Cristiana Lenoci
Blogger, redattrice web
Beppe Convertini: un libro racconto fotografico sui "bambini di nessuno"
2019-03-26 14:35:59
Dare voce a chi non ce l’ha nei territori martoriati della Siria e del Myanmar (l’ex Birmania). E’ questo l’obiettivo di “I Bambini di nessuno” il libro scritto dall’attore e conduttore pugliese Beppe Convertini, da anni testimonial di “Terre des hommes”, l’organizzazione internazionale che si occupa soprattutto di bimbi e di promozione sociale nei luoghi in cui si combattono da anni sanguinose guerre.Il volume scritto da Convertini raccoglie le esperienze delle ultime tre missioni umanitarie compiute per Terre des Hommes nei campi profughi di Aarsal, Zarqa (confine giordano-siriano) e nel Myanmar. L’attore racconta: “In Siria mi sono occupato soprattutto dei bimbi, in gran parte orfani di una guerra che ha mietuto centinaia di migliaia di vittime innocenti. I bimbi siriani mi vedevano come un piccolo supereroe, dato che mi sono messo a giocare insieme a loro, cosa che gli adulti, presi dalla guerra, non hanno il tempo di fare. In Myanmar ci sono le baraccopoli costruite vicino alle discariche: qui i bimbi vivono in condizioni a dir poco disumane, e per cibarsi, sono costretti a rovistare nella spazzatura o ad accattonare. In Siria i corridoi umanitari sono rarissimi, e i civili restano bloccati sotto il fuoco incrociato dei ribelli e dell’esercito di Assad. Anche l’assistenza sanitaria, in queste condizioni, diventa impossibile. In queste terre martoriate noi, con Terre des hommes, abbiamo cercato non soltanto di fornire viveri e vestiti, ma anche di costruire tende, scuole e luoghi per giochi, musica e visite mediche”. In una recente intervista l’attore e conduttore Beppe Convertini (47 anni), ha spiegato da dove nasce il suo impegno nel sociale. “Quando avevo 17 anni ho perso mio padre per un tumore ai polmoni. Qualche anno prima avevo perso pure un cugino, quindi fin da giovanissimo ho frequentato ospedali oncologici e pediatrici. Questo mi ha spinto ad occuparmi di chi è meno fortunato e ha bisogno di una mano”.Il calvario di suo padre, malato di tumore, ha mosso in lui la voglia di fare qualcosa per gli altri. “Quando mio padre era malato, ogni sera venivano gratuitamente a casa medici da ogni parte della Puglia, per prendersi cura di lui sia dal punto di vista sanitario che psicologico. Hanno svolto un lavoro incredibile, ed io gliene sarò grato per sempre. Per papà loro erano angeli custodi, ed è questo che mi ha spinto ad occuparmi del prossimo”, spiega. Beppe è convinto che la popolarità abbia senso solo se messa al servizio degli altri. E sicuramente questo gli fa onore. Originario di Martina Franca (Ta), Beppe Convertini ha cominciato subito a fare il modello per aiutare la sua famiglia. Proclamato “il più bello d’Italia” nel 1993, si è poi dedicato con impegno e ottimi risultati al tv, al cinema, al teatro e alla radio. Sul piccolo schermo lo abbiamo visto nella soap opera “Vivere”, e in alcune fiction come “Le tre rose di Eva” e “Non dirlo al mio capo”. Oggi conduce il programma radiofonico di attualità “Attualmente diverso” sull’emittente romana Rid 96.8. L’attore sta per tornare sul grande schermo con “Il quaderno nero dell’amore”, una pellicola diretta da Marilù Manzini.
Cristiana Lenoci
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Davide Urso: 21 Nazioni europee e 59 giorni in solitudine: ecco il suo “Diario di un’odissea positiva”
2019-03-24 15:19:40
Avete mai pensato a come sarebbe la vostra vita se decideste un giorno di lasciare il lavoro, lo stress, la banale quotidianità e partire alla scoperta del mondo in totale solitudine? Questa domanda probabilmente ce la siamo posta senza aver mai veramente provato a darci una risposta. Ebbene, un ragazzo che ha avuto il coraggio di farlo c’è: Davide Urso, nato ad Andrano (Lecce) è come a lui stesso piace definirsi, un cittadino del mondo. Quel mondo che aspetta solo di essere esplorato da occhi curiosi, come i suoi, senza troppa paura o diffidenza verso l’ignoto. Partendo da Madrid fino a giungere a Capo Nord per poi scendere in Italia e tornare in Spagna, Davide ha attraversato 21 nazioni europee, per un totale di 59 giorni a bordo della sua macchina, che per l’occasione è diventata anche il porto sicuro in cui rifugiarsi per riposare o cucinare utilizzando un semplice fornelletto da campeggio. Su questa straordinaria avventura vissuta “in solitaria” Davide ha scritto un libro, pubblicato con il titolo “Diario di un’odissea positiva” nel quale emerge sia la difficoltà di affrontare un lungo viaggio in compagnia di se stessi, che la grande soddisfazione di esserci riusciti. Come un moderno Ulisse, Davide affronta le sue paure e i successi con il sorriso e la simpatia che lo contraddistinguono. Abbiamo avuto la fortuna di incontrarlo e rivivere insieme a lui le emozioni vissute nei suoi sorprendenti viaggi.
Cristiana Lenoci
Blogger, redattrice web
Matrimonio: a cosa serve la wedding planner
2019-03-23 15:38:12