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Mainichi in Giappone: un'idea green
Quante tonnellate di carta si consumano per produrre giornali e riviste? Ci avete mai pensato?
I Giapponesi hanno avuto un'idea a dir poco geniale. "Mainichi", uno dei quotidiani più venduti del Paese, circa 5 milioni di copie), si può piantare nel terreno dopo averlo letto.
Le sue pagine sono infatti una miscela di carta riciclata, acqua, piccoli fiori o semi di erbe.
Non trovate che sia fantastico? ❤
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Puglia: l’anno scolastico si chiude con le aule semi-deserte
L’anno scolastico volge ormai al termine, e come è di abitudine si tirano le somme. Non è stato un anno facile, sicuramente. Da due anni a questa parte, a causa dell’emergenza sanitaria per il Covid, la scuola si è trovata a dover affrontare una situazione imprevista. Tra ordinanze continue e spesso anche contraddittorie, la gestione ha risentito di non poche lacune e gap difficili da colmare senza la (necessaria) collaborazione tra le parti coinvolte.
Se inizialmente la Dad (didattica a distanza) si è rivelata una modalità necessaria per proseguire le lezioni e non interrompere il rapporto tra docenti e alunni (in pieno lockdown, con il numero dei contagi alle stelle e l’indisponibilità dei vaccini, era l’unico modo per “fare scuola”), nella seconda ondata qualcosa invece è cambiata.
Cerignola, a differenza di ciò che è accaduto e accade in altre località della Puglia, chiude l’anno scolastico con un bassissimo numero di alunni ritornati in classe. Ad eccezione del Liceo Artistico, dove-per esigenze di didattica- i ragazzi hanno preferito sin da subito ritornare alla normalità e in presenza, negli altri istituti superiori della città le aule sono semi-deserte.
Se consideriamo che i docenti e il personale scolastico rientrano nelle categorie che per prime hanno ricevuto la somministrazione del vaccino, come si spiega questo deserto a scuola (tenendo conto che il Presidente della Regione Emiliano ha lasciato libera scelta a tale riguardo?).
Stando agli ultimi dati raccolti, in Puglia il 90% degli studenti di scuole medie e superiori ha preferito restare in Dad.
Forse, senza lasciarsi andare ad ipotesi e congetture, è meglio chiedere direttamente cosa ne pensano i ragazzi. In particolare, abbiamo intervistato due alunni che frequentano il Liceo Classico “N. Zingarelli” di Cerignola.
Antonio Tangorra è uno studente del quarto anno, residente a Canosa. Ha voluto riportarci la sua esperienza e il suo punto di vista circa la Dad e la sua decisione di tornare in presenza. Molto probabilmente Antonio resterà da solo in classe fino alla fine dell’anno scolastico, nonostante abbia sollecitato i suoi compagni di classe a ritornare.
“Io ho scelto di tornare in classe perché in presenza è la scuola vera, sotto tutti i punti di vista. Sono rimasto solo in classe, i miei compagni hanno preferito restare in Dad. Sono ritornato a scuola anche per senso del dovere, perché penso sia un dovere di tutti i ragazzi tornare a scuola piuttosto che restare comodamente in casa davanti al computer. Anche se inizialmente la modalità della didattica a distanza ci ha offerto la possibilità di apprendere un nuovo modo di utilizzare il pc, la situazione è degenerata. Ritengo non sia possibile sostenere 7-8 mesi di didattica a distanza, perché priva noi ragazzi della socialità (cosa importantissima alla nostra età). Inoltre, con la Dad, sostenere un compito o un’interrogazione non è la stessa cosa che farlo in presenza. Io, ad esempio, con la modalità a distanza ero piuttosto ansioso: tornando a scuola è scomparso ogni timore, lapsus o balbettio.
Non tornare a scuola per pigrizia o perché ci si è abituati alla Dad denota, secondo me, una mancanza di senso di responsabilità. Anche perché, diciamolo pure (l’ho fatto anche io), alla sera si esce in gruppo pure senza mascherina. Perché allora non tornare a scuola? E’ una contraddizione senza senso”, dice Antonio.
La rappresentante del Liceo Classico, la diciottenne Giorgia Lasalvia, è una ragazza molto carina e spigliata. L’abbiamo incontrata per sapere da lei come vive- da maturanda-questi ultimi scampoli di anno scolastico. “Io sono tornata in classe già a Febbraio scorso, quando ci è stata data la possibilità di scelta. A maggior ragione l’ho fatto adesso, perché l’idea di dover preparare gli esami stando in Dad non mi piaceva. Avevo voglia anche di rivedere i miei compagni di classe, visto che essendo l’ultimo anno di scuola, non ci vedremo più. Nella mia classe siamo sette su diciotto. Gli altri hanno preferito proseguire la Dad, perché per molti “tornare in classe a fine anno non ne vale la pena”. Nonostante le mie sollecitazioni a tornare, devo dire che le aule sono semi-deserte e questa cosa è molto triste. La didattica a distanza, per tanti, è diventata una comodità e non riescono più a tornare alla realtà in presenza. E’ evidente che è più facile eludere compiti ed interroga<
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Il Soffione, metafora della Vita
Se vi capita di fare una passeggiata in campagna in questo periodo, sicuramente vi accorgerete della presenza dei soffioni. I bambini si divertono a vederli volare via portati dal vento.
Nel linguaggio dei fiori, il soffione simboleggia la forza, la speranza e la fiducia. Il percorso del soffione è una perfetta metafora della vita.
Per poter fiorire, ognuno di noi deve staccarsi dalle proprie origini e affrontare il viaggio senza timore, superando le difficoltà che incontra e cogliendo ogni opportunità che si presenta.
Una leggenda irlandese racconta che, un tempo, la corolla del soffione era la dimora delle fate.