HCFC) che non contenendo atomi di bromo o di cloro dannosi per l’atmosfera
Il Protocollo di Montreal mostra come un 'impegno preso da tutte le nazioni e rispettato con scrupolo può invertire un processo apparentemente irreversibile, diventando un modello e uno dei trattati più efficaci mai entrati in vigore.
Un impegno che ha condotto ad una continua riduzione dei valori : nel 2000 la produzione di CFC è scesa dal suo massimo di un milione di tonnellate, raggiunto nel 1988, a meno di 100.000 tonnellate per anno, grazie anche all’introduzione degli idroclorofluorocarburi (HCFC) che non contengono atomi di bromo o di cloro dannosi per l’atmosfera. La progressiva riduzione della produzione di CFC in tutto il Mondo ha permesso la diminuzione del cosiddetto “buco nell’ozono” non di poco conto, un buco nell'ozono che secondo le proiezioni degli esperti sarà completamente chiuso entro il 2070.
Il Protocollo di Montreal ci mostra come un ’impegno preso da tutte le nazioni e rispettato con scrupolo può invertire un processo apparentemente irreversibile, diventando un modello e uno dei trattati più efficaci mai entrati in vigore.
E con tale lieta notizia caro/a amico/a e membro desidero augurarti una buona giornata e speriamo tanto che il "buco nell'ozono" continui il suo processo di chiusura.
Fonte : Mezzopieno News
Immagine tratta da(by) Mezzopieno News Web Page
Francesco Maccioni
Founder Junior
Se ci si vuole bene sarebbe bene dirselo prima che la vita non concede più il tempo per farlo.
Caro/a amico/a e membro desidero avere il piacere di condividere con te una citazione che ho trovato nella pagina web " Lo Sguardo Nell'anima, un pensiero che francamento mi ha indotto in uno stato di riflessione e per il quale sento di essere in pieno accordo con l'autore.
" Se ci si vuole bene,
bisogna dirselo
- Cit.
Fonte : Lo Sguardo Nell'anima
Immagine tratta da(by) Lo Sguardo Nell'anima Web Page
Francesco Maccioni