Cristiana Lenoci
Blogger, redattrice web
Saggezza orientale
2018-10-26 13:08:58
Abbiamo davvero tanto da imparare dalla saggezza orientale, e in particolare dai Giapponesi. Ad esempio, la filosofia kintsugi insegna ad accettare con gioia i difetti e le imperfezioni, ricordando che sono proprio questo a renderci persone uniche. "Solo perchè si è rotto non significa che un oggetto abbia concluso il suo ciclo vitale: kintsugi è l'arte di riparare le ceramiche rotte utilizzando la lacca dorata. Quella del kintsugi è una metafora affascinante che riguarda le relazioni umane: i rapporti di amore e di amicizia andrebbero ricuciti dopo i conflitti. Secondo la cultura giapponese questo è un modo per mettere alla prova la propria capacità di guardare le cose da più punti di vista. E voi cosa ne pensate?
Cristiana Lenoci
Blogger, redattrice web
Restiamo Umani
2018-10-25 13:02:57
Stazione centrale di Milano, cinque minuti fa. È andata più o meno così: Piccola coda ai controlli, io e un ragazzo di colore. Io davanti e lui dietro. In realtà siamo arrivati nello stesso istante, lui ha abbassato la testa e ha detto "prego", quindi sono passato ringraziando. Vestiti in modo quasi identico, alti, magri, cappottino, jeans, valigia media e zainetto. Passo davanti al banchetto e mostro al tipo il biglietto sul cellulare. Gli mostro per sbaglio un biglietto di due mesi fa, un Zurigo - Milano di un venerdì pomeriggio. Ma lui neanche lo guarda. È già concentrato sul ragazzo dietro di me. Lo ferma, prende il biglietto in mano, lo legge attentamente, chiede un documento, chiede di guardare nello zainetto, trova una bottiglietta e chiede se è acqua, ricontrolla il biglietto, lo guarda in faccia, guarda verso la valigia. Poi lo fa passare, forse troppo pigro per andare oltre.Aspetto il ragazzo, che mi raggiunge con un sorriso sarcastico. - È sempre così, tranquillo.- Mi dispiace, è assurdo.- Lo so, ma d'altronde... Parla naturalmente un italiano perfetto, un accento palesemente nordico. È italiano, tanto quanto lo sono io. Laureato come me, giovane lavoratore come me, innocuo come me. Ma nero. Peccato originale. Marchio sul braccio, sul volto, sulla pelle. Etichetta incancellabile.- Ma tu di dove sei?- Di Milano, nato e cresciuto qua.- Beh, allora sei molto più italiano di me..- Tu di dove sei?- Calafricano al 100%!Lui ride in modo simpaticissimo, ci salutiamo, il suo treno parte prima del mio. Lo guardo allontanarsi e mi chiedo cosa si provi a vivere, nel paese che ti ha messo al mondo, nel tuo paese, nella tua patria, sotto un martellante e ineluttabile pregiudizio. Mi chiedo cosa avessi fatto io per meritare quella fiducia cieca, con un biglietto sbagliato tra le mani. Mi chiedo quale logica ci sia, chi abbia scritto l'equazione bianco = passa e nero = fermo, se il tipo del banchetto sia stato educato a fare così o se fosse stata una sua scelta. Mi chiedo dove sia la sicurezza, dietro una logica tanto stupida. Ma soprattutto mi chiedo quanta forza ci voglia a sorridere con tutta quella serenità , se quel ragazzo fosse coraggioso o soltanto rassegnato.Ho poi cercato le risposte qui,fermo su questo binario morto. Ne ho trovate poche,ma continuerò a cercare. Nella speranza che il mio treno arrivi presto a portarmi via.
Cristiana Lenoci
Blogger, redattrice web
La bellezza di un libro
2018-10-25 09:57:59