Domani è Pasqua. Aldilà del significato religioso che circonda questa ricorrenza, possiamo considerare la Pasqua come un momento di rinascita da assecondare e portare sempre dentro di noi.
Molti di noi, in questo periodo, stanno approfittando per recuperare le vecchie ricette di famiglia, quelle che si sono tramandate di generazione in generazione e che sono arrivate fino ai giorni nostri. Ogni volta è come riscoprire un tesoro nascosto, un pezzetto delle nostre radici.
"Momenti che ci mancano"
Se da un lato è vero che “non si campa d’aria”, oggi più che mai capiamo che invece si vive anche di pomeriggi al sole, di chiacchiere tra amici, di conversazioni, di intimità. Ci sono cose che ci mancano come l’aria, e ognuno ha scelto le sue.
C’è chi non vede l’ora di tornare al bar a leggere un quotidiano tra il rumore delle tazzine, chi vuole riabbracciare una mamma che non vede da troppo tempo, chi ha nostalgia della scuola, e chi persino dei tasti dell’ascensore. O chi come me vuole tornare ad abbracciare uno sconosciuto allo stadio dopo un gol.
Nessuno ha la pretesa di pensare che sarà tutto possibile a breve, ma questo non sta a noi dirlo. Non è importante. Però mi piacerebbe pensare che queste storie possano restare. Sono il nostro ricordo, ciò che deve spronarci a farci pensare a quanto sarà bello, quando torneremo a farle. Solo così potremo essere persone migliori, con le parole e non solo. Sol così potremo tornare ad abbattere le distanze, e non solo quelle fisiche.
Perché d’aria non si campa, ma di buone storie sì.
(Cristiano Carriero)