Viviamo in un mondo complicato, che ci invita costantemente a tenere tutto sotto controllo, allontanandoci dai piaceri più semplici ed immediati dell’esistenza. La nostra società è piena di madri multitasking, donne consacrate a vite impossibili: poche ore di sonno, in riunione fino ad un attimo prima della sala parto, in carriera, vittime del culto della perfezione. Abbiamo ormai perso la capacità di essere lievi, di vivere con grazia e leggerezza. Per farlo, dobbiamo lasciar andare gli amori, le persone, le cose e concentrarci soltanto su ciò che ci rende felici.
Il "cappotto sospeso" da Nord a Sud Italia: abiti appesi a pali e alberi per i più poveri
2019-01-11 14:43:57
In molti paesi del mondo si è diffusa l'iniziativa che vede lasciare cappotti, sciarpe e guanti in strada per aiutare chi non ha nulla per affrontare l'inverno. Accade in Canada, in Francia, in Turchia, in Bulgaria e da qualche anno anche in Italia. Una gara di solidarietà che, per fortuna, sta diventando contagiosa, in quest’inverno particolarmente rigido. Anche con poco si può fare tanto per chi ha bisogno.
Lo scrittore Charles Baudelaire affermava: “Nulla esiste senza scopo. Quindi anche la mia esistenza ha uno scopo. Che scopo? L’ignoro”. A dispetto dei tentativi, delle convinzioni razionali, dei suggerimenti che arrivano dall’esterno, qualcosa dentro di noi ci avverte se siamo o meno sulla strada giusta per noi. Ci dice cioè se quello che stiamo svolgendo è o non è il mestiere più adatto a noi, se la vita di relazione è quella che ci permetterà di crescere e migliorarci. Ma è possibile sintonizzarsi sui nostri desideri più veri e profondi? A quanto pare sì!