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Tra i fiori comuni il papavero è quello che, più di tutti, per tradizione, evoca la Passione di Cristo.
Le qualità soporifere di questo bellissimo fiore primaverile sono note sin dall'antichità. In Grecia, ad esempio, il Dio del Sonno, Ipno, è rappresentato con una corona di papaveri sulla testa.
In genere tutte le divinità in qualche modo legate al sonno e ai sogni hanno come attributo il papavero che, per questo, viene associato al sonno eterno e, quindi, alla Morte.
La dottrina religiosa cristiana ha sempre visto nel rosso intenso del papavero l'immagine della Passione di Gesù.
La maggior parte delle scene riguardanti la Crocifissione riporta infatti il colore rosso. Naturalmente ciò avviene, da sempre, anche nei Riti della Settimana Santa.
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Ci sono tanti mondi in un mondo solo (Michele Giovagnoli) 💕
Buon venerdì santo a tutti
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La leggenda degli ulivi: cosa hanno di particolare questi alberi
L’ulivo è una pianta arborea tipica della zona mediterranea: si adatta bene ai terreni aridi e sopporta abbastanza bene la siccità tipica di alcuni paesi del Sud Italia. A questo albero si ricollega un’interessante leggenda piuttosto antica, che vi raccontiamo con molto piacere.
Si narra che, un tempo, gli ulivi fossero alberi dal fusto liscio e dritto, e che per quanto erano alti e dritti arrivavano addirittura a sfiorare le nuvole. Erano i più alti del bosco, e svettavano imponenti distinguendosi da tutti gli altri.
Un giorno, nel bosco, arrivarono dei soldati con delle accette in mano, intenzionati a ricavare del legno per costruire tre croci.
Gli Ulivi e la Crocifissione di Gesù
Gli ulivi, che avevano il potere di ascoltare e comprendere tutto ciò che gli uomini dicevano, inorridirono a quelle malvage parole. Per centinaia di anni non avevano mai arrecato male ad alcuno. Anzi, i loro rami robusti davano riparo agli uccellini, offrendo un valido sostegno per i loro nidi. Sotto la loro corteccia, al riparo dal resto del bosco, vivevano insetti e vermi.
“E così noi dovremmo contribuire con la nostra legna a togliere la vita a tre uomini? Dovremmo diventare degli assassini?”, si chiesero gli alberi addolorati.
“No mai. Non lo faremo mai”, risposero in coro.
Gli ulivi allora si riunirono per decidere il da farsi. I loro rami chiesero consiglio al vento, e questi rispose loro che li avrebbe aiutati.
Quando i soldati videro gli alberi e si resero conto che la loro legna era adatta all’uso, esclamarono: “Ecco gli alberi che stavamo cercando! Per costruire tre croci potrebbe bastarne anche uno!”
Il Miracolo degli Ulivi
Ma ormai gli ulivi avevano deciso. Improvvisamente si alzò un vento impetuoso che sorprese i soldati mentre erano intenti a tagliare la legna, e quasi se li portò via con sé. Il vento, soffiando forte, piegò il tronco degli ulivi, deformò la corteccia e annodò i rami tra loro.
I soldati, non capendo cosa fosse successo, si allontanarono borbottando: “Questi alberi sono così pieni di nodi che non ne possiamo ricavare nulla di buono. Eppure da lontano avevano un aspetto così maestoso!”
Gli ulivi cominciarono allora a cantare e piangere allo stesso tempo. Cantavano perché erano contenti di essere sfuggiti ad un destino crudele, e piangevano perché erano consapevoli che non avrebbero più avuto l’aspetto di un tempo.
Le loro lacrime, mescolandosi al canto melodioso, cominciarono a brillare, assumendo le sembianze di olive (che sono i frutti amari e dolci dell’albero di ulivo).
Da allora, secondo la tradizione, i ramoscelli di ulivo sono considerati come simbolo della pace e della Vita, in contrapposizione alla Morte.
Cristiana Lenoci per news-italia.net