“Interroga gli animali e ti insegneranno, gli uccelli del cielo e ti informeranno, i rettili della terra e ti istruiranno, i pesci del mare e ti racconteranno”: sono le parole che Giobbe rivolse ai suoi amici, sottolineando quanto il regno animale sia fonte di conoscenza e consigli per imparare a stare nel mondo. Il regno animale, se non pressato dall’invadenza umana, ci ricorda quanto è bello esprimere liberamene la propria sensibilità e il valore del “qui ed ora”, senza ansie per il domani. Ecco gli animali più comuni da prendere ad esempio.
Basta fare un giro nelle campagne pugliesi dalla Murgia in poi, ma anche sul promontorio del Gargano, per imbattersi in queste tipiche costruzioni. I muretti a secco e le tecniche per costruirli sono stati iscritti dall’Unesco nella lista rappresentativa del patrimonio culturale immateriale dell’umanità. Un riconoscimento assai importante per gli otto paesi che, oltre all’Italia, hanno inoltrato la candidatura: Cipro, Croazia, Grecia, Francia, Spagna, Slovenia e Svizzera.“Un muretto a secco è il monumento ad una volontà granitica: nel corso dei millenni i muretti a secco hanno creato diversi paesaggi, proponendo nuove modalità di organizzare allevamenti e coltivazioni e costruire case”: questo è quanto si legge nella motivazione fornita dall’UNESCO a sostegno della richiesta di riconoscimento.I muretti a secco, oltre ad avere uno scopo ornamentale, svolgono una funzione preventiva per inondazioni, valanghe e frane. Inoltre rappresentano un ottimo strumento per combattere la desertificazione e l’erosione del suolo, favorendo la biodiversità.Questa tecnica, diffusa e utilizzata in tutto il bacino del Mediterraneo, ha permesso di realizzare nel corso del tempo una grande varietà di strutture: dai pozzi alle strade, passando per recinzioni e ponti.I muretti a secco sono costruiti con pietre modellate “ad hoc” in modo da incastrarsi rimanendo stabili e fisse, senza necessità di ricorrere al cemento o altro materiale simile. In Puglia esiste una vera e propria “edilizia a secco” per la costruzione di case (vedi i trulli in Valle d’Itria, le costruzioni tra Bari, Brindisi e Taranto, o le pajare salentine). La stessa tecnica è presente nelle mura di Altamura. Ora che l’arte dei muretti a secco ha ottenuto il meritato riconoscimento come patrimonio culturale dell’Umanità , tocca al Governo intervenire affinchè queste antiche tecniche di costruzione siano tramandate anche alle generazioni future, coinvolgendo direttamente i giovani attraverso l’apprendistato. (dal sito www.lamia-puglia.com di Cristiana Lenoci e Vincenzo Barnabà)
I mistici insegnano che si può trovare il senso della vita senza possedere nulla, mentre chi persegue l’accumulo è preso da una tensione che non lo lascia mai. Per migliorare la propria vita servono azioni costruttive, ma anche decostruttive. Due sono le differenti tipologie di approcci spirituali: cercare orizzonti che aiutino a vedere il cammino dell’esistenza, e togliere ciò che non aiuta a trovare la strada. Scrive il filosofo Plotino nelle “Enneadi”: “Fai come lo scultore di una statua che deve diventare bella: toglie questo, raschia quello, rende liscio un certo posto, ne pulisce un altro, fino a far apparire il bel volto della statua. Egli toglie, raschia, liscia, ripulisce "[…] Come lui, togli tutto ciò che è superfluo, raddrizza ciò che è obliquo, purifica ciò che è fosco e rendilo brillante, e non smettere di scolpire la tua statua finchè non brilli in te la chiarezza divina della virtù.