Il mondo del web è sempre pieno di cose nuove da scoprire. Ad esempio, solo ieri ho conosciuto il significato della parola "meme" (che deriva dal greco "mimema", ossia "imitazione") che indica un elemento che viene trasmesso da una persona da un'altra, per imitazione attraverso le nuove tecnologie, soprattutto tra i social network. A pensarci bene ultimamente mi sono imbattuta in tantissimi memes, ma non sapevo che si chiamano così e che sono utili a veicolare in maniera più efficace un messaggio attraverso il web. Ciò che spinge le persone a condividere un contenuto di solito è l'emozione che questo suscita: in questo modo un testo o un video diventano virali. In genere i memes hanno un contenuto divertente, dietro al quale però si cela un messaggio di altro tipo (spesso di natura commerciale, politica e sociale). Oggi i memes hanno conquistato il web e sono utilizzati soprattutto tra i giovanissimi, ma la parola "meme" è stata inventata nel 1976 da un biologo inglese.
Premetto che sono una fan sfegatata del Natale, che a mio parere è il momento più magico dell’anno, ma devo dire che purtroppo si è perso da tempo il significato originario, quello più intimo per ognuno di noi. La corsa dei negozi ad allestire vetrine natalizie è cominciata ad inizio ottobre, un po’ troppo presto davvero. Capisco l’ansia dei commercianti di vendere addobbi o i regali da mettere sotto l’albero, ma non riesco a comprendere la foga di chi, ad inizio ottobre, rivela di essere già in giro alla ricerca dei doni per Natale per familiari e amici. Ma dov’è finito il senso vero di questa festa? Ogni anno è sempre peggio, ed io rimpiango tanto il Natale vissuto da bambina, così vero, così autentico e soprattutto… non così sfacciatamente consumistico!