Lavorare poco, lavorare tutti: l'ispirazione di B. Russell
2019-01-15 11:07:26
"Lavorando tutti solo 4 ore al giorno porremmo fine a guerre e fame nel mondo. Invece abbiamo preferito far lavorare fino allo sfinimento poche persone, lasciandone morire di fame altre" (Bertrand Russell, filoso e matematico gallese). Oggi mi va di proporre questa interessante riflessione di B. Russell: voi cosa ne pensate, Camers? #gocamgo
Progetto Non ho l’età: Voci di Giovani Adulti Pugliesi
2019-01-14 14:38:19
Un documentario interattivo che indaga la dimensione dei “giovani adulti” pugliesi, una realtà esistenziale che non è mai scontata come si pensa, e che oggi più che mai assume confini non definiti e anzi piuttosto sfumati. “Non ho l’età- Voci di Giovani Adulti” è un’analisi diretta di questa generazione, e mette a fuoco un cambiamento epocale nella costruzione delle singole identità che la compongono, colpite dalla crisi economica e sociale, dalla precarietà e da un futuro fragile e incerto. A ideare il progetto video è stata l’Associazione Culturale “Principi Erranti APS” che nasce con l’obiettivo di attivare e supportare buone pratiche di cittadinanza attiva e di cambiamento sociale, attraverso la creazione di laboratori e produzioni culturali aventi come “focus” la partecipazione attiva.Il progetto, in via di realizzazione, può essere sostenuto attraverso la piattaforma di crouwfounding Produzioni dal basso. (www.produzionidalbasso.com/project/non-ho-l-eta-voci-di-giovani-adulti) fino al prossimo 11 Febbraio 2019. Fautori del progetto operatori sociali, culturali e professionisti del videomaking. “Sentiamo la necessità di attivarci e attivare buone pratiche di cittadinanza attiva e di cambiamento sociale, utilizzando gli strumenti della cultura e della comunicazione”, la loro mission.Il documentario è preceduto dagli interventi di autorevoli esperti che si addentrano nella tematica affrontando diversi punti di vista. Gli “erranti” racconteranno alcune storie di giovani adulti che vivono in Puglia: un coro che inizia a riflettere collettivamente su una generazione che deve affrontare tante problematiche presenti e future. Dietro i dati scoraggianti di giovani che sempre più spesso scelgono di andare all’estero, in questo documentario sono state raccolte singole storie di vita che testimoniano invece il coraggio e la forza di chi resta al Sud, per la precisione in Puglia, e per questo si ritrova spesso a remare controcorrente.Puoi seguire il viaggio errante in giro per la Puglia sulla pagina Fb Principi Erranti e sul profilo Instagram. Se desideri informazioni sul progetto (vincitore PIN 2018, iniziativa promossa dalle Politiche Giovanili della Regione Puglia e ARTI)) puoi inviare una e-mail all’indirizzo di posta elettronica: [email protected]
Ognuno di noi vorrebbe incontrare sulla propria strada un datore di lavoro disposto a pagare un extra per consentirci di mollare l’ufficio e trascorrere qualche giorno in completo relax, in un posto che non conosciamo e che ci piacerebbe tanto visitare. Ma ahimè, almeno in Italia, una cosa del genere sembra pressoché impossibile. Negli Usa, invece, l’azienda “Think Parallax”, con sede in California, paga ai suoi addetti la cifra di 1.500 dollari a testa per andare in vacanza in un luogo che non hanno mai visto.L’agenzia, che si occupa di pubblicità e marketing, ritiene che questo espediente sia un ottimo investimento per incentivare la creatività e l’immaginazione dei dipendenti. I due titolari dell’azienda, Guusje e Jonathan, sono convinti che una cosa del genere provoca conseguenze positive sia a livello professionale che di qualità di vita al di fuori del lavoro. Fino ad ora, quattro dipendenti hanno lasciato le scrivanie per fare un bel viaggio: Anna ha scelto il Perù, Maddie ha visitato la Nuova Zelanda, Edison è andato a Berlino, Jonathan è partito per Olanda e Germania.In cambio i dipendenti hanno postato le foto e i commenti sui luoghi visitati, scrivendo le emozioni e le sensazioni che i posti suscitano in loro. Nelle prossime settimane toccherà ad altri sei impiegati partire: la loro destinazione è ancora sconosciuta. Ogni dipendente porta con sé una lettera che compone il nome dell’azienda. Datori di lavoro italiani, che ne dite: perché non prendere spunto dai creativi ( e produttivi) colleghi americani?